scuola post covid
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Politica

Marco Silvestri sulla scuola italiana: «Un potenziale enorme da proteggere e valorizzare, dopo la pandemia»

Il candidato capolista alla Camera con + Europa: «Prendersi cura della scuola è prendersi cura della propria salute futura»

"Parlo sempre di Scuola con il groppo in gola" – sostiene Marco Silvestri, candidato capolista alla Camera con + Europa nel collegio Foggia/Bat – "Mia madre è dirigente scolastica da più di venti anni. In questo tempo, attraverso i suoi occhi, ne ho viste di difficoltà da dover superare. Aveva ragione Montanelli quando diceva che è nella scuola che si crea la cultura personale di ognuno. All'università (o nei percorsi di formazione professionale, aggiungerei) si consolidano le competenze tecniche proprie della professione che si eserciterà. Ma è a scuola che ci si confronta con i coetanei, lì nasce una coscienza civile, lì si disegnano le coordinate per trovare il proprio posto nel mondo. A scuola ho conosciuto amici, oggi imprenditori, liberi professionisti, lavoratori dipendenti, che oggi chiamo per confrontarmi continuamente sui temi di questo Paese".

"Vorrei che la scuola sia per i ragazzi, ciò che è stata per me. Casa, stimolo e sprono" – prosegue Silvestri – "Ma i tempi sono cambiati. La Pandemia poi, ha reso tutto più complicato. Tra il 2021 e il 2022 abbiamo perso 300.000 studenti. E non perché siano stati inseriti in percorsi duali di formazione professionale o apprendistato. Persi davvero in lavori non tutelati, sottopagati oppure messi ai margini della società. Se la scuola cessa di essere la prima agenzia di crescita di questo Paese, avremo sempre più piaghe sociali a cui dover fare fronte".

"La cura di + Europa, il partito che mi onoro di rappresentare in questo territorio, è molto chiara: intervenire in maniera radicale nel sistema scuola, riformandone il funzionamento e mettendo gli addetti ai lavori in condizione di operare al meglio delle loro possibilità. Abbiamo veri e propri talenti che si occupano dell'istruzione dei nostri ragazzi. Facciamogli fare il loro lavoro, sfrondando burocrazie inutili e garantendo posizioni professionali tutelate. E infine: lasciamo che i pianeti dell'insegnamento si coordinino tra di loro in un'unica galassia del sistema istruzione-lavoro: facciamo cooperare la scuola, l'università e gli osservatori sul lavoro attraverso l'introduzione di nuove materie e percorsi che stimolino lo sviluppo di competenze trasversali (soft skills). Prendersi cura della scuola è prendersi cura della propria salute futura. È come fare sport e respirare aria sana per non ammalarsi in futuro. Pensiamoci ora, e pensiamoci bene, + Europa lo farà, se i cittadini ci daranno fiducia alle urne, il 25 settembre".

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