Cronaca
Messaggi in codice per "ordinare" la droga, otto arresti a Bari
Una persona è ancora ricercata, disarticolata una rete di spaccio che quotidianamente riforniva consumatori di ogni categoria professionale
Bari - venerdì 8 febbraio 2019
11.35 Comunicato Stampa
L'operazione della polizia di questa mattina a Bari ha permesso di disarticolare una straordinaria rete di spaccio che quotidianamente riforniva, trasversalmente, decine e decine di consumatori di ogni categoria professionale, utilizzando una strategia utile ad ostacolare eventuali indagini di polizia. Le indagini sono state avviate dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile, a seguito di alcuni omicidi perpetrati nei primi mesi del 2017 nel quartiere Japigia di Bari, roccaforte del clan Parisi. Si sfruttava un sofisticato sistema di gestione delle chiamate provenienti dai clienti e destinate ai pusher ed agli organizzatori del sodalizio. Un sistema messo a punto per rendere più difficili le indagini, ma che gli investigatori hanno abilmente disvelato. I pusher, poi, erano organizzati con dislocazione in vari punti della città, di volta in volta decisi dagli addetti alle consegne ed erano organizzati in veri e propri turni di servizio di otto ore giornaliere.
L'impiego di questa tecnica di spaccio comportava una serie di vantaggi:
a) gli acquirenti non avevano mai contatti diretti con i responsabili del sodalizio;
b) l'eventuale arresto di un pusher ed il sequestro del suo cellulare "dedicato" non avrebbe pregiudicato l'attività futura del gruppo.
Gli organizzatori erano in sostanza in possesso di una vera e propria "phone list", composta da più di 300 numeri telefonici; l'organizzazione a cadenza mensile inviava veri e propri messaggi promozionali ai clienti, del tipo "fatti sentire amico mio" - "fatti sentire, è come piace a te, rimarrai contento … come vieni poi vedrai" - "fatti sentire amico mio, menù bomba, non ti pentirai". L'attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, essenzialmente cocaina, registrava un volume di affari di oltre 60 mila euro di "guadagno netto" al mese, attraverso un flusso telefonico medio di 200 telefonate e 40 acquisti giornalieri. I clienti, utilizzando un linguaggio convenzionale preordinato, facevano espresso riferimento ad un colore per fare intendere il quantitativo di cocaina richiesto: il colore "nero" corrispondeva ad una dose da 30 € (gr. 0,30 di cocaina); il colore "rosso" ad una dose da 50 € (gr. 0,50); il colore "giallo" ad una dose da 90 € (gr. 0,90).
I numerosi riscontri acquisiti nel corso dell'indagine hanno favorito l'arresto in flagranza di reato di 6 persone, il sequestro di circa 6 kg di stupefacente (cocaina, hashish e marijuana) ed il sequestro di una pistola di marca "Kimar" calibro 9 mm nel quartiere Madonnella di Bari. Hanno altresì favorito il sequestro, nel mese di settembre del 2017, della somma contante di circa un milione di euro, provento del traffico e dello spaccio di droga. L'ingente somma di danaro era "murata" in una casa in via Peucetia, quartiere Japigia, abitata da un nucleo familiare apparentemente insospettabile.
Sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza emersi dalle indagini e puntualmente riferiti dalla Squadra Mobile, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso il provvedimento cautelare eseguito questa mattina, con il quale è stata applicata la custodia carceraria a Antonio Busco di anni 36, Michele Citarelli di anni 36, Roberto Mezzina Troiani di anni 27, Emanuele Bevilacqua di anni 22 e D'addabbo Michele detto "bocchino" di anni 21, la misura degli arresti domiciliari a Nicola Dell'aglio di anni 22 e Enrico Mallucci detto "il romano" di anni 55, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a Ferdinando Bevilacqua di anni 57. Un 'altra persona ancora ricercata. Sono state eseguite anche numerose perquisizioni domiciliari nei confronti di soggetti contigui ai destinatari del provvedimento cautelare.
L'impiego di questa tecnica di spaccio comportava una serie di vantaggi:
a) gli acquirenti non avevano mai contatti diretti con i responsabili del sodalizio;
b) l'eventuale arresto di un pusher ed il sequestro del suo cellulare "dedicato" non avrebbe pregiudicato l'attività futura del gruppo.
Gli organizzatori erano in sostanza in possesso di una vera e propria "phone list", composta da più di 300 numeri telefonici; l'organizzazione a cadenza mensile inviava veri e propri messaggi promozionali ai clienti, del tipo "fatti sentire amico mio" - "fatti sentire, è come piace a te, rimarrai contento … come vieni poi vedrai" - "fatti sentire amico mio, menù bomba, non ti pentirai". L'attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, essenzialmente cocaina, registrava un volume di affari di oltre 60 mila euro di "guadagno netto" al mese, attraverso un flusso telefonico medio di 200 telefonate e 40 acquisti giornalieri. I clienti, utilizzando un linguaggio convenzionale preordinato, facevano espresso riferimento ad un colore per fare intendere il quantitativo di cocaina richiesto: il colore "nero" corrispondeva ad una dose da 30 € (gr. 0,30 di cocaina); il colore "rosso" ad una dose da 50 € (gr. 0,50); il colore "giallo" ad una dose da 90 € (gr. 0,90).
I numerosi riscontri acquisiti nel corso dell'indagine hanno favorito l'arresto in flagranza di reato di 6 persone, il sequestro di circa 6 kg di stupefacente (cocaina, hashish e marijuana) ed il sequestro di una pistola di marca "Kimar" calibro 9 mm nel quartiere Madonnella di Bari. Hanno altresì favorito il sequestro, nel mese di settembre del 2017, della somma contante di circa un milione di euro, provento del traffico e dello spaccio di droga. L'ingente somma di danaro era "murata" in una casa in via Peucetia, quartiere Japigia, abitata da un nucleo familiare apparentemente insospettabile.
Sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza emersi dalle indagini e puntualmente riferiti dalla Squadra Mobile, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso il provvedimento cautelare eseguito questa mattina, con il quale è stata applicata la custodia carceraria a Antonio Busco di anni 36, Michele Citarelli di anni 36, Roberto Mezzina Troiani di anni 27, Emanuele Bevilacqua di anni 22 e D'addabbo Michele detto "bocchino" di anni 21, la misura degli arresti domiciliari a Nicola Dell'aglio di anni 22 e Enrico Mallucci detto "il romano" di anni 55, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a Ferdinando Bevilacqua di anni 57. Un 'altra persona ancora ricercata. Sono state eseguite anche numerose perquisizioni domiciliari nei confronti di soggetti contigui ai destinatari del provvedimento cautelare.