Scuola e Lavoro
Nessuna offerta per la Tua Industries, vicenda ex OM all'epilogo
Oggi scadeva la proroga concessa dal curatore fallimentare, non ci sono imprenditori disposti ad investire
Bari - mercoledì 4 aprile 2018
16.33
La vicenda ex Om giunge oggi al termine. Forse. Già, perché se è vero che oggi 4 aprile doveva essere la data ultima per la consegna di eventuali progetti al curatore fallimentare, è altrettanto vero che nessuno si è fatto avanti. Ma allo stesso tempo lo stesso curatore, Alessandra Giovetti, sembrerebbe aver dichiarato, a quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, di concedere a chi potrebbe essere interessato una ulteriore proroga di 15 giorni.
Una proroga di cui alcuni sindacati, però, non sanno nulla e ai quali lo stesso curatore ieri per iscritto aveva detto proprio il contrario, ovvero di non essere disposto a dare ulteriore tempo.
«Sinceramente non stiamo capendo niente neanche noi – ci dicono da UGL metalmeccanici – Proprio ieri abbiamo interpellato il curatore e ci ha comunicato che nessuna offerta è pervenuta e che domani si procederà con il licenziamento collettivo, direttamente però con il ministero del lavoro, poiché i sindacati non si presentano nemmeno oggi».
«Questa risposta c'è stata data per iscritto e non sappiamo nulla di ulteriori proroghe – aggiungono – ma a questo punto verificheremo la veridicità di quanto pubblicato nell'articolo della Gazzetta, e poi valuteremo come procedere».
Una situazione, quindi, sempre più complicata, dato che non sembra vedersi una luce in fondo a questo tunnel che continua ormai da 7 anni. Purtroppo, non sembrano comunque esserci imprenditori disposti ad investire davvero nella reindustrializzazione, con il conseguente assorbimento di tutta la forza lavoro. Le indiscrezioni continuano a parlare di interesse nei confronti del capannone della ex Om, di proprietà del comune di Modugno, il quale lo concederebbe a titolo gratuito, come fatto con la Tua, se venisse garantito il posto di lavoro alle 190 famiglie. Ma le aziende che hanno mostrato tale interesse, hanno anche detto chiaramente di non avere la possibilità di assumere tutti.
Dalla Regione per ora nessuno si è esposto in merito alla situazione, forse in attesa e nella speranza che le voci si concretizzino. Anche se la situazione sembra stancamente trascinarsi verso un epilogo affatto roseo, fatto di licenziamento e di 190 famiglie che continuano a chiedere di essere rispettate, ma che in questo modo non lo sono affatto.
Una proroga di cui alcuni sindacati, però, non sanno nulla e ai quali lo stesso curatore ieri per iscritto aveva detto proprio il contrario, ovvero di non essere disposto a dare ulteriore tempo.
«Sinceramente non stiamo capendo niente neanche noi – ci dicono da UGL metalmeccanici – Proprio ieri abbiamo interpellato il curatore e ci ha comunicato che nessuna offerta è pervenuta e che domani si procederà con il licenziamento collettivo, direttamente però con il ministero del lavoro, poiché i sindacati non si presentano nemmeno oggi».
«Questa risposta c'è stata data per iscritto e non sappiamo nulla di ulteriori proroghe – aggiungono – ma a questo punto verificheremo la veridicità di quanto pubblicato nell'articolo della Gazzetta, e poi valuteremo come procedere».
Una situazione, quindi, sempre più complicata, dato che non sembra vedersi una luce in fondo a questo tunnel che continua ormai da 7 anni. Purtroppo, non sembrano comunque esserci imprenditori disposti ad investire davvero nella reindustrializzazione, con il conseguente assorbimento di tutta la forza lavoro. Le indiscrezioni continuano a parlare di interesse nei confronti del capannone della ex Om, di proprietà del comune di Modugno, il quale lo concederebbe a titolo gratuito, come fatto con la Tua, se venisse garantito il posto di lavoro alle 190 famiglie. Ma le aziende che hanno mostrato tale interesse, hanno anche detto chiaramente di non avere la possibilità di assumere tutti.
Dalla Regione per ora nessuno si è esposto in merito alla situazione, forse in attesa e nella speranza che le voci si concretizzino. Anche se la situazione sembra stancamente trascinarsi verso un epilogo affatto roseo, fatto di licenziamento e di 190 famiglie che continuano a chiedere di essere rispettate, ma che in questo modo non lo sono affatto.