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Monopoli, polemiche sul sequestro dell'ulivo forse contagiato da xylella

Coldiretti: "Stop agli espianti non replichiamo lo scempio di Oria e Francavilla"

"Abbiamo piena fiducia nell'operato della magistratura, certamente è stato disposto il sequestro sulla scorta di un esposto di cui si sta verificando la paternità, ma è evidente che l'ennesimo blocco degli espianti deve essere superato immediatamente". Lo dice in una nota Coldiretti Puglia dopo che la Procura di Bari ha messo sotto sequestro un ulivo in agro di Monopoli che potrebbe essere stato contagiato dalla xylella. "E' indispensabile - prosegue la nota - interrompere qualsiasi forma di contagio degli ulivi nell'area di Monopoli. Abbiamo già pagato noi agricoltori, e non i santoni difensori di un ambiente e di un paesaggio che rischiano di scomparire, lo scempio che si è già perpetrato per esempio ad Oria e Francavilla, dove per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al TAR, abbiamo fatto morire 3100 alberi per colpa del batterio killer e consentito al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali. La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere, che 'cammina' ad una velocità impressionante, considerato che in 5 anni gli ettari colpiti sono passati da 8mila a 770mila". L' agricoltore avrebbe comunque chiesto alla Procura di Bari, attraverso i Carabinieri Forestali di Monopoli, l'autorizzazione all'accesso nella particella sequestrata, per procedere ai normali lavori colturali, nonché, soprattutto, per adottare le pratiche fisiche ed agronomiche prescritte per fronteggiare l'emergenza del batterio Xylella fastidiosa.
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