
Cronaca
Lite finisce nel sangue, accoltellato un 51enne. In carcere un 70enne
L'uomo lo ha aspettato fuori dall'ascensore e lo ha accoltellato: è gravissimo, ricoverato in prognosi riservata al Policlinico
Bari - giovedì 27 febbraio 2025
12.01 Comunicato Stampa
«Sono stato io». Non ha avuto esitazioni il 70enne Giuseppe Manica che ieri ha accoltellato un vicino di casa, prima di essere arrestato dai Carabinieri: l'uomo è finito in manette per tentato omicidio aggravato. Nel 2019 e nel 2022, inoltre, era stato condannato a 2 anni di carcere per atti persecutori a carico della vittima.
I fatti sono avvenuti intorno alle ore 23.00 in uno stabile del quartiere Poggiofranco, quando Manica avrebbe ferito il 51enne barese Michele Esposito, giornalista con un passato nella redazione di Antenna Sud e consulente finanziario, colpendolo con un coltello. L'uomo, volto conosciuto e che vive nello stesso condominio dell'aggressore, al 20 di via Che Guevara, è ricoverato in prognosi riservata al Policlinico di Bari dopo essere stato operato: estubato, cosciente è fuori pericolo.
I fatti sono avvenuti, quando i due uomini si sono incrociati sul pianerottolo, al terzo piano del palazzo. La discussione fra di loro sarebbe subito degenerata in violenza: l'indagato, a cui gli inquirenti, diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Giovanni Calamita, hanno contestato i «futili motivi» alla base del tentato omicidio che si sono aggiunti alla «premeditazione», avrebbe atteso la vittima, che stava per rincasare, di fronte alla porta dell'ascensore.
Per gli investigatori, «l'aggressione ha avuto inizio all'interno dell'ascensore al terzo piano ed è proseguita sempre all'interno dell'ascensore sino al quinto piano», dove il 70enne, dopo aver impugnato un coltello, avrebbe sferrato numerosi fendenti, colpendolo «al collo, al viso». Quando sul posto sono arrivati i soccorritori del 118 e i militari del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bari, il giornalista 51enne «giaceva riverso a terra in una grossa pozza di sangue rosso».
Mentre gli operatori sanitari, l'hanno soccorso, l'uomo, gravemente ferito, «con un filo di voce quasi impercettibile, ha ripetuto ad un vice brigadiere «che il coltello era stato buttato nella fessura tra l'ascensore e la tromba d'aria». Non solo: aiutandosi «anche con dei segni, indicava con il dito il suo aggressore» puntandolo verso «l'uomo più anziano». Quell'uomo era Manica che, verso il militare, ha confessato il delitto («Sono stato io»), rincarando la dose: «E speriamo che muore».
Il coltello da cucina, dotato di una lama di 17 centimetri, è stato sequestrato. Il giornalista, con delle ferite lacerazioni contuse allo zigomo e all'orecchio sinistro, è stato accompagnato al pronto soccorso del Policlinico. In nottata, intanto, il 70enne, difeso dall'avvocato Elio Addante, è stato portato nel penitenziario di Bari.
I fatti sono avvenuti intorno alle ore 23.00 in uno stabile del quartiere Poggiofranco, quando Manica avrebbe ferito il 51enne barese Michele Esposito, giornalista con un passato nella redazione di Antenna Sud e consulente finanziario, colpendolo con un coltello. L'uomo, volto conosciuto e che vive nello stesso condominio dell'aggressore, al 20 di via Che Guevara, è ricoverato in prognosi riservata al Policlinico di Bari dopo essere stato operato: estubato, cosciente è fuori pericolo.
I fatti sono avvenuti, quando i due uomini si sono incrociati sul pianerottolo, al terzo piano del palazzo. La discussione fra di loro sarebbe subito degenerata in violenza: l'indagato, a cui gli inquirenti, diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Giovanni Calamita, hanno contestato i «futili motivi» alla base del tentato omicidio che si sono aggiunti alla «premeditazione», avrebbe atteso la vittima, che stava per rincasare, di fronte alla porta dell'ascensore.
Per gli investigatori, «l'aggressione ha avuto inizio all'interno dell'ascensore al terzo piano ed è proseguita sempre all'interno dell'ascensore sino al quinto piano», dove il 70enne, dopo aver impugnato un coltello, avrebbe sferrato numerosi fendenti, colpendolo «al collo, al viso». Quando sul posto sono arrivati i soccorritori del 118 e i militari del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bari, il giornalista 51enne «giaceva riverso a terra in una grossa pozza di sangue rosso».
Mentre gli operatori sanitari, l'hanno soccorso, l'uomo, gravemente ferito, «con un filo di voce quasi impercettibile, ha ripetuto ad un vice brigadiere «che il coltello era stato buttato nella fessura tra l'ascensore e la tromba d'aria». Non solo: aiutandosi «anche con dei segni, indicava con il dito il suo aggressore» puntandolo verso «l'uomo più anziano». Quell'uomo era Manica che, verso il militare, ha confessato il delitto («Sono stato io»), rincarando la dose: «E speriamo che muore».
Il coltello da cucina, dotato di una lama di 17 centimetri, è stato sequestrato. Il giornalista, con delle ferite lacerazioni contuse allo zigomo e all'orecchio sinistro, è stato accompagnato al pronto soccorso del Policlinico. In nottata, intanto, il 70enne, difeso dall'avvocato Elio Addante, è stato portato nel penitenziario di Bari.