Scuola e Lavoro
Manca il personale, la biblioteca nazionale di Bari resta chiusa
La denuncia di Funzione pubblica Cgil: «Grave pericolo per la situazione culturale di Bari»
Bari - domenica 17 novembre 2019
11.59
La biblioteca nazionale Sagarriga-Visconti di Bari, che trova spazio nell'ex macello al Libertà, resta chiusa. Il perché è presto detto: manca personale. Da gennaio il materiale bibliografico custodito all'interno della biblioteca nazionale di Bari non sarà più accessibile.
La denuncia arriva dal sindacato Funzione pubblica Cgil Bari, che scrive: «La biblioteca nazionale Sagarriga-Visconti, un patrimonio libraio eccezionale, è nelle condizioni di non riuscire più a garantire l'apertura al pubblico a causa della mancanza cronica di personale, che si è aggravata con gli ultimi pensionamenti».
Una ferita per la vita culturale cittadina, acuita dal fatto che per riconvertire la struttura e restaurarla si sono spesi ingenti fondi pubblici: «Questa struttura - continuano da Cgil - ha subito restauri per milioni di euro, dunque se vogliamo è ancora più assurdo che corra il rischio di chiudersi al pubblico o di essere fruita solo per piccoli lassi di tempo. Inoltre, si tratta di un posto frequentato da studenti che lì trovano spazio e concentrazione per poter studiare. Insomma una situazione messa a rischio che toglierebbe spazi culturali alla città di Bari, che di suo non ne ha moltissimi».
La denuncia arriva dal sindacato Funzione pubblica Cgil Bari, che scrive: «La biblioteca nazionale Sagarriga-Visconti, un patrimonio libraio eccezionale, è nelle condizioni di non riuscire più a garantire l'apertura al pubblico a causa della mancanza cronica di personale, che si è aggravata con gli ultimi pensionamenti».
Una ferita per la vita culturale cittadina, acuita dal fatto che per riconvertire la struttura e restaurarla si sono spesi ingenti fondi pubblici: «Questa struttura - continuano da Cgil - ha subito restauri per milioni di euro, dunque se vogliamo è ancora più assurdo che corra il rischio di chiudersi al pubblico o di essere fruita solo per piccoli lassi di tempo. Inoltre, si tratta di un posto frequentato da studenti che lì trovano spazio e concentrazione per poter studiare. Insomma una situazione messa a rischio che toglierebbe spazi culturali alla città di Bari, che di suo non ne ha moltissimi».