Turismo
Luminarie di Polignano, non si placano le polemiche sui tornelli. Confesercenti: "No parco divertimenti privato"
Tante le accuse all'Amministrazione comunale che ha fissato un biglietto di cinque euro per visitare il centro storico con le luci di Natale
Bari - mercoledì 21 novembre 2018
"Installare tornelli, tariffare l'ingresso di uno dei centri storici più famosi in Italia e nel mondo è cosa lesiva di un bene comune, che è la Città, nella sua accezione di luogo pubblico e di incontro per la stessa comunità locale e non solo". Sono parole dure quelle utilizzate da Confesercenti Metropolitana Terra di Bari da parte del presidente provinciale Raffaella Altamura in riferimento all'operazione di marketing territoriale promosso per il periodo natalizio a Polignano a Mare da una società privata.
In una nota l'associazione spiega: "Questa tendenza a spettacolarizzare la città, come se fosse un parco di divertimento ad uso privato, con la complicità della amministrazione pubblica non va bene. I suoi cittadini, la comunità, gli esercenti, le imprese hanno bisogno di ben altro per cercare insieme di capire come e cosa fare per rilanciare il commercio e l'immagine della città. Nel caso di Polignano, poi, siamo di fronte ad una città che grazie ad alcune politiche pubbliche mirate e lungimiranti della Regione Puglia, di Puglia Promozione e della stessa amministrazione locale, ha saputo rilanciare e valorizzare le specificità del territorio, il suo patrimonio storico e artistico, materiale e immateriale, permettendo al binomio cultura e turismo di cogliere frutti importanti. E allora perché scivolare su questa questione? Ci sono servizi (mobilità, parcheggi, ecc) che richiedono particolari costi introducendo magari il tema della sostenibilità? C'è stata una consultazione pubblica che ha portato a queste scelte?"
Poi Confesercenti prosegue puntando l'attenzione sui cosiddetti Due i Distretti Urbani del Commercio: "Vogliamo ricordare che politiche pubbliche regionali con il partenariato delle Associazioni di categoria, stanno dotando i comuni dei DUC proprio per dare spazio alla necessità di stabilire un rapporto permanente fra pubblico e privato, affinché ognuno faccia la propria parte, dotandosi anche di strumenti di programmazione idonei e allo stesso tempo cercando di individuare investimenti facendo convergere risorse pubbliche e private su bisogni rilevanti e concreti, nella logica della sussidiarietà degli operatori e delle organizzazioni che li rappresentano sia nel settore del commercio, che del turismo, dell'artigianato. La città non si svende e non si scambia, la città è un patrimonio di tutti e Polignano è di fatto patrimonio della sua comunità e della umanità di questo pianeta. Non c'è tema della sicurezza che tenga come giustificativo per questa scelta. Non spetta ai tornelli far diventare la città più sicura, ma a chi la governa, secondo le responsabilità di ciascuno, mettendo in atto adempimenti e procedure che la normativa pone nella responsabilità di chi amministra una città (gestione della safety & security per eventi cittadini). Lavoriamo sulla educazione, sulla cultura, sull'ascolto e sulla capacità di infrastrutturare i territori e le città di ciò che serve per dare respiro gioioso alle comunità e ai viaggiatori e turisti. La città è sicura se c'è coscienza e consapevolezza della propria identità, patrimonio e bellezza. Per i bene di tutti, ed anche degli operatori commerciali e non, che dalla capacità di essere accoglienti e aperti potranno trarne sicuramente un grande giovamento".
In una nota l'associazione spiega: "Questa tendenza a spettacolarizzare la città, come se fosse un parco di divertimento ad uso privato, con la complicità della amministrazione pubblica non va bene. I suoi cittadini, la comunità, gli esercenti, le imprese hanno bisogno di ben altro per cercare insieme di capire come e cosa fare per rilanciare il commercio e l'immagine della città. Nel caso di Polignano, poi, siamo di fronte ad una città che grazie ad alcune politiche pubbliche mirate e lungimiranti della Regione Puglia, di Puglia Promozione e della stessa amministrazione locale, ha saputo rilanciare e valorizzare le specificità del territorio, il suo patrimonio storico e artistico, materiale e immateriale, permettendo al binomio cultura e turismo di cogliere frutti importanti. E allora perché scivolare su questa questione? Ci sono servizi (mobilità, parcheggi, ecc) che richiedono particolari costi introducendo magari il tema della sostenibilità? C'è stata una consultazione pubblica che ha portato a queste scelte?"
Poi Confesercenti prosegue puntando l'attenzione sui cosiddetti Due i Distretti Urbani del Commercio: "Vogliamo ricordare che politiche pubbliche regionali con il partenariato delle Associazioni di categoria, stanno dotando i comuni dei DUC proprio per dare spazio alla necessità di stabilire un rapporto permanente fra pubblico e privato, affinché ognuno faccia la propria parte, dotandosi anche di strumenti di programmazione idonei e allo stesso tempo cercando di individuare investimenti facendo convergere risorse pubbliche e private su bisogni rilevanti e concreti, nella logica della sussidiarietà degli operatori e delle organizzazioni che li rappresentano sia nel settore del commercio, che del turismo, dell'artigianato. La città non si svende e non si scambia, la città è un patrimonio di tutti e Polignano è di fatto patrimonio della sua comunità e della umanità di questo pianeta. Non c'è tema della sicurezza che tenga come giustificativo per questa scelta. Non spetta ai tornelli far diventare la città più sicura, ma a chi la governa, secondo le responsabilità di ciascuno, mettendo in atto adempimenti e procedure che la normativa pone nella responsabilità di chi amministra una città (gestione della safety & security per eventi cittadini). Lavoriamo sulla educazione, sulla cultura, sull'ascolto e sulla capacità di infrastrutturare i territori e le città di ciò che serve per dare respiro gioioso alle comunità e ai viaggiatori e turisti. La città è sicura se c'è coscienza e consapevolezza della propria identità, patrimonio e bellezza. Per i bene di tutti, ed anche degli operatori commerciali e non, che dalla capacità di essere accoglienti e aperti potranno trarne sicuramente un grande giovamento".