Territorio
Manifesto d'intenti per l'ex Fibronit, firmano solo tre candidati
Il Comitato aveva chiesto di impegnarsi per il futuro dell'area: «Campanello d'allarme»
Bari - giovedì 23 maggio 2019
Un manifesto d'intenti attraverso il quale sottoscrivere quello che sarà il futuro dell'area dell'ex Fibronit a Bari. Questa la proposta che il Comitato Cittadino Fibronit aveva mandato a tutti e sei i candidati sindaco. All'appello, però, sono solo in tre a rispondere.
«Corsi e ricorsi storici - scrivono dal Comitato - È la storia del 50% che si ripete. Proprio come quindici anni fa quando proponemmo ai quattro candidati a Sindaco della città di Bari di sottoscrivere il loro impegno sul futuro dell'area Fibronit. In quella occasione soltanto due di loro, Michele Emiliano e Lucio Marengo si resero disponibili a farlo partecipando in prima persona alla manifestazione che attraversò le strade dei quartieri Japigia e Madonnella, mentre gli altri due, Pino Pisicchio e Luigi Lobuono, lo evitarono».
«Questa volta su sei candidati solo tre - sottolineano - hanno dato la loro adesione al "Manifesto di intenti" riguardante il prossimo futuro del "Parco della rinascita" che sorgerà sull'area dell'ex fabbrica di manufatti in cemento amianto che impegna il prossimo Sindaco di Bari a realizzare il Parco della Rinascita con le caratteristiche che i cittadini hanno richiesto. Nello specifico hanno aderito Sabino De Razza, che ha sottoscritto in calce di proprio pugno il documento, Elisabetta Pani e Antonio Decaro; questi ultimi hanno inviato la loro adesione a mezzo posta elettronica».
«Gli altri tre candidati, Pasquale di Rella, Irma Melini e Francesco Corallo - concludono - invece non hanno fatto pervenire alcuna comunicazione né adesione al manifesto. Quindi se da un lato apprezziamo molto la disponibilità dei tre candidati che hanno sottoscritto il manifesto, d'altro canto siamo profondamente dispiaciuti e preoccupati dell'assordante silenzio degli altri tre. Una percentuale alta di dissenso che deve far scattare un campanello d'allarme affinché il futuro dell'area dell'ex Fibronit sia quello per cui da oltre vent'anni ci battiamo. Ora dobbiamo solo capire se, dopo la tornata elettorale, la realizzazione sperata del Parco avrà un percorso agevole o se dovremo continuare a combattere duramente per ottenerlo».
«Corsi e ricorsi storici - scrivono dal Comitato - È la storia del 50% che si ripete. Proprio come quindici anni fa quando proponemmo ai quattro candidati a Sindaco della città di Bari di sottoscrivere il loro impegno sul futuro dell'area Fibronit. In quella occasione soltanto due di loro, Michele Emiliano e Lucio Marengo si resero disponibili a farlo partecipando in prima persona alla manifestazione che attraversò le strade dei quartieri Japigia e Madonnella, mentre gli altri due, Pino Pisicchio e Luigi Lobuono, lo evitarono».
«Questa volta su sei candidati solo tre - sottolineano - hanno dato la loro adesione al "Manifesto di intenti" riguardante il prossimo futuro del "Parco della rinascita" che sorgerà sull'area dell'ex fabbrica di manufatti in cemento amianto che impegna il prossimo Sindaco di Bari a realizzare il Parco della Rinascita con le caratteristiche che i cittadini hanno richiesto. Nello specifico hanno aderito Sabino De Razza, che ha sottoscritto in calce di proprio pugno il documento, Elisabetta Pani e Antonio Decaro; questi ultimi hanno inviato la loro adesione a mezzo posta elettronica».
«Gli altri tre candidati, Pasquale di Rella, Irma Melini e Francesco Corallo - concludono - invece non hanno fatto pervenire alcuna comunicazione né adesione al manifesto. Quindi se da un lato apprezziamo molto la disponibilità dei tre candidati che hanno sottoscritto il manifesto, d'altro canto siamo profondamente dispiaciuti e preoccupati dell'assordante silenzio degli altri tre. Una percentuale alta di dissenso che deve far scattare un campanello d'allarme affinché il futuro dell'area dell'ex Fibronit sia quello per cui da oltre vent'anni ci battiamo. Ora dobbiamo solo capire se, dopo la tornata elettorale, la realizzazione sperata del Parco avrà un percorso agevole o se dovremo continuare a combattere duramente per ottenerlo».