Scuola Open Source
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Officina degli Esordi, Bariviva ha esplorato per voi la Scuola Open Source

Il prossimo laboratorio che verrà organizzato sarà mirato a co-progettare proprio L'Officina

La filosofia dell'Open Source rispetto ai processi, agli strumenti e all'identità visiva è sempre più usata dai giovani e dai meno giovani. In via Crispi al civico 5 si trova l'Officina degli Esordi, un laboratorio urbano che offre spazi alle ragazze ed ai ragazzi della città che hanno voglia di esprimersi condividendo idee, passioni, arti e cultura attraverso incontri, mercatini, mostre, laboratori e tante altre attività legate alla innovazione sociale, che servono a valorizzare il posto e diventano occasioni per socializzare, confrontarsi, scambiarsi idee e far nascere nuove collaborazioni. In sede è presente un laboratorio di fabbricazione digitale in cui si può realizzare un prototipo rapidamente. A rappresentare questo laboratorio c'è la Scuola Open Source, un istituto di didattica e di ricerca composto da 13 giovani soci.

Ognuno ha competenze diverse e condivide le proprie esperienze, le informazioni, le risorse aperte e disponibili, con i cittadini che sono curiosi di conoscere l'open source nei diversi contesti, da quello tecnologico a quello umano. Attualmente il laboratorio della Scuola è all'interno di uno degli spazi dell'Officina degli Esordi, attrezzato con una stampante 3D e macchinari a controllo numerico utilizzati per il taglio di geometrie complesse su corpi solidi di diverso materiale. Qui incontriamo Nicolò, che nella vita si occupa di design e comunicazione. Durante la nostra visita al laboratorio lo osserviamo mentre lima, per eliminare i trucioli di legno dopo la lavorazione del taglio che ha prodotto delle luminarie. In un momento di pausa ci racconta: «Dopo aver studiato tutto il processo di produzione artigianale, stiamo replicando e portando avanti in via sperimentale la realizzazione di luminarie classiche ma con l'utilizzo di nuove tecnologie per rendere le stesse più interattive e utilizzando un macchinario a controllo numerico, di facile comprensione, attraverso software semplici per controllarlo».

Durante l'incursione in laboratorio è in funzione anche la Stampante 3D Delta costruita con l'open source e quindi auto replicante. Alessandro, responsabile della ricerca, ci spiega: «Questa stampante si sta auto producendo il supporto (quasi rotto e da sostituire) della ventola, che serve a raffreddare il filamento del materiale che è in stampa. É interessante sapere che tutti i possessori di questa stampante, lo sono per metà del tempo in cui la posseggono o la utilizzano. Per l'altra metà la stampante è della comunità intera. E questo vale per ogni membro di questo hub, il che amplifica sia le potenzialità progettuali che l'ideazione di qualsiasi cosa».

Maurizio, che ha studiato scenografia, ci mostra come funziona il taglio laser e come sia semplice far comunicare un pc portatile che, attraverso un programma di grafica, invia le informazioni alla macchina del taglio laser collegato con un cavetto usb. L'Open Source utilizzata anche come organizzazione interna di una risorsa utile, la Scuola stessa.

Alessandro spiega che nella Scuola Open Source : «Ogni anno si organizza un laboratorio di co-progettazione in cui si considera lo stato attuale della scuola ed insieme a docenti e studenti si lavora per cambiare la scuola e farla mutare rispetto alle esigenze incontrate nel corso dell'anno. Il laboratorio che organizzeremo quest'anno sarà mirato a co-progettare non la scuola ma proprio il laboratorio urbano, Officina degli Esordi. Può essere che da questo laboratorio decideremo di cambiare anche il nome».

Perché 13 giovani hanno deciso di intraprendere questa strada? :«Ci troviamo in un periodo particolare, si parla di industria 4.0. Tutte le maestranze si stanno trasformando e sono tante le realtà sbocciate che mettono a sistema questo cambiamento e cercano di interrogarsi su come cambiare rotta per far sì che si viva con più consapevolezza nel rispetto dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, considerando che l'Open Source in particolare ci rende più padroni degli strumenti che utilizziamo ogni giorno».

Per utilizzare gli strumenti presenti in laboratorio bisogna avere qualche qualifica?
«L'unico requisito è la curiosità, che dà poi la possibilità a qualunque individuo di imparare qualcosa. Tutte le cose più grandiose e più incredibili sono spiegabili con due parole, come diceva Albert Einstein, e quindi la semplicità è la chiave».

A fine gennaio sarà implementata anche una parte gestionale della Scuola. Tramite login e registrazione a questo link si potrà creare un proprio profilo in cui inserire le proprie competenze, proporre le proprie idee, corsi, avere una piattaforma di scambio con altri utenti, di formazione di gruppi, di lavoro con dei progetti propri. I corsi attualmente spaziano dalla serigrafia all'intelligenza artificiale, anche il target è multiforme ci sono studentesse, studenti e professionisti.
12 fotoLa Scuola Open Source
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