Enti locali
Omceo presenta a Bari la campagna contro la violenza sui medici ricordando Paola Labriola
Vito Calabrese, il marito della psichiatra scomparsa nel 2013: «Importante ricordare Paola tenendo in vita le domande dentro la sua morte»
Bari - venerdì 14 settembre 2018
7.16
Sono passati 5 anni ormai dalla morte della dottoressa Paola Labriola per mano di un paziente, e oggi più che mai è fondamentale ricordare quanto accadutole e lottare perché non avvenga mai più. L'ordine dei medici di Bari ha progettato al riguardo una campagna informativa, che in questi giorni comincia a diffondersi per le strade della città con grossi cartelloni, con cui si vuole mandare un messaggio importante: «No alla violenza sui medici. Il nemico è la malattia non il medico». Ieri pomeriggio in occasione della "Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari" si è tenuta la presentazione della campagna all'AncheCinema e, come ormai accade ogni anno, al termine della presentazione si è svolto un concerto dedicato alla dott.ssa Labriola.
«Questo è il quinto anno che l'ordine organizza un concerto dedicato a Paola - dichiara Vito Calabrese, il marito della psichiatra scomparsa - quest'anno in più c'è il fatto di presentare questo progetto nazionale dell'ordine dei medici riguardante la violenza sugli operatori sanitari. Purtroppo la situazione di Paola è abbastanza diffusa, per me è importante ricordarla non solo in modo commemorativo ma tenere in vita le domande che stanno dentro la sua morte. La vergogna delle vittime è un meccanismo che si instaura in certe occasioni, le espressioni pubbliche sono un fattore di protezione. Accedere al sociale, impegnarsi permette di aumentare il potere personale. Conoscere cerrte dinamiche mi ha salvato forse».
Assente per motivi istituzionali che l'hanno trattenuta a Roma e per problemi di salute legati alla gravidanza, il ministro Giulia Grillo ha voluto comunque esserci con un video messaggio.
«Sono passati 5 anni dal 4 settembre 2013, giorno in cui la dottoressa Paola Labriola venne uccisa da un suo paziente - sottolinea il ministro - mi dispiace non poter essere fisicamente a Bari ma il tema per me è molto importante, il mio primo atto normativo è stato quello di far approvarr l'8 agosto dal consiglio dei ministri un disegno di legge contro la violenza sugli operatori sanitari. Grazie a tale disegno di legge si istituisce un osservatorio nazionale che valuterà e studierà tali fenomeni facendo poi proposte concrete sul territorio, prevede un aggravante per lesioni e minacce nei confronti degli operatori sanitari e avrà anche una parte relativa ai presidi di sicurezza. Ribadisco l'impegno mio personale e del governo relativo a questo problema per arrivare ad una soluzione importante».
«Personalmente mi è successo di essere aggredito nel 1991 al pronto soccorso del Cto dove lavoravo - a parlare è il consigliere Laforgia intervenuto al posto del sindaco Decaro - so che da piccoli diverbi possono svilupparsi incendi che portano a tragedie umane. Paola svolgeva il suo lavoro con grande impegno, ricordarla è doveroso. La campagna dell'ordine dei medici di Bari deve essere una battaglia di tutti noi per portare in sicurezza tutti gli operatori mentre lavorano per portare aiuto a chi ne ha bisogno».
«Questo è il quinto anno che l'ordine organizza un concerto dedicato a Paola - dichiara Vito Calabrese, il marito della psichiatra scomparsa - quest'anno in più c'è il fatto di presentare questo progetto nazionale dell'ordine dei medici riguardante la violenza sugli operatori sanitari. Purtroppo la situazione di Paola è abbastanza diffusa, per me è importante ricordarla non solo in modo commemorativo ma tenere in vita le domande che stanno dentro la sua morte. La vergogna delle vittime è un meccanismo che si instaura in certe occasioni, le espressioni pubbliche sono un fattore di protezione. Accedere al sociale, impegnarsi permette di aumentare il potere personale. Conoscere cerrte dinamiche mi ha salvato forse».
Assente per motivi istituzionali che l'hanno trattenuta a Roma e per problemi di salute legati alla gravidanza, il ministro Giulia Grillo ha voluto comunque esserci con un video messaggio.
«Sono passati 5 anni dal 4 settembre 2013, giorno in cui la dottoressa Paola Labriola venne uccisa da un suo paziente - sottolinea il ministro - mi dispiace non poter essere fisicamente a Bari ma il tema per me è molto importante, il mio primo atto normativo è stato quello di far approvarr l'8 agosto dal consiglio dei ministri un disegno di legge contro la violenza sugli operatori sanitari. Grazie a tale disegno di legge si istituisce un osservatorio nazionale che valuterà e studierà tali fenomeni facendo poi proposte concrete sul territorio, prevede un aggravante per lesioni e minacce nei confronti degli operatori sanitari e avrà anche una parte relativa ai presidi di sicurezza. Ribadisco l'impegno mio personale e del governo relativo a questo problema per arrivare ad una soluzione importante».
«Personalmente mi è successo di essere aggredito nel 1991 al pronto soccorso del Cto dove lavoravo - a parlare è il consigliere Laforgia intervenuto al posto del sindaco Decaro - so che da piccoli diverbi possono svilupparsi incendi che portano a tragedie umane. Paola svolgeva il suo lavoro con grande impegno, ricordarla è doveroso. La campagna dell'ordine dei medici di Bari deve essere una battaglia di tutti noi per portare in sicurezza tutti gli operatori mentre lavorano per portare aiuto a chi ne ha bisogno».