Cronaca
Mafia a Bari, le minacce di Olivieri alla Popolare. «Volete essere spaccati il c…?»
L'avvocato, da ieri in carcere, avrebbe chiesto di cancellare un debito: «Poi quando arrivano gli articoli del Quotidiano Italiano non venissero a rompere i c…»
Bari - martedì 27 febbraio 2024
10.02
Non solo la capacità di condizionare «le amministrative del 2019», ma anche quella di «prospettare uno "scandalo mediatico" creato ad hoc con le pubblicazioni sistematiche sul giornale Il Quotidiano Italiano» per impedire che venisse recuperato il credito da 1,1 milioni nei confronti della Fondazione Maria Rossi Olivieri.
Le indagini su Giacomo Olivieri, da ieri in carcere, hanno messo in luce il ruolo che avrebbe avuto in una estorsione nei confronti di una società di recupero crediti, che al noto avvocato di Bari chiedeva di estinguere un debito da lui contratto con la Banca Popolare di Bari, di cui era in procinto di essere eletto presidente del consiglio di amministrazione Gianvito Giannelli», è scritto agli atti. «Eh... oh però mo' mi è giunta una diffida da parte di un tale avvocato Caramia della Cerved».
«Io il precetto lo notificherei - le parole di Giannelli al telefono con Olivieri -, tu magari mi mandi una lettera di male parole, di contestazioni. Vediamo un attimo di trovare una soluzione». Per l'Antimafia, Olivieri «costringeva quest'ultimo a non adempiere al mandato ricevuto dalla Cerved s.p.a., che gli aveva dato l'incarico di recuperare il credito, cedutole dall'istituto bancario, ammontante» a 1,1 milioni di euro, «nei confronti della Fondazione Maria Rossi Oliveri, riferibile ad Olivieri».
«Se il Quotidiano Italiano (di cui era editore) inizia a uscire… sulle, sulle… e anche sopra… cioè vogliamo creare uno scandalo giornalistico? - le parole di Olivieri al telefono all'avvocato Luigi Nicolì, professionista nello studio legale di Giannelli -. Poi quando arrivano gli articoli del Quotidiano Italiano non venissero a rompere i c… Perché io non mi fermo. Ma gli spieghi "l'avvocato Olivieri è l'avvocato del Quotidiano Italiano Bari. Volete essere spaccati il c…?"», si rivolgeva all'avvocato.
«E vabbè eh... e cioè... vuol dire che ognuno giocherà al metodo suo... visto che voi vi volete levare uno sfizio! - continuava Oliveri -. Poi non vi lamentate se anche noi leviamo gli sfizi dall'altro lato». Un tentativo che avrebbe procurato un ingiusto profitto ad «Oliveri con rilevante danno patrimoniale della Cerved prima, e della Banca Popolare di Bari poi, in quanto il credito non veniva più riscosso né dalla Cerved, né dalla Popolare, che chiedeva il riacquisto della titolarità del credito».
E quindi «considerando che le minacce di Olivieri hanno avuto come risultato quello di impedire alla Cerved e alla Popolare di agire per ottenere la riscossione del credito - scrive il giudice Ferraro nell'ordinanza -, non vi sono dubbi sull'idoneità delle minacce medesime al raggiungimento del fine perseguito dall'indagato».
Le indagini su Giacomo Olivieri, da ieri in carcere, hanno messo in luce il ruolo che avrebbe avuto in una estorsione nei confronti di una società di recupero crediti, che al noto avvocato di Bari chiedeva di estinguere un debito da lui contratto con la Banca Popolare di Bari, di cui era in procinto di essere eletto presidente del consiglio di amministrazione Gianvito Giannelli», è scritto agli atti. «Eh... oh però mo' mi è giunta una diffida da parte di un tale avvocato Caramia della Cerved».
«Io il precetto lo notificherei - le parole di Giannelli al telefono con Olivieri -, tu magari mi mandi una lettera di male parole, di contestazioni. Vediamo un attimo di trovare una soluzione». Per l'Antimafia, Olivieri «costringeva quest'ultimo a non adempiere al mandato ricevuto dalla Cerved s.p.a., che gli aveva dato l'incarico di recuperare il credito, cedutole dall'istituto bancario, ammontante» a 1,1 milioni di euro, «nei confronti della Fondazione Maria Rossi Oliveri, riferibile ad Olivieri».
«Se il Quotidiano Italiano (di cui era editore) inizia a uscire… sulle, sulle… e anche sopra… cioè vogliamo creare uno scandalo giornalistico? - le parole di Olivieri al telefono all'avvocato Luigi Nicolì, professionista nello studio legale di Giannelli -. Poi quando arrivano gli articoli del Quotidiano Italiano non venissero a rompere i c… Perché io non mi fermo. Ma gli spieghi "l'avvocato Olivieri è l'avvocato del Quotidiano Italiano Bari. Volete essere spaccati il c…?"», si rivolgeva all'avvocato.
«E vabbè eh... e cioè... vuol dire che ognuno giocherà al metodo suo... visto che voi vi volete levare uno sfizio! - continuava Oliveri -. Poi non vi lamentate se anche noi leviamo gli sfizi dall'altro lato». Un tentativo che avrebbe procurato un ingiusto profitto ad «Oliveri con rilevante danno patrimoniale della Cerved prima, e della Banca Popolare di Bari poi, in quanto il credito non veniva più riscosso né dalla Cerved, né dalla Popolare, che chiedeva il riacquisto della titolarità del credito».
E quindi «considerando che le minacce di Olivieri hanno avuto come risultato quello di impedire alla Cerved e alla Popolare di agire per ottenere la riscossione del credito - scrive il giudice Ferraro nell'ordinanza -, non vi sono dubbi sull'idoneità delle minacce medesime al raggiungimento del fine perseguito dall'indagato».