Attualità
Morte per Covid-19 in terapia intensiva, un ricercatore di Bari scopre la causa
L'indagine è stata condotta dal professor Marco Ranieri del Policlinico Sant'Orsola di Bologna
Bari - martedì 1 settembre 2020
14.56
«È da accogliere con grande soddisfazione la notizia relativa allo studio coordinato dal professor Marco Ranieri (originario di Bari, Ndr) del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, dal professor Franco Locatelli presidente del CSS e da tutte le istituzioni coinvolte, che descrive il meccanismo responsabile della elevata mortalità in Terapia Intensiva dei pazienti con Covid-19". Lo afferma in una nota la sottosegretaria di Stato alla Salute, Sandra Zampa. Secondo questo studio, due semplici esami identificano questa condizione la cui diagnosi precoce, assieme al supporto del massimo delle cure possibili in terapia intensiva, può portare un calo della mortalità fino al 50 percento.
«Si tratta di risultati che andranno certamente a ripercuotersi in maniera positiva nel campo delle cure attualmente disponibili sia in quello dei prossimi studi che saranno realizzati su nuovi interventi terapeutici per i pazienti affetti da coronavirus. Studi come questo rappresentano una ragione di orgoglio della sanità italiana. Per questa ragione esprimo convintamente il mio personale apprezzamento e quello del ministero a quanti ci hanno fatto fare un passo in avanti nella gestione della gravissima patologia virale» - conclude Zampa.
Il prof. Marco Ranieri è nato a Bari a luglio del 1959, dove si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è specializzato in Anestesia e Rianimazione. Dopo un lungo periodo alla McGill University di Montreal e alla University of Toronto (CANADA) ha cominciato la sua carriera come ricercatore dell'Università di Bari e medico del centro di rianimazione del Policlinico di Bari. Ordinario dal 2002, ha diretto i dipartimenti di anestesia e rianimazione degli ospedali Molinette (Università di Torino) e Policlinico Umberto I (Sapienza Università di Roma). Dal 2018 è professore ordinario dell'Alma mater di Bologna e dirige la terapia intensiva del Sant'Orsola di Bologna. È stato presidente della European Society of Intensive Care Medicine, è titolare di finanziamenti di ricerca erogati da agenzie nazionali ed internazionali e ha pubblicato i risultati delle sue ricerche nell'ambito della terapia intensiva sulle più importanti riviste scientifiche internazionali.
A fine marzo il prof. Marco Ranieri salì agli onori della cronaca scientifica per aver escogitato un sistema in grado di collegare due pazienti in teriapia intensiva ad un solo ventilatore. Sistema ad oggi in via di perfezionamento.
«Si tratta di risultati che andranno certamente a ripercuotersi in maniera positiva nel campo delle cure attualmente disponibili sia in quello dei prossimi studi che saranno realizzati su nuovi interventi terapeutici per i pazienti affetti da coronavirus. Studi come questo rappresentano una ragione di orgoglio della sanità italiana. Per questa ragione esprimo convintamente il mio personale apprezzamento e quello del ministero a quanti ci hanno fatto fare un passo in avanti nella gestione della gravissima patologia virale» - conclude Zampa.
Il prof. Marco Ranieri è nato a Bari a luglio del 1959, dove si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è specializzato in Anestesia e Rianimazione. Dopo un lungo periodo alla McGill University di Montreal e alla University of Toronto (CANADA) ha cominciato la sua carriera come ricercatore dell'Università di Bari e medico del centro di rianimazione del Policlinico di Bari. Ordinario dal 2002, ha diretto i dipartimenti di anestesia e rianimazione degli ospedali Molinette (Università di Torino) e Policlinico Umberto I (Sapienza Università di Roma). Dal 2018 è professore ordinario dell'Alma mater di Bologna e dirige la terapia intensiva del Sant'Orsola di Bologna. È stato presidente della European Society of Intensive Care Medicine, è titolare di finanziamenti di ricerca erogati da agenzie nazionali ed internazionali e ha pubblicato i risultati delle sue ricerche nell'ambito della terapia intensiva sulle più importanti riviste scientifiche internazionali.
A fine marzo il prof. Marco Ranieri salì agli onori della cronaca scientifica per aver escogitato un sistema in grado di collegare due pazienti in teriapia intensiva ad un solo ventilatore. Sistema ad oggi in via di perfezionamento.