Cronaca
Noicattaro, maltrattamenti su bambini autistici: vanno a processo in quattro
I fatti nel 2018 all'interno di una struttura specialistica. Compariranno davanti al giudice tre educatrici e un'insegnate di sostegno
Provincia - venerdì 20 dicembre 2019
15.00
Sono accusate di aver picchiato, minacciato dei bambini autistici all'interno dell'istituto di riabilitazione Sant'Agostino di Noicattaro, in provincia di Bari: il gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana ha rinviato a giudizio tre educatrici e un'insegnante di sostegno. I fatti risalgono al 2018: le quattro persone imputate avrebbero commesso maltrattamenti aggravati su 12 bambini e adolescenti tra i 7 e i 14 anni di età affetti da autismo. Sono un centinaio gli episodi documentati in poco più di un mese con intercettazioni audio e video.
Sul fatto indagarono i carabinieri, coordinati dal pm Michele Ruggiero: secondo le ricostruzioni dei militari, le vittime sarebbero state maltrattate con pugni, schiaffi alla testa e dietro il collo e graffi. Gli accertamenti tecnici hanno fatto emergere che le educatrici avrebbero strappato i capelli ai bambini, immobilizzandoli a terra e contro il muro, o legandoli alle sedie con le braccia bloccate dietro la schiena. Per fermare le urla e i pianti dei bambini le imputate avrebbero utilizzato dei fazzoletti forzandoli sulla bocca fino quasi a non farli respirare.
Nell'imputazione la Procura riferisce anche di altre condotte consistite nel «Torcergli le braccia, picchiarli mentre erano in bagno, urlargli contro e comunque terrorizzarli».
Nell'udienza preliminare i genitori dei dodici minori vittime di presunte violenze si sono costituti parte civile e, su loro richiesta, sono stati ammessi come responsabili civili l'Ente Provincia di Napoli Ordine degli agostiniani eremitani (proprietario dell'istituto), la stessa struttura, il Miur, il Ministero della Salute, la Regione Puglia e la Asl di Bari. La data stabilita per l'inizio del processo è il 6 aprile 2020.Sul fatto indagarono i carabinieri, coordinati dal pm Michele Ruggiero: secondo le ricostruzioni dei militari, le vittime sarebbero state maltrattate con pugni, schiaffi alla testa e dietro il collo e graffi. Gli accertamenti tecnici hanno fatto emergere che le educatrici avrebbero strappato i capelli ai bambini, immobilizzandoli a terra e contro il muro, o legandoli alle sedie con le braccia bloccate dietro la schiena. Per fermare le urla e i pianti dei bambini le imputate avrebbero utilizzato dei fazzoletti forzandoli sulla bocca fino quasi a non farli respirare.
Nell'imputazione la Procura riferisce anche di altre condotte consistite nel «Torcergli le braccia, picchiarli mentre erano in bagno, urlargli contro e comunque terrorizzarli».