Enti locali
Ognissanti triste per 270 infermieri precari Asl Bari, dal 31 otttobre sono senza lavoro
Nessuna proroga per loro a differenza dei colleghi della Bat, Angiola (deputato M5S): «Situazione inaccettabile»
Bari - giovedì 1 novembre 2018
13.22 Comunicato Stampa
Da ieri 31 ottobre 270 infermieri della Asl Bari sono rimasti senza lavoro. A differenza dei colleghi della Bat, che hanno ottenuto la proroga fino al 31 dicembre, nonostante le proteste e le richieste fatte hanno visto il loro contratto arrivare a naturale scadenza. Nessuna proroga e festa di ognissanti a casa senza alcuna certezza per il futuro.
«Da oggi (ieri ndr) 31 ottobre circa 270 infermieri precari della Asl Bari, tra cui diverse decine provenienti da Altamura, Gravina, Santeramo, Acquaviva, Cassano e altri comuni del collegio, sono purtroppo senza lavoro - scrive in una nota il deputato Nunzio Angiola - "Precari don't stop", così si fanno chiamare, che dopo essere stati usati come tappa buchi per coprire ferie estive, doppi turni, reperibilità, non si sono visti rinnovare il contratto a differenza delle altre Asl pugliesi e ospedali della regione Puglia. Anche loro avevano chiesto la proroga fino al 31 dicembre ma non sono stati ascoltati. Perché questa disparità di trattamento? Lo chiedo al Presidente della Regione Puglia MIchele Emiliano. Dove sono i pari diritti e le pari opportunità tra cittadini?».
«Eppure gli ospedali pugliesi sono al collasso - prosegue Angiola - e non riescono a garantire l'assistenza ai pazienti e la turnistica nei reparti d'emergenza, pronto soccorso, 118. Una situazione inaccettabile. Emiliano è stato più volte interpellato e non ha mai dato ascolto alla delegazione, durante i vari sit in organizzati. Infine, nell'ultimo incontro sono stati "zittiti" con la possibilità di un concorso in primavera. Ma chiedo se la Regione Puglia conosce i tempi per lo svolgimento di un concorso. Il personale che ha lavorato in trincea per anni con piena soddisfazione degli utenti e senza che gli sia mai stato mosso un appunto, può essere liquidato con un quiz? Esprimo profonda delusione per l'incapacità di coordinamento delle azioni delle risorse umane da parte della Regione Puglia che ha anche disatteso gli accordi presi con le parti sociali alla presenza dei direttori generali delle ASL».
«Una pubblica amministrazione - conclude il pentastellato - che agisce con imparzialità ed efficienza, come vuole la Costituzione, non può vedere quote significative di propri impiegati sotto la ghigliottina dei contratti a termine e delle proroghe "a piacimento" e "a macchia di leopardo". La riforma della pubblica amministrazione ha tra i suoi obiettivi anche il superamento delle varie forme di precariato. Chiunque utilizza il servizi della sanità in Puglia può essere curato e assistito da professionisti che fanno lo stesso lavoro, ma che ingiustamente hanno un contratto diverso che lo regola. Penso che fare l'infermiere o il medico avendo un rapporto di lavoro stabile aiuti a costruirsi una vita più serena e ad affrontare il dolore e la malattia delle persone con una serenità, una concentrazione ed una dedizione diversa. Credo che ci sia il pericolo di un uso strumentale delle stabilizzazioni, in vista delle elezioni europee o regionali. Segnalo che esistono nel nostro Paese norme penali che puniscono il voto di scambio. Si tengano gli occhi aperti e si denuncino i comportamenti che alterano il gioco democratico».
«Da oggi (ieri ndr) 31 ottobre circa 270 infermieri precari della Asl Bari, tra cui diverse decine provenienti da Altamura, Gravina, Santeramo, Acquaviva, Cassano e altri comuni del collegio, sono purtroppo senza lavoro - scrive in una nota il deputato Nunzio Angiola - "Precari don't stop", così si fanno chiamare, che dopo essere stati usati come tappa buchi per coprire ferie estive, doppi turni, reperibilità, non si sono visti rinnovare il contratto a differenza delle altre Asl pugliesi e ospedali della regione Puglia. Anche loro avevano chiesto la proroga fino al 31 dicembre ma non sono stati ascoltati. Perché questa disparità di trattamento? Lo chiedo al Presidente della Regione Puglia MIchele Emiliano. Dove sono i pari diritti e le pari opportunità tra cittadini?».
«Eppure gli ospedali pugliesi sono al collasso - prosegue Angiola - e non riescono a garantire l'assistenza ai pazienti e la turnistica nei reparti d'emergenza, pronto soccorso, 118. Una situazione inaccettabile. Emiliano è stato più volte interpellato e non ha mai dato ascolto alla delegazione, durante i vari sit in organizzati. Infine, nell'ultimo incontro sono stati "zittiti" con la possibilità di un concorso in primavera. Ma chiedo se la Regione Puglia conosce i tempi per lo svolgimento di un concorso. Il personale che ha lavorato in trincea per anni con piena soddisfazione degli utenti e senza che gli sia mai stato mosso un appunto, può essere liquidato con un quiz? Esprimo profonda delusione per l'incapacità di coordinamento delle azioni delle risorse umane da parte della Regione Puglia che ha anche disatteso gli accordi presi con le parti sociali alla presenza dei direttori generali delle ASL».
«Una pubblica amministrazione - conclude il pentastellato - che agisce con imparzialità ed efficienza, come vuole la Costituzione, non può vedere quote significative di propri impiegati sotto la ghigliottina dei contratti a termine e delle proroghe "a piacimento" e "a macchia di leopardo". La riforma della pubblica amministrazione ha tra i suoi obiettivi anche il superamento delle varie forme di precariato. Chiunque utilizza il servizi della sanità in Puglia può essere curato e assistito da professionisti che fanno lo stesso lavoro, ma che ingiustamente hanno un contratto diverso che lo regola. Penso che fare l'infermiere o il medico avendo un rapporto di lavoro stabile aiuti a costruirsi una vita più serena e ad affrontare il dolore e la malattia delle persone con una serenità, una concentrazione ed una dedizione diversa. Credo che ci sia il pericolo di un uso strumentale delle stabilizzazioni, in vista delle elezioni europee o regionali. Segnalo che esistono nel nostro Paese norme penali che puniscono il voto di scambio. Si tengano gli occhi aperti e si denuncino i comportamenti che alterano il gioco democratico».