Attualità
Noicattaro, dal sindaco ok all'asporto per bar e ristoranti
Innamorato nei giorni scorsi aveva detto no all'ordinanza della Regione Puglia che anticipava la fase due
Provincia - sabato 2 maggio 2020
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Anche a Noicattaro via alla vendita di cibo d'asporto per bar, ristoranti, pasticcerie e pub. Il sindaco Raimondo Innamorato ha disposto un'ordinanza con cui regolamenta gli orari per le attività di ristorazione: «I bar, le pasticcerie e le gelaterie effettuino il servizio dalle ore 08 alle ore 20, mentre i ristoranti, le pizzerie, i pub e le friggitorie effettuino il servizio dalle ore 10 alle ore 22», ha comunicato il primo cittadino sulla sua pagina Facebook, spiegando i termini del confronto con i colleghi della Città metropolitana di Bari.
Nei giorni scorsi lo stesso Innamorato aveva detto no all'ordinanza della Regione Puglia, che dal 29 aprile aveva reso possibili le vendite da asporto in bar e ristoranti, anticipando il decreto sulla fase due dell'emergenza Covid-19, attivo dal 4 maggio prossimo. «Giova evidenziare - scrive Innamorato in una nota - che questa fase della pandemia rappresenta il momento più delicato da fronteggiare, nel quale al desiderio legittimo di tutti di ritornare alla "normalità" si deve razionalmente contrapporre la consapevolezza di essere ancora nel pieno di una emergenza sanitaria mondiale».
Il sindaco spiega le ragioni di questo parziale passo indietro: «Il territorio di Noicattaro che, ad oggi, con sacrificio ha saputo contenere il numero di contagi, nonostante l'ombra del focolaio in una residenza per anziani, le cui vittime sono ancora impresse nella memoria della comunità, non può razionalmente pensare di passare da un serrato e sicuramente faticoso lockdown ad una frettolosa apertura di attività a forte rischio di assembramento - prosegue il sindaco. La tutela della salute, in una circostanza di tale portata, si garantisce attraverso la prudenza, la riflessione, la razionalità, elementi essenziali per l'avvio di una indiscutibile e ambita ripartenza delle attività che, tuttavia, deve essere programmata anche in virtù delle indicazioni fornite dal comitato tecnico scientifico. Come sindaco, anticipando quanto poi opportunamente specificato dal premier Conte (ha dichiarato illegittime le misure meno restrittive attuate dalle regioni) ho scelto di procedere con una apertura graduale e progressiva; una strategia impopolare ma mai irrispettosa delle disposizioni ministeriali e soprattutto di quei cittadini che, attendendosi alle "regole", hanno contribuito a mantenere stabile il fragile equilibrio dei contagi nel nostro paese».
«Questa stessa strategia è stata condivisa oggi da altri colleghi sindaci che hanno analogamente disatteso le disposizioni regionali in favore della prudenza per il proprio territorio. Abbiamo la responsabilità e il dovere di proteggere i cittadini e di non sacrificare i sacrifici fatti fin qui», conclude Innamorato.
Nei giorni scorsi lo stesso Innamorato aveva detto no all'ordinanza della Regione Puglia, che dal 29 aprile aveva reso possibili le vendite da asporto in bar e ristoranti, anticipando il decreto sulla fase due dell'emergenza Covid-19, attivo dal 4 maggio prossimo. «Giova evidenziare - scrive Innamorato in una nota - che questa fase della pandemia rappresenta il momento più delicato da fronteggiare, nel quale al desiderio legittimo di tutti di ritornare alla "normalità" si deve razionalmente contrapporre la consapevolezza di essere ancora nel pieno di una emergenza sanitaria mondiale».
Il sindaco spiega le ragioni di questo parziale passo indietro: «Il territorio di Noicattaro che, ad oggi, con sacrificio ha saputo contenere il numero di contagi, nonostante l'ombra del focolaio in una residenza per anziani, le cui vittime sono ancora impresse nella memoria della comunità, non può razionalmente pensare di passare da un serrato e sicuramente faticoso lockdown ad una frettolosa apertura di attività a forte rischio di assembramento - prosegue il sindaco. La tutela della salute, in una circostanza di tale portata, si garantisce attraverso la prudenza, la riflessione, la razionalità, elementi essenziali per l'avvio di una indiscutibile e ambita ripartenza delle attività che, tuttavia, deve essere programmata anche in virtù delle indicazioni fornite dal comitato tecnico scientifico. Come sindaco, anticipando quanto poi opportunamente specificato dal premier Conte (ha dichiarato illegittime le misure meno restrittive attuate dalle regioni) ho scelto di procedere con una apertura graduale e progressiva; una strategia impopolare ma mai irrispettosa delle disposizioni ministeriali e soprattutto di quei cittadini che, attendendosi alle "regole", hanno contribuito a mantenere stabile il fragile equilibrio dei contagi nel nostro paese».
«Questa stessa strategia è stata condivisa oggi da altri colleghi sindaci che hanno analogamente disatteso le disposizioni regionali in favore della prudenza per il proprio territorio. Abbiamo la responsabilità e il dovere di proteggere i cittadini e di non sacrificare i sacrifici fatti fin qui», conclude Innamorato.