Attualità
Nodo ferroviario a sud di Bari, dal Consiglio di Stato l'ok alla ripresa dei lavori
Si attende ora la discussione nel merito prevista per il prossimo 12 gennaio
Bari - domenica 18 dicembre 2022
12.38
Il Consiglio di Stato ha dato l'ok alla ripresa dei lavori per il nodo ferroviaria a sud di Bari
«Il decreto cautelare del Consiglio di Stato sul nodo ferroviario di Bari chiarisce generalmente l'assenza di rischi ambientali e quindi motivi per bloccare i lavori - ha dichiarato il consigliere Fabiano Amati -. A tutto concedere si tratta di situazioni di fatto marginali, con mille ipotesi di soluzioni, ma non in grado di vanificare l'impegno su questa grande opera. Peraltro, proprio la circostanza dell'uso dei fondi del PNRR ha generato una decisione tempestiva, sia pur in termini cautelari, a significare l'ingresso in un mondo nuovo, in particolare quello in grado di respingere le vecchie lentezze, i nemici per ideologia del progresso le defatiganti revisioni dei procedimenti».
«Ho l'impressione che stia cominciando la fase del sì-con-ragione per contrastare i troppi no-a-tutto che hanno costellato la nostra storia infrastrutturale più recente. L'opera serve, è finanziata e si deve concludere al più presto. Questo è l'imperativo», ha concluso Amati.
«L'appello cautelare di RFI è stato accolto e i lavori della ferrovia possono riprendere - sottolineano dal comitato Le Vedette della Lama -. Adesso aspettiamo l'udienza di merito del 12 gennaio, nella speranza che il vero focus del nostro ricorso: illegittimità dell'autorizzazione paesaggistica, venga preso in considerazione. Altrimenti l'identità storica di un territorio sarà spazzata via per sempre, insieme al paesaggio e alla biodiversità e al potenziale di economia locale sostenibile che quel luogo custodisce, come diciamo ormai da tempo. Noi sappiamo che si può salvare tutto: PNNR e territorio ed esistenze delle persone…perché non usare il buon senso? L'alternativa c'è e le deroghe ai tempi del PNRR pure…allora cosa c'è sotto? Dobbiamo scavare nelle buche archeologiche della Regione Puglia o di RFI?»
«Il decreto cautelare del Consiglio di Stato sul nodo ferroviario di Bari chiarisce generalmente l'assenza di rischi ambientali e quindi motivi per bloccare i lavori - ha dichiarato il consigliere Fabiano Amati -. A tutto concedere si tratta di situazioni di fatto marginali, con mille ipotesi di soluzioni, ma non in grado di vanificare l'impegno su questa grande opera. Peraltro, proprio la circostanza dell'uso dei fondi del PNRR ha generato una decisione tempestiva, sia pur in termini cautelari, a significare l'ingresso in un mondo nuovo, in particolare quello in grado di respingere le vecchie lentezze, i nemici per ideologia del progresso le defatiganti revisioni dei procedimenti».
«Ho l'impressione che stia cominciando la fase del sì-con-ragione per contrastare i troppi no-a-tutto che hanno costellato la nostra storia infrastrutturale più recente. L'opera serve, è finanziata e si deve concludere al più presto. Questo è l'imperativo», ha concluso Amati.
«L'appello cautelare di RFI è stato accolto e i lavori della ferrovia possono riprendere - sottolineano dal comitato Le Vedette della Lama -. Adesso aspettiamo l'udienza di merito del 12 gennaio, nella speranza che il vero focus del nostro ricorso: illegittimità dell'autorizzazione paesaggistica, venga preso in considerazione. Altrimenti l'identità storica di un territorio sarà spazzata via per sempre, insieme al paesaggio e alla biodiversità e al potenziale di economia locale sostenibile che quel luogo custodisce, come diciamo ormai da tempo. Noi sappiamo che si può salvare tutto: PNNR e territorio ed esistenze delle persone…perché non usare il buon senso? L'alternativa c'è e le deroghe ai tempi del PNRR pure…allora cosa c'è sotto? Dobbiamo scavare nelle buche archeologiche della Regione Puglia o di RFI?»