Cronaca
Morte Di Gioia, il procuratore Rossi: «Auto dei carabinieri estranea ai fatti»
La dichiarazione ufficiale rilasciata questa mattina a margine di una conferenza stampa in Procura
Bari - mercoledì 28 giugno 2023
13.18
Non c'è stato alcun inseguimento, nessun posto di blocco, e nessuno che non si è fermato all'alt, e i carabinieri non c'entrano nulla con la morte del 27enne Christian Di Gioia. A mettere i puntini sulle i di una vicenda che sta tenendo banco a Bari da circa una settimana è il procuratore Roberto Rossi, che ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni ufficiali a margine di una conferenza tenutasi questa mattina in Procura.
«La morte di un ragazzo è qualcosa che colpisce tutti noi - sottolinea Rossi -. Ma in relazione all'incidente posso dire già da ora, allo stato attuale degli accertamenti, che è assolutamente estranea l'auto dei carabinieri, non c'è stato nessun posto di blocco, nessuno che non si è fermato all'alt, e non si può definire che ci sia stato un inseguimento come quelli che si vedono nei telefilm».
Il procuratore sottolinea inoltre che che verranno effettuati «tutti gli accertamenti che devono essere fatti come sempre viene fatto da questa Procura, senza guardare in faccia a nessuno».
E per quanto riguarda le immagini del funerale, e il corteo di moto contromano davanti al carcere, Rossi aggiunge: «Non tollereremo manifestazioni come quelle che ci sono state al funerale che sono espressioni di una modalità tipica della criminalità organizzata. Sono episodi da non sottovalutare che non sottovalutiamo».
«Non si possono dire bugie e falsità rispetto a quello che è successo - aggiunge -. Non tollereremo che il dolore della famiglia, di cui abbiamo grande rispetto, possa diventare minaccia contro chi ha operato e fatto il suo dovere. La minaccia non può mai essere legittimata dal dolore».
In conclusione, in merito alla richiesta fatta ieri dal sindacato dei carabinieri di rendere pubbliche le immagine, dichiara: «La diffusione dei video non può essere una risposta. Questa che sto dando è una risposta istituzionale».
«La morte di un ragazzo è qualcosa che colpisce tutti noi - sottolinea Rossi -. Ma in relazione all'incidente posso dire già da ora, allo stato attuale degli accertamenti, che è assolutamente estranea l'auto dei carabinieri, non c'è stato nessun posto di blocco, nessuno che non si è fermato all'alt, e non si può definire che ci sia stato un inseguimento come quelli che si vedono nei telefilm».
Il procuratore sottolinea inoltre che che verranno effettuati «tutti gli accertamenti che devono essere fatti come sempre viene fatto da questa Procura, senza guardare in faccia a nessuno».
E per quanto riguarda le immagini del funerale, e il corteo di moto contromano davanti al carcere, Rossi aggiunge: «Non tollereremo manifestazioni come quelle che ci sono state al funerale che sono espressioni di una modalità tipica della criminalità organizzata. Sono episodi da non sottovalutare che non sottovalutiamo».
«Non si possono dire bugie e falsità rispetto a quello che è successo - aggiunge -. Non tollereremo che il dolore della famiglia, di cui abbiamo grande rispetto, possa diventare minaccia contro chi ha operato e fatto il suo dovere. La minaccia non può mai essere legittimata dal dolore».
In conclusione, in merito alla richiesta fatta ieri dal sindacato dei carabinieri di rendere pubbliche le immagine, dichiara: «La diffusione dei video non può essere una risposta. Questa che sto dando è una risposta istituzionale».