Cronaca
Mascherine prive degli standard di sicurezza, scatta il sequestro ad Altamura
Nel negozio trovati anche 2.500 prodotti destinati al contatto con gli alimenti, privi anch’essi di qualunque indicazione sulla composizione e sul produttore
Bari - mercoledì 10 novembre 2021
11.32 Comunicato Stampa
Nell'ambito dei servizi svolti sulla regolarità della commercializzazione di dispositivi medici e di destinazione d'uso sanitario, i carabinieri del NAS di Bari hanno sequestrato 7.500 mascherine risultate irregolari.
Nel corso di un controllo eseguito presso un esercizio commerciale di Altamura, gestito da una cittadina di nazionalità cinese, i militari hanno constatato che, all'interno dell'annesso deposito, erano stipati alcuni scatoloni contenenti migliaia di mascherine chirurgiche, importate dalla Repubblica Popolare Cinese, destinate alla vendita, risultate irregolari, in quanto, mancanti di qualunque tipo d'indicazione in lingua italiana, quindi, potenzialmente prive degli standard di sicurezza previsti.
Nel corso dell'attività, inoltre, i carabinieri hanno rinvenuto anche 2.500 prodotti di vario tipo destinati al contatto con gli alimenti, privi anch'essi di qualunque indicazione sulla composizione e sul produttore.
Tutto il materiale, del valore di circa 6 mila euro, è stato sottoposto a sequestro, mentre alla titolare dell'esercizio sono state comminate sanzioni amministrative per complessivi 4.032 euro.
Nel corso di un controllo eseguito presso un esercizio commerciale di Altamura, gestito da una cittadina di nazionalità cinese, i militari hanno constatato che, all'interno dell'annesso deposito, erano stipati alcuni scatoloni contenenti migliaia di mascherine chirurgiche, importate dalla Repubblica Popolare Cinese, destinate alla vendita, risultate irregolari, in quanto, mancanti di qualunque tipo d'indicazione in lingua italiana, quindi, potenzialmente prive degli standard di sicurezza previsti.
Nel corso dell'attività, inoltre, i carabinieri hanno rinvenuto anche 2.500 prodotti di vario tipo destinati al contatto con gli alimenti, privi anch'essi di qualunque indicazione sulla composizione e sul produttore.
Tutto il materiale, del valore di circa 6 mila euro, è stato sottoposto a sequestro, mentre alla titolare dell'esercizio sono state comminate sanzioni amministrative per complessivi 4.032 euro.