Territorio
Lupi in campagna, l'allarme Coldiretti
In dieci anni il loro numero è raddoppiato
Bari - lunedì 15 aprile 2019
"Nel giro di dieci anni i lupi sono raddoppiati mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l'assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita stessa di agricoltori e automobilisti. in Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 11 milioni di euro". Lo afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia parlandi del problema lupi.
Per Coldiretti occorre salvare le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e agnelli uccisi in Puglia, dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti. Il riferimento è alle considerazioni del vicepremier Matteo Salvini e del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, nel sottolineare la necessità di misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane. Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli – conclude la Coldiretti – le montagne muoiono, l'ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città.
I lupi vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette e in zone boschive – conclude Coldiretti Puglia – ma inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati.
Per Coldiretti occorre salvare le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e agnelli uccisi in Puglia, dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti. Il riferimento è alle considerazioni del vicepremier Matteo Salvini e del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, nel sottolineare la necessità di misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane. Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli – conclude la Coldiretti – le montagne muoiono, l'ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città.
I lupi vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette e in zone boschive – conclude Coldiretti Puglia – ma inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati.