
Speciale
Mamma senza farmaco per il figlio, scatta la solidarietà via social a Bari
A causa del Coronavirus la medicina necessaria è diventata difficile da trovare in farmacia e ordinare. Ma l'appello non è rimasto inascoltato
Bari - giovedì 2 aprile 2020
18.36
Un ragazzino di 15 anni ha bisogno di un farmaco per l'epilessia, ma a causa dell'emergenza Coronavirus le farmacie hanno difficoltà ad ordinarlo. La disperazione della mamma, che già una volta ha visto il suo ragazzo finire in coma per questo motivo, diventa un appello disperato via social.
La signora le ha provate tutte, ha fatto il giro a piedi delle farmacie del suo quartiere invano, ha provato a contattare i servizi del Comune, le cui linee però sono intasate da giorni e il numero squilla senza che nessuno risponda. E, ormai nel panico, ha provato a fare un'ultima cosa, chiedere aiuto via social.
«Non cerco niente - ha scritto in un messaggio - ho solo bisogno delle medicine per mio figlio» si legge nel messaggio che invia a Francesca Zicca, anima dell'ormai noto gruppo "Donare in Libertà dal Libertà". E questo messaggio disperato viene condiviso, in tanti capiscono la sua disperazione e provano a contattare le farmacie. Fino a quando non si trova chi il farmaco ce l'ha.
«Il mio gruppo per ora è fermo con le donazioni dirette - racconta Zicca - ma ho pensato comunque di dare una mano con piccole catene solidali, attraverso la condivisioni di post. In tanti continuano a scrivermi, e le richieste di aiuto sono anche aumentare in questo periodo. Io scrivo la richiesta con il luogo e se uno abita nei paraggi risponde all'appello. A volte abbiamo il disagiato nel portone e non lo sappiamo».
«Ieri mi ha scritto questa mamma del mio gruppo disperata per le medicine, le farmacie non riescono a trovare il farmaco per suo figlio e senza mezzo con cui spostarsi non è certo facile farsi il giro delle farmacie della città. Ho sollevato gli animi di tutti i contatti, e alla fine abbiamo trovato una farmacia che lo aveva. Poi, una cara amica che può spostarsi per lavoro è andata da lei, ha preso la ricetta, ha ritirato il farmaco e gliel'ha portato a casa»
La signora le ha provate tutte, ha fatto il giro a piedi delle farmacie del suo quartiere invano, ha provato a contattare i servizi del Comune, le cui linee però sono intasate da giorni e il numero squilla senza che nessuno risponda. E, ormai nel panico, ha provato a fare un'ultima cosa, chiedere aiuto via social.
«Non cerco niente - ha scritto in un messaggio - ho solo bisogno delle medicine per mio figlio» si legge nel messaggio che invia a Francesca Zicca, anima dell'ormai noto gruppo "Donare in Libertà dal Libertà". E questo messaggio disperato viene condiviso, in tanti capiscono la sua disperazione e provano a contattare le farmacie. Fino a quando non si trova chi il farmaco ce l'ha.
«Il mio gruppo per ora è fermo con le donazioni dirette - racconta Zicca - ma ho pensato comunque di dare una mano con piccole catene solidali, attraverso la condivisioni di post. In tanti continuano a scrivermi, e le richieste di aiuto sono anche aumentare in questo periodo. Io scrivo la richiesta con il luogo e se uno abita nei paraggi risponde all'appello. A volte abbiamo il disagiato nel portone e non lo sappiamo».
«Ieri mi ha scritto questa mamma del mio gruppo disperata per le medicine, le farmacie non riescono a trovare il farmaco per suo figlio e senza mezzo con cui spostarsi non è certo facile farsi il giro delle farmacie della città. Ho sollevato gli animi di tutti i contatti, e alla fine abbiamo trovato una farmacia che lo aveva. Poi, una cara amica che può spostarsi per lavoro è andata da lei, ha preso la ricetta, ha ritirato il farmaco e gliel'ha portato a casa»