Vita di città
Omotransfobia, a Bari arriva il PAC. Ecco cosa prevede
Francesca Bottalico, assessore al Welfare: «Primo piano cittadino per il contrasto alle discriminazioni finalizzato alla tutela e all’accompagnamento delle vittime di omolesbobitransfobia»
Bari - lunedì 16 novembre 2020
15.12 Comunicato Stampa
A Bari arriva il "PAC - Piano di azione cittadino di contrasto alle discriminazioni e violenze omotransfobiche", un programma di azioni che affronti anche le tematiche LGBTQI quale primo passo per orientarsi in una società plurale, perseguendo in particolare l'inclusione sociale delle vittime di discriminazione e sostenendo persone e famiglie in situazione di disagio sociale e psicologico.
Pertanto, sull'esperienza di quanto realizzato in questi anni, sul piano culturale, dalla rete contro le discriminazioni e le violenze "Generareculturenonviolente", composta da circa 100 realtà pubbliche e private, sono state deliberate diverse azioni integrate di sensibilizzazione sul tema, a partire dall'attivazione di una casa di comunità destinata prioritariamente alle vittime di discriminazione e/o violenza omotransfobica e/o in difficoltà socio-economica a causa di differente orientamento sessuale e in situazione di povertà estrema, e dalla realizzazione di azioni di supporto alla presa in carico sociale, psicologica, economica e legale in rete con il Centro antiviolenza comunale. Nell'ambito delle azioni previste, sarà operativo uno spazio/sportello di ascolto e orientamento per la prevenzione di discriminazioni, per orientamento sessuale e identità di genere, per il sostegno ai transgenders, che funzionerà in rete con gli Ordini degli assistenti sociali e degli psicologi, il Centro antiviolenza e le reti territoriali o le realtà che aderiranno e la messa in rete di spazi di ascolto territoriale.
Il programma prevede inoltre l'organizzazione di momenti informativi, percorsi socio-culturali e di sensibilizzazione sui temi LGBTQI, sul contrasto alle discriminazioni e alla violenza omotransfobica rivolti sia ai cittadini sia agli operatori sociali e alla pari, ai volontari e agli operatori scolastici, l'avvio di un sistema di raccolta e analisi dei bisogni socio-economici delle persone LGBTQI in rete con le associazioni del territorio e la collaborazione con i sindacati, le agenzie territoriali e il job center comunale Porta Futuro per l'avvio di percorsi di orientamento del mondo del lavoro dedicati proprio alle persone LGBTQI.
«Con l'approvazione di questa importante delibera - commenta Francesca Bottalico - l'amministrazione comunale vara il primo piano cittadino per il contrasto alle discriminazioni finalizzato alla tutela e all'accompagnamento delle vittime di omolesbobitransfobia e al sostegno di cittadini e famiglie che vivono in situazioni di disagio sociale e psicologico a causa di tali discriminazioni. Il piano ci consentirà di promuovere, in rete con tutte le realtà associative, pubbliche e private del nostro territorio, azioni capaci di rispondere ai bisogni delle persone LGBTQI, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e a creare finalmente un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi e stereotipi. Attraverso il lavoro di rete vogliamo anche sostenere famiglie e genitori di persone LGBTQI che richiedano un supporto ed elaborare un manifesto cittadino contro le discriminazioni a partire dalla realizzazione di un laboratorio partecipato nell'ambito della manifestazione Generare culture non violente».
Pertanto, sull'esperienza di quanto realizzato in questi anni, sul piano culturale, dalla rete contro le discriminazioni e le violenze "Generareculturenonviolente", composta da circa 100 realtà pubbliche e private, sono state deliberate diverse azioni integrate di sensibilizzazione sul tema, a partire dall'attivazione di una casa di comunità destinata prioritariamente alle vittime di discriminazione e/o violenza omotransfobica e/o in difficoltà socio-economica a causa di differente orientamento sessuale e in situazione di povertà estrema, e dalla realizzazione di azioni di supporto alla presa in carico sociale, psicologica, economica e legale in rete con il Centro antiviolenza comunale. Nell'ambito delle azioni previste, sarà operativo uno spazio/sportello di ascolto e orientamento per la prevenzione di discriminazioni, per orientamento sessuale e identità di genere, per il sostegno ai transgenders, che funzionerà in rete con gli Ordini degli assistenti sociali e degli psicologi, il Centro antiviolenza e le reti territoriali o le realtà che aderiranno e la messa in rete di spazi di ascolto territoriale.
Il programma prevede inoltre l'organizzazione di momenti informativi, percorsi socio-culturali e di sensibilizzazione sui temi LGBTQI, sul contrasto alle discriminazioni e alla violenza omotransfobica rivolti sia ai cittadini sia agli operatori sociali e alla pari, ai volontari e agli operatori scolastici, l'avvio di un sistema di raccolta e analisi dei bisogni socio-economici delle persone LGBTQI in rete con le associazioni del territorio e la collaborazione con i sindacati, le agenzie territoriali e il job center comunale Porta Futuro per l'avvio di percorsi di orientamento del mondo del lavoro dedicati proprio alle persone LGBTQI.
«Con l'approvazione di questa importante delibera - commenta Francesca Bottalico - l'amministrazione comunale vara il primo piano cittadino per il contrasto alle discriminazioni finalizzato alla tutela e all'accompagnamento delle vittime di omolesbobitransfobia e al sostegno di cittadini e famiglie che vivono in situazioni di disagio sociale e psicologico a causa di tali discriminazioni. Il piano ci consentirà di promuovere, in rete con tutte le realtà associative, pubbliche e private del nostro territorio, azioni capaci di rispondere ai bisogni delle persone LGBTQI, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e a creare finalmente un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi e stereotipi. Attraverso il lavoro di rete vogliamo anche sostenere famiglie e genitori di persone LGBTQI che richiedano un supporto ed elaborare un manifesto cittadino contro le discriminazioni a partire dalla realizzazione di un laboratorio partecipato nell'ambito della manifestazione Generare culture non violente».