Territorio
Maltempo in Puglia, il 60% delle ciliegie andate in fumo a Bari
I temporali e le grandinate di ieri hanno dato il colpo di grazia ad un settore già in crisi a causa della pazza primavera
Bari - lunedì 13 maggio 2019
12.04
Continua il maltempo sulla Puglia e la giornata di ieri ha creato nuovi problemi ai raccolti. Una grandinata killer ha, infatti, colpito la Puglia, in particolare le province di Taranto e Bari, con incalcolabili danni in campagna.
Il maltempo delle ultime ore ha falcidiato la provincia di Bari, con fiumi d'acqua a Monopoli per la violenta bomba d'acqua e acqua e gradine a Castellana, Conversano, Alberobello, Turi, con gravi danni a seminativi, ciliegie e mandorle.
«Stiamo effettuando le verifiche in campo e dai primi rilievi si registra un danno enorme sulle ciliegie Bigarreau del 60%, perché acqua e grandine hanno spaccato il frutto già pronto per la raccolta», segnala Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari e BAT.
«A Taranto, in particolare a Castellaneta, Castellaneta Marina, Ginosa, Ginosa Marina, Palagiano, Mottola siamo davanti ad una vera e propria devastazione. Grandine con chicchi grandi quanto pietre hanno ricoperto le campagne, distruggendo gli ortaggi, i vigneti, il grano, le albicocche e le infiorescenze degli agrumi. Stiamo valutando i danni sugli ulivi. Gli esiti dei sopralluoghi in campo sono desolanti, un anno di lavoro dei nostri agricoltori è andato distrutto in pochi minuti. Stiamo inviando la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale», denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.
È l'ultimo effetto del clima pazzo, dopo la bufera di vento nei giorni di Pasqua e Pasquetta che ha arrecato gravi danni ai vigneti in provincia di Bari, sempre ad aprile una grandinata di inusitata violenza in provincia di Taranto ha colpito oliveti e vigneti, compromettendone in alcuni casi i germogli, per non parlare della grandinata che ha danneggiato le produzioni e finanche le serre in provincia di Lecce con campi e strade praticamente imbiancati e pericolose lastre di ghiaccio che hanno reso impraticabili i percorsi nelle aree rurali.
Da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi: «Ma anche il meccanismo assicurativo deve essere rivisto – conclude il presidente Muraglia – perché le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. Anche i periodi in cui possono essere stipulate le polizze non sono più rispondenti alle necessità degli agricoltori».
Il maltempo delle ultime ore ha falcidiato la provincia di Bari, con fiumi d'acqua a Monopoli per la violenta bomba d'acqua e acqua e gradine a Castellana, Conversano, Alberobello, Turi, con gravi danni a seminativi, ciliegie e mandorle.
«Stiamo effettuando le verifiche in campo e dai primi rilievi si registra un danno enorme sulle ciliegie Bigarreau del 60%, perché acqua e grandine hanno spaccato il frutto già pronto per la raccolta», segnala Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari e BAT.
«A Taranto, in particolare a Castellaneta, Castellaneta Marina, Ginosa, Ginosa Marina, Palagiano, Mottola siamo davanti ad una vera e propria devastazione. Grandine con chicchi grandi quanto pietre hanno ricoperto le campagne, distruggendo gli ortaggi, i vigneti, il grano, le albicocche e le infiorescenze degli agrumi. Stiamo valutando i danni sugli ulivi. Gli esiti dei sopralluoghi in campo sono desolanti, un anno di lavoro dei nostri agricoltori è andato distrutto in pochi minuti. Stiamo inviando la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale», denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.
È l'ultimo effetto del clima pazzo, dopo la bufera di vento nei giorni di Pasqua e Pasquetta che ha arrecato gravi danni ai vigneti in provincia di Bari, sempre ad aprile una grandinata di inusitata violenza in provincia di Taranto ha colpito oliveti e vigneti, compromettendone in alcuni casi i germogli, per non parlare della grandinata che ha danneggiato le produzioni e finanche le serre in provincia di Lecce con campi e strade praticamente imbiancati e pericolose lastre di ghiaccio che hanno reso impraticabili i percorsi nelle aree rurali.
Da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi: «Ma anche il meccanismo assicurativo deve essere rivisto – conclude il presidente Muraglia – perché le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. Anche i periodi in cui possono essere stipulate le polizze non sono più rispondenti alle necessità degli agricoltori».