Cronaca
Mafia a Bari: «Tommy Parisi non aveva legami con Easy Tv»
Dissequestrati la società editrice e due immobili a Barletta. Tutto è stato restituito a Ruggiero Polli Diomede
Bari - venerdì 17 maggio 2024
12.52
Sono stati restituiti al 53enne barlettano Ruggiero Polli Diomede i beni riconducibili alla società di produzione televisiva Arca Puglia s.r.l., di sua proprietà, che ha fornito servizi a Tommy Parisi, figlio del boss Savino I beni della società, tra cui due immobili, sono stati sequestrati nell'ambito della inchiesta "Codice interno".
A rendere nota la decisione da parte dei magistrati antimafia Fabio Buquicchio e Federico Perrone Capano, sono i difensori di Polli Diomede, gli avvocati Michele Cianci e Claudio Cioce. Il provvedimento di sequestro riguardava beni «ritenuti compendio del reato in quanto si riteneva che Parisi avesse attribuito fittiziamente a Polli la titolarità della società», ricostruiscono i difensori spiegando che «ha chiarito la propria posizione facendo emergere la sua estraneità ai fatti contestati».
Nel provvedimento si chiarisce che «l'attività istruttoria eseguita ha consentito l'acquisizione dell'interpretazione autentica dei contenuti che dovevano intendersi come espressione di un rapporto di consulenza e di fornitura di servizi». Spazi «concessi di volta in volta - è scritto nel provvedimento - per la programmazione di contenuti che, se da un lato servivano ad accrescere la notorietà di Parisi, dall'altra contribuivano all'aumento dell'audience dei canali e degli introiti pubblicitari».
«Pertanto - proseguono i magistrati che hanno disposto il dissequestro della società e di due immobili a Barletta- non è più necessario mantenere il sequestro preventivo dei beni essendosi affievolite le esigenza di cautela reale sui medesimi». I legali di Polli hanno rinunciato «al Riesame per una carenza di interesse».
A rendere nota la decisione da parte dei magistrati antimafia Fabio Buquicchio e Federico Perrone Capano, sono i difensori di Polli Diomede, gli avvocati Michele Cianci e Claudio Cioce. Il provvedimento di sequestro riguardava beni «ritenuti compendio del reato in quanto si riteneva che Parisi avesse attribuito fittiziamente a Polli la titolarità della società», ricostruiscono i difensori spiegando che «ha chiarito la propria posizione facendo emergere la sua estraneità ai fatti contestati».
Nel provvedimento si chiarisce che «l'attività istruttoria eseguita ha consentito l'acquisizione dell'interpretazione autentica dei contenuti che dovevano intendersi come espressione di un rapporto di consulenza e di fornitura di servizi». Spazi «concessi di volta in volta - è scritto nel provvedimento - per la programmazione di contenuti che, se da un lato servivano ad accrescere la notorietà di Parisi, dall'altra contribuivano all'aumento dell'audience dei canali e degli introiti pubblicitari».
«Pertanto - proseguono i magistrati che hanno disposto il dissequestro della società e di due immobili a Barletta- non è più necessario mantenere il sequestro preventivo dei beni essendosi affievolite le esigenza di cautela reale sui medesimi». I legali di Polli hanno rinunciato «al Riesame per una carenza di interesse».