Cronaca
Nuovo caso Punta Perotti, il Tribunale autorizza la perizia. Maxi risarcimento ai Matarrese?
La Sud Fondi ha chiesto 462 milioni di euro. La Corte d'Appello di Bari nomina una commissione di tre esperti
Bari - venerdì 29 marzo 2019
10.00
Si riapre il caso Punta Perotti: la Corte d'Appello di Bari ha dato il via libera a una perizia affidata a tre esperti per esaminare nel dettaglio la richiesta della famiglia Matarrese di maxi risarcimento per il danno patrimoniale causato dall'abbattimento degli scheletri dei palazzi sul lungomare, datato 2006.
Il presidente della terza sezione, Luciano Guaglione, con la sentenza del 20 marzo ha dato il via a una nuova partita dopo quella del 2012, quando la Corte europea dei diritti dell'uomo condannò lo Stato italiano al versamento di 49 milioni nelle casse dei costruttori. La richiesta di Sud Fondi, stavolta, è ben più ingente: 462 milioni di euro come risarcimento per l'abbattimento delle strutture voluto dall'allora amministrazione comunale di Bari guidata da Michele Emiliano.
La commissione di esperti incaricata dal Tribunale di Bari esaminerà le carte alla luce, come richiesto dai giudici, del mancato introito per la famiglia Matarrese, che non potette incassare gli investimenti fatti per il complesso edilizio di Punta Perotti.
La famiglia di costruttori baresi punta sul fatto che, al momento della stipula dell'accordo, i terreni sul lungomare nei pressi della spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro erano stati dichiarati edificabili, salvo poi incassare il passo indietro.
In caso di parere positivo, a pagare il risarcimento "monstre" sarebbero Comune di Bari, Regione Puglia e ministero delle Infrastrutture, cui spettavano i compiti di vigilanza.
Il presidente della terza sezione, Luciano Guaglione, con la sentenza del 20 marzo ha dato il via a una nuova partita dopo quella del 2012, quando la Corte europea dei diritti dell'uomo condannò lo Stato italiano al versamento di 49 milioni nelle casse dei costruttori. La richiesta di Sud Fondi, stavolta, è ben più ingente: 462 milioni di euro come risarcimento per l'abbattimento delle strutture voluto dall'allora amministrazione comunale di Bari guidata da Michele Emiliano.
La commissione di esperti incaricata dal Tribunale di Bari esaminerà le carte alla luce, come richiesto dai giudici, del mancato introito per la famiglia Matarrese, che non potette incassare gli investimenti fatti per il complesso edilizio di Punta Perotti.
La famiglia di costruttori baresi punta sul fatto che, al momento della stipula dell'accordo, i terreni sul lungomare nei pressi della spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro erano stati dichiarati edificabili, salvo poi incassare il passo indietro.
In caso di parere positivo, a pagare il risarcimento "monstre" sarebbero Comune di Bari, Regione Puglia e ministero delle Infrastrutture, cui spettavano i compiti di vigilanza.