Attualità
No a violenza e discriminazione di genere, nello spot di Arcigay una protagonista è di Bari
Alessia Nobile, ragazza trans che ha prestato il suo volto per il video di sensibilizzazione: «Un'esperienza molto intensa»
Bari - sabato 23 novembre 2019
11.35
Si celebrerà lunedì 25 novembre la giornata mondiale contro la violenza di genere, e per l'occasione Arcigay ha lanciato un video-spot a tiratura nazionale per sensibilizzare su un tema di stringente attualità, che si interseca violenza di genere e discriminazione per orientamento sessuale.
Fra le protagoniste del video c'è anche Alessia Nobile, ragazza trans di Bari, che ha prestato il suo volto per la campagna dell'associazione arcobaleno "La violenza non è una storia già scritta", in circolazione sui social da ieri: «È stata un'esperienza emozionante e molto sentita - dice Alessia Nobile. La violenza è una cosa odiosa, e anche se non fisica io la incontro in altre forme nella mia vita. Quando ho visto lo spot ho pianto di gioia perché mi rappresenta realmente e mi ha permesso di poter esprimere quello che provo ogni giorno: la paura di subire violenza. Ringrazio Arcigay, che ha pensato a me per la realizzazione del video». «La violenza non è una storia già scritta. Insieme facciamo la differenza. Questo è il claim della campagna contro la violenza sulle donne lesbiche, bisex, con disabilità e sulle persone trans realizzata da Arcigay, La Cicloide e Artsmedia - scrive Arcigay in un comunicato. Lo spot rappresenta l'output del progetto "Femminili plurali irregolari", finanziato dalla presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento per le Pari opportunità. Il progetto si è articolato attraverso un percorso durato sei mesi, finalizzato a favorire processi di empowerment individuale e di comunità, che ha visto il coinvolgimento diretto di donne lesbiche, bisex, con disabilità e persone trans che hanno partecipato alla co-costruzione della campagna, attraverso discussioni on line e focus group».
Duplice il messaggio che la campagna vuole lasciare a chi guarderà il video: «C'è una violenza specifica che colpisce le donne lesbiche, bisessuali, donne trans e con disabilità - spiega Arcigay. Una violenza dal nome proprio – lesbofobia, bifobia, transfobia e abilismo – e che assume sembianze diverse: il rifiuto in seguito al coming out, l'aggressione fisica o la violazione della percezione di uno spazio sicuro, la molestia sessuale o l'aspettativa di un rapporto sessuale non richiesto o non desiderato, il pregiudizio che ci fa credere che le persone con disabilità non abbiano diritto a una sessualità piena o a una relazione stabile. In secondo luogo, lo spot pone l'accetto sulla responsabilità collettiva che sta dietro al fenomeno della violenza: essa interroga tutte e tutti noi e abita il nostro quotidiano. Scegliere di non essere violenti, però, si può. Così come è nelle nostre mani la decisione di abbandonare la paura e vivere da persone libere».
Natascia Maesi, responsabile politiche di genere nella segreteria nazionale di Arcigay, precisa: «Esiste un cambiamento possibile, una rivoluzione che passa attraverso piccoli gesti quotidiani di amore, complicità, amicizia e rispetto per le altre e gli altri e che dobbiamo avere il coraggio di compiere. Le donne che non si conformano alle aspettative sociali e culturali legate ad un modello etero-normativo, sessista e genderista di sessualità sono più esposte a processi di pregiudizio, stigmatizzazione e discriminazione che spesso sfociano in diverse forme di violenza. Obiettivo della campagna è sensibilizzare alla presa in carico collettiva del tema della violenza che colpisce le donne lesbiche, bisessuali, trans e con disabilità, e richiamare alla responsabilità sociale di compiere azioni quotidiane non violente che cambiano il destino delle persone».
Fra le protagoniste del video c'è anche Alessia Nobile, ragazza trans di Bari, che ha prestato il suo volto per la campagna dell'associazione arcobaleno "La violenza non è una storia già scritta", in circolazione sui social da ieri: «È stata un'esperienza emozionante e molto sentita - dice Alessia Nobile. La violenza è una cosa odiosa, e anche se non fisica io la incontro in altre forme nella mia vita. Quando ho visto lo spot ho pianto di gioia perché mi rappresenta realmente e mi ha permesso di poter esprimere quello che provo ogni giorno: la paura di subire violenza. Ringrazio Arcigay, che ha pensato a me per la realizzazione del video». «La violenza non è una storia già scritta. Insieme facciamo la differenza. Questo è il claim della campagna contro la violenza sulle donne lesbiche, bisex, con disabilità e sulle persone trans realizzata da Arcigay, La Cicloide e Artsmedia - scrive Arcigay in un comunicato. Lo spot rappresenta l'output del progetto "Femminili plurali irregolari", finanziato dalla presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento per le Pari opportunità. Il progetto si è articolato attraverso un percorso durato sei mesi, finalizzato a favorire processi di empowerment individuale e di comunità, che ha visto il coinvolgimento diretto di donne lesbiche, bisex, con disabilità e persone trans che hanno partecipato alla co-costruzione della campagna, attraverso discussioni on line e focus group».
Duplice il messaggio che la campagna vuole lasciare a chi guarderà il video: «C'è una violenza specifica che colpisce le donne lesbiche, bisessuali, donne trans e con disabilità - spiega Arcigay. Una violenza dal nome proprio – lesbofobia, bifobia, transfobia e abilismo – e che assume sembianze diverse: il rifiuto in seguito al coming out, l'aggressione fisica o la violazione della percezione di uno spazio sicuro, la molestia sessuale o l'aspettativa di un rapporto sessuale non richiesto o non desiderato, il pregiudizio che ci fa credere che le persone con disabilità non abbiano diritto a una sessualità piena o a una relazione stabile. In secondo luogo, lo spot pone l'accetto sulla responsabilità collettiva che sta dietro al fenomeno della violenza: essa interroga tutte e tutti noi e abita il nostro quotidiano. Scegliere di non essere violenti, però, si può. Così come è nelle nostre mani la decisione di abbandonare la paura e vivere da persone libere».
Natascia Maesi, responsabile politiche di genere nella segreteria nazionale di Arcigay, precisa: «Esiste un cambiamento possibile, una rivoluzione che passa attraverso piccoli gesti quotidiani di amore, complicità, amicizia e rispetto per le altre e gli altri e che dobbiamo avere il coraggio di compiere. Le donne che non si conformano alle aspettative sociali e culturali legate ad un modello etero-normativo, sessista e genderista di sessualità sono più esposte a processi di pregiudizio, stigmatizzazione e discriminazione che spesso sfociano in diverse forme di violenza. Obiettivo della campagna è sensibilizzare alla presa in carico collettiva del tema della violenza che colpisce le donne lesbiche, bisessuali, trans e con disabilità, e richiamare alla responsabilità sociale di compiere azioni quotidiane non violente che cambiano il destino delle persone».