Servizi sociali
Nuovo bando, per aiutare le fasce più deboli, online sul sito del Comune
Francesca Bottalico: «Obiettivo è valorizzare le esperienze più significative per dare risposte concrete»
Bari - venerdì 8 dicembre 2017
Comunicato Stampa
Sul sito del Comune di Bari è stato pubblicato un avviso, disponibile a questo link, finalizzato all'erogazione di contributi economici in favore delle realtà attive nel sociale per lo svolgimento di interventi progettuali rivolti ad adulti senza dimora e/o alle famiglie in situazione di povertà estrema. In linea con quanto stabilito nel Regolamento per la concessione di contributi e vantaggi economici in favore di enti operanti nel settore sociale, approvato dal Consiglio comunale il 12 dicembre scorso, e con gli indirizzi relativi allo stesso settore, approvati dalla Giunta il 27 settembre scorso, è stato così messo a punto un ulteriore intervento per fronteggiare l'aumento del disagio sociale e delle condizioni di povertà estrema che investono un numero di persone sempre più ampio.
Sono cinque le aree individuate nell'ambito delle quali gli enti senza finalità di lucro, impegnati prevalentemente nel contrasto alla povertà estrema, potranno presentare una proposta progettuale: a) bisogni alimentari (deposito e distribuzione viveri, interventi di sostegno alimentare); b) povertà abitativa (sperimentazione di percorsi di autonomia abitativa, co-housing, condomini solidali, ecc.); c) bisogni socio-sanitari (orientamento ai servizi sanitari, prevenzione socio- sanitaria, ecc.); d) advocacy (bisogni di supporto legale, fiscale, ascolto, ecc.); e) altri bisogni (distribuzione indumenti e calzature, servizi di lavanderia sociale, cura e igiene personale, trasporto sociale, altre attività di inclusione sociale). Ammessi a partecipare sono gli enti di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, gli enti iscritti all'anagrafe onlus e gli enti ecclesiastici cattolici o di confessioni religiose diverse riconosciute dallo Stato. Ogni realtà potrà partecipare a una sola area progettuale sia nel caso partecipi come singolo soggetto sia nel caso in cui si costituisca in rete. Nel progetto dovranno essere esplicitati, tra le altre cose, i destinatari e le caratteristiche del target di riferimento (uomini e/o donne), del numero massimo di utenti ed eventualmente del numero di utenti da accogliere su segnalazione dei Servizi sociali, le attività previste, luoghi, tempi e modalità di realizzazione, il cronoprogramma degli interventi con periodo e orari di svolgimento nell'arco dell'anno di riferimento, l'elenco dei volontari e/o del personale impiegato, l'elenco dei beni immobili e delle dotazioni strumentali a disposizione e le modalità di coinvolgimento delle realtà locali.
«Negli ultimi due anni - commenta Francesca Bottalico - abbiamo lavorato intensamente sull'impianto complessivo di interventi specifici a contrasto dell'emarginazione degli adulti in difficoltà e in condizioni di estremo disagio. Grazie al tavolo permanente con le associazioni, le realtà del privato-sociale e gli enti istituzionali che lavorano nel campo delle povertà, siamo una delle prime città ad aver predisposto il piano cittadino in coerenza con le linee nazionali da poco approvate. Si tratta di un lavoro che racchiude le azioni, con le relative risorse disponibili, che intendiamo portare avanti per arginare un fenomeno in netta espansione, e che è stato pensato e progettato a partire dalla centralità dei cittadini favorendo il potenziamento del sistema pubblico/privato. Tra gli interventi, vi è anche il secondo bando, pubblicato nel giro di pochi mesi, per contributi in favore delle realtà impegnate quotidianamente su questo fronte, con l'obiettivo di valorizzare le esperienze più significative e strutturare un modello di lavoro in grado di dare risposte concrete a quanti versano in condizioni di vita complicate e dolorose, alla luce delle azioni che necessitano di un potenziamento. Il prossimo anno abbiamo intenzione di avviare nuovi bandi e contributi per valorizzare e potenziare questa bellissima rete cittadina, creata tra assessorato e realtà di volontariato laiche e cattoliche e del privato-sociale. Proprio oggi è stato pubblicato anche il nuovo bando per le Case di Comunità che, a partire dalla realtà territoriale e dai nuovi strumenti di innovazione sociale, intendono allargare l'offerta di servizi sempre più vicini ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, anche grazie a un lavoro costante con la Regione con la quale, a breve, formeremo la prima equipe integrata per la presa in carico dei senza dimora».
La disponibilità finanziaria complessiva per questo secondo bando è pari a 80mila euro. L'importo è suddiviso per le cinque aree progettuali: 20mila euro per l'area a, 30mila euro per l'area b, 10mila euro per l'area c, 10mila euro per l'area d e 10mila per l'area e. I fondi da assegnare a ogni singolo progetto saranno stabiliti sulla base della richiesta formulata in sede di presentazione della domanda in relazione al piano dei costi, e comunque non potranno superare l'importo di 10mila euro. La disponibilità finanziaria complessiva è pari a 80mila euro. L'importo è suddiviso per le cinque aree progettuali: 20mila euro per l'area a, 30mila euro per l'area b, 10mila euro per l'area c, 10mila euro per l'area d e 10mila per l'area e. I fondi da assegnare a ogni singolo progetto saranno stabiliti sulla base della richiesta formulata in sede di presentazione della domanda in relazione al piano dei costi, e comunque non potranno superare l'importo di 10mila euro.
In caso di aggiudicazione, una volta avviate le attività progettuali, il soggetto affidatario avrà l'obbligo di fornire una scheda anagrafica dei beneficiari (nome, cognome, singolo utente, nucleo familiare, Municipio di appartenenza ed eventuale presa in carico). I termini di scadenza per la presentazione della domanda sono fissati alle ore 12 del giorno 22 dicembre.
Sono cinque le aree individuate nell'ambito delle quali gli enti senza finalità di lucro, impegnati prevalentemente nel contrasto alla povertà estrema, potranno presentare una proposta progettuale: a) bisogni alimentari (deposito e distribuzione viveri, interventi di sostegno alimentare); b) povertà abitativa (sperimentazione di percorsi di autonomia abitativa, co-housing, condomini solidali, ecc.); c) bisogni socio-sanitari (orientamento ai servizi sanitari, prevenzione socio- sanitaria, ecc.); d) advocacy (bisogni di supporto legale, fiscale, ascolto, ecc.); e) altri bisogni (distribuzione indumenti e calzature, servizi di lavanderia sociale, cura e igiene personale, trasporto sociale, altre attività di inclusione sociale). Ammessi a partecipare sono gli enti di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, gli enti iscritti all'anagrafe onlus e gli enti ecclesiastici cattolici o di confessioni religiose diverse riconosciute dallo Stato. Ogni realtà potrà partecipare a una sola area progettuale sia nel caso partecipi come singolo soggetto sia nel caso in cui si costituisca in rete. Nel progetto dovranno essere esplicitati, tra le altre cose, i destinatari e le caratteristiche del target di riferimento (uomini e/o donne), del numero massimo di utenti ed eventualmente del numero di utenti da accogliere su segnalazione dei Servizi sociali, le attività previste, luoghi, tempi e modalità di realizzazione, il cronoprogramma degli interventi con periodo e orari di svolgimento nell'arco dell'anno di riferimento, l'elenco dei volontari e/o del personale impiegato, l'elenco dei beni immobili e delle dotazioni strumentali a disposizione e le modalità di coinvolgimento delle realtà locali.
«Negli ultimi due anni - commenta Francesca Bottalico - abbiamo lavorato intensamente sull'impianto complessivo di interventi specifici a contrasto dell'emarginazione degli adulti in difficoltà e in condizioni di estremo disagio. Grazie al tavolo permanente con le associazioni, le realtà del privato-sociale e gli enti istituzionali che lavorano nel campo delle povertà, siamo una delle prime città ad aver predisposto il piano cittadino in coerenza con le linee nazionali da poco approvate. Si tratta di un lavoro che racchiude le azioni, con le relative risorse disponibili, che intendiamo portare avanti per arginare un fenomeno in netta espansione, e che è stato pensato e progettato a partire dalla centralità dei cittadini favorendo il potenziamento del sistema pubblico/privato. Tra gli interventi, vi è anche il secondo bando, pubblicato nel giro di pochi mesi, per contributi in favore delle realtà impegnate quotidianamente su questo fronte, con l'obiettivo di valorizzare le esperienze più significative e strutturare un modello di lavoro in grado di dare risposte concrete a quanti versano in condizioni di vita complicate e dolorose, alla luce delle azioni che necessitano di un potenziamento. Il prossimo anno abbiamo intenzione di avviare nuovi bandi e contributi per valorizzare e potenziare questa bellissima rete cittadina, creata tra assessorato e realtà di volontariato laiche e cattoliche e del privato-sociale. Proprio oggi è stato pubblicato anche il nuovo bando per le Case di Comunità che, a partire dalla realtà territoriale e dai nuovi strumenti di innovazione sociale, intendono allargare l'offerta di servizi sempre più vicini ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, anche grazie a un lavoro costante con la Regione con la quale, a breve, formeremo la prima equipe integrata per la presa in carico dei senza dimora».
La disponibilità finanziaria complessiva per questo secondo bando è pari a 80mila euro. L'importo è suddiviso per le cinque aree progettuali: 20mila euro per l'area a, 30mila euro per l'area b, 10mila euro per l'area c, 10mila euro per l'area d e 10mila per l'area e. I fondi da assegnare a ogni singolo progetto saranno stabiliti sulla base della richiesta formulata in sede di presentazione della domanda in relazione al piano dei costi, e comunque non potranno superare l'importo di 10mila euro. La disponibilità finanziaria complessiva è pari a 80mila euro. L'importo è suddiviso per le cinque aree progettuali: 20mila euro per l'area a, 30mila euro per l'area b, 10mila euro per l'area c, 10mila euro per l'area d e 10mila per l'area e. I fondi da assegnare a ogni singolo progetto saranno stabiliti sulla base della richiesta formulata in sede di presentazione della domanda in relazione al piano dei costi, e comunque non potranno superare l'importo di 10mila euro.
In caso di aggiudicazione, una volta avviate le attività progettuali, il soggetto affidatario avrà l'obbligo di fornire una scheda anagrafica dei beneficiari (nome, cognome, singolo utente, nucleo familiare, Municipio di appartenenza ed eventuale presa in carico). I termini di scadenza per la presentazione della domanda sono fissati alle ore 12 del giorno 22 dicembre.