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Made in Italy ora c'è l'obbligo dell' etichetta sulle materie prime

Coldiretti: "Passo importante per smascherare le frodi e rendere consapevoli i consumatori"

Smascherare il falso Made in Italy da quello vero, a questo mira la nuova etichetta obbligatoria nella quale indicare l'origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori. "E' una nostra grande vittoria" afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il sostegno e l'impegno il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, il Ministro d ello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ed i relatori al decreto legge semplificazioni Daisy Pirovano e Mauro Coltorti. "Un risultato che siamo certi – sostiene Prandini - troverà nell'iter parlamentare un sostegno bipartisan". La norma consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti alimentari l'etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti ponendo fine ad un lungo e faticoso contenzioso aperto con l'Unione europea oltre 15 anni fa. In particolare – precisa la Coldiretti - si individuano disposizioni nazionali autorizzate nell'ambito di una consultazione con la Commissione sulla base del Regolamento quadro sull'etichettatura n. 1169 del 2011, in ragione della protezione della salute pubblica e dei consumatori, della prevenzione delle frodi e della protezione dei diritti di proprietà industriale e di repressione della concorrenza sleale. Sono previste sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme che vanno da 2mila a 16mila euro, salvo che il fatto non costituisca reato di frode penalmente rilevante.

L'obiettivo è dare la possibilità di conoscere finalmente la provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti fin ad ora nascosta ai consumatori, ma anche difendere l'efficacia in sede europea dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro.

Una misura importante anche di fronte al ripetersi di scandali alimentari nell'Unione Europea dove si sono verificati nel 2018 quasi dieci allarmi sul cibo al giorno che mettono in pericolo la salute dei cittadini e alimentano psicosi nei consumi per le difficoltà di confinare rapidamente l'emergenza. Le maggiori preoccupazioni – precisa Coldiretti – sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio con un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. L'esperienza di questi anni dimostra l'importanza di una informazione corretta con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine nazionale dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti. Secondo una ricerca di Beuc (l'organizzazione europea dei consumatori) il 70% dei cittadini europei (82% in Italia) vuole conoscere da dove viene il cibo sulle loro tavole, che diventa 90% nei casi di derivati del latte e della carne.
In un momento difficile per l'economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti in una situazione in cui ad oggi grazie al pressing esercitato dalla Coldiretti sono stati fatti molti passi in avanti nella trasparenza dell'informazione ai consumatori ma purtroppo ancora 1/4 della spesa degli italiani resta anonima.
L'obbligo di indicare l'origine è una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di milioni di firme, ha portato l'Italia all'avanguardia in Europa. Il 13 febbraio 2018 è entrato in vigore l'obbligo di indicare in etichetta l'origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c'erano stati già diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l'obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l'obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l'obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.
  • Coldiretti
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