Attualità
Notre Dame e il Petruzzelli di Bari, il racconto di quella notte così simile
Francesco Garibaldi erede dei Messeni Nemagna ricorda quelle emozioni: "Il fuoco lo mangiava da dentro"
Bari - mercoledì 17 aprile 2019
17.18
Dopo le fiamme la cenere, le polemiche e la ricostruzione. Spento il rogo che ha distrutto Notre-Dame, a Parigi, si parla ora di soccorsi giunti in ritardo e di danni, ingenti. La volta della navata centrale è crollata, salve invece le torri e le opere d'arte, che saranno trasferite al Louvre. Intanto il rogo divampato in quella che può essere considerata uno dei simboli di Parigi, ricorda quanto avvenuto ad uno dei simboli di Bari, il teatro Petruzzelli. Per questo abbiamo sentito Francesco Garibaldi uno degli eredi dei fondatori del teatro la famiglia Messeni Nemagna, che quel giorno era lì.
"Un telefono che squilla, una voce che dice "hai sentito che sta bruciando la cattedrale di Notre Dame?" Accendo la televisione e vedo le immagini del fuoco che se la mangiano dal di dentro, la divorano, ed i pompieri che fanno ciò che possono, e la gente che scende in strada e resta in silenzio a sperare, e tanti sono in lacrime. Questa sequenza mi è purtroppo molto familiare. Quella notte del 27 ottobre del 1991 fu la stessa sequenza dell'inizio di un dramma inconcepibile, inimmaginabile, un dolore ed una commozione personale, mia e di tutti i componenti della nostra famiglia, che si unì alla commozione generale di una comunità: l'incendio del Teatro Petruzzelli.
Dopo uno shock cosi sconvolgente nella tua mente si affacciano subito i dubbi, gli interrogativi di ogni genere sulle cause, sul come sia potuto succedere, su come cercare una ragione superiore ed invincibile che possa lenire un po' il dolore cupo ed il senso di impotenza che si è impossessato di te.
Non ho potuto fare a meno di sentire ancora una volta queste sensazioni, anche se per noi non fu possibile lenire il dolore perché l'impronta della mano dolosa fu subito chiara e poi anche accertata, lasciando in "gabbia" solo i manovali del crimine e facendo evaporare le menti del rogo. Al cospetto di tanta aberrazione, che porta a distruggere un bene comune per l'interesse personale di pochi, non puoi che tenerti dentro il tuo dolore e reagire con tutte le forze che ti sono rimaste.
Ora anche per Notre Dame comincia il "dopo", e mi auguro che non accada ciò che è avvenuto, e ancora avviene, per il Teatro Petruzzelli dove allo shock ed al dolore iniziali si sono aggiunti ingiustizie, soprusi ed ulteriori violenze.
Un luogo simbolo di una comunità, per la storia e la memoria che custodisce va tutelato e conservato avendo rispetto di quella storia e di quella memoria storica.
Per far sì che i luoghi smettano di bruciare davvero, e riacquistino la loro piena dignità, non basta l'opera coraggiosa dei vigili del fuoco per dominare il fuoco, ma sono indispensabili verità e giustizia; e che nessuno usi l'arma dell'oblio per seppellire la propria responsabilità del mancato rispetto di quella memoria storica".
"Un telefono che squilla, una voce che dice "hai sentito che sta bruciando la cattedrale di Notre Dame?" Accendo la televisione e vedo le immagini del fuoco che se la mangiano dal di dentro, la divorano, ed i pompieri che fanno ciò che possono, e la gente che scende in strada e resta in silenzio a sperare, e tanti sono in lacrime. Questa sequenza mi è purtroppo molto familiare. Quella notte del 27 ottobre del 1991 fu la stessa sequenza dell'inizio di un dramma inconcepibile, inimmaginabile, un dolore ed una commozione personale, mia e di tutti i componenti della nostra famiglia, che si unì alla commozione generale di una comunità: l'incendio del Teatro Petruzzelli.
Dopo uno shock cosi sconvolgente nella tua mente si affacciano subito i dubbi, gli interrogativi di ogni genere sulle cause, sul come sia potuto succedere, su come cercare una ragione superiore ed invincibile che possa lenire un po' il dolore cupo ed il senso di impotenza che si è impossessato di te.
Non ho potuto fare a meno di sentire ancora una volta queste sensazioni, anche se per noi non fu possibile lenire il dolore perché l'impronta della mano dolosa fu subito chiara e poi anche accertata, lasciando in "gabbia" solo i manovali del crimine e facendo evaporare le menti del rogo. Al cospetto di tanta aberrazione, che porta a distruggere un bene comune per l'interesse personale di pochi, non puoi che tenerti dentro il tuo dolore e reagire con tutte le forze che ti sono rimaste.
Ora anche per Notre Dame comincia il "dopo", e mi auguro che non accada ciò che è avvenuto, e ancora avviene, per il Teatro Petruzzelli dove allo shock ed al dolore iniziali si sono aggiunti ingiustizie, soprusi ed ulteriori violenze.
Un luogo simbolo di una comunità, per la storia e la memoria che custodisce va tutelato e conservato avendo rispetto di quella storia e di quella memoria storica.
Per far sì che i luoghi smettano di bruciare davvero, e riacquistino la loro piena dignità, non basta l'opera coraggiosa dei vigili del fuoco per dominare il fuoco, ma sono indispensabili verità e giustizia; e che nessuno usi l'arma dell'oblio per seppellire la propria responsabilità del mancato rispetto di quella memoria storica".