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Cronaca
Operazione "Astra": 21 ordini di carcerazione eseguiti dai Carabinieri. I NOMI
Le pene inflitte con i provvedimenti di oggi oscillano tra gli 8 mesi e i 18 anni di reclusione, per un totale di 148 anni di carcere
Bari - venerdì 4 aprile 2025
13.48
21 ordini di carcerazione (6 con pena sospesa) sono stati eseguiti oggi dai Carabinieri della Compagnia di Bari Centro. Si tratta dell'atto finale dell'operazione "Astra" sull'associazione a delinquere capeggiata dalla famiglia Martiradonna che aveva come centrale operativa la cosiddetta «palazzina L» in via Caldarola.
21, come detto, gli ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna. Dopo la decisione, del 13 marzo scorso, della Corte di Cassazione che ha respinto oppure dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai 21 imputati - condannati alle pene comprese tra gli 8 mesi e i 18 anni, per un totale di 148 anni di carcere -, oggi sono scattati gli arresti.
In manette, infatti, oltre al «promotore» del sodalizio, Giuseppe Martiradonna, rinchiuso nel carcere di Terni e condannato alla pena più alta (18 anni e 29 giorni), anche altre 15 persone. Le condanne, infatti, sono state l'ultimo capitolo della indagine "Astra" condotta tra gli anni 2016 e 2018 e che ha consentito di accertare l'esistenza di un'associazione finalizzata al traffico di droga, contigua al clan Palermiti, operante a Japigia e nel sud-est del capoluogo nonché a Mola di Bari.
Nell'ambito di questa indagine, il 17 maggio 2021, furono arrestate 36 persone, una delle quali rintracciata in Albania, e sequestrati diversi chilogrammi di droga, oltre a contanti e armi. Nell'inchiesta dei Carabinieri, partita dalla richiesta d'aiuto presentata dalla sorella di una tossicodipendente e diretta dai pubblici ministeri antimafia Fabio Buquicchio, Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, sono stati documentati oltre 25mila casi di spaccio di stupefacenti in circa un anno.
A turno, 24 ore su 24, hanno accertato le indagini, i pusher vendevano a centinaia di clienti ogni tipo di sostanza. Tra gli arrestati ci sono pregiudicati ritenuti vicini al clan Palermiti, ritenuto il principale fornitore del gruppo capeggiato dalla famiglia Martiradonna. Le articolate attività tecniche e dinamiche hanno consentito di ricostruire la struttura dell'organizzazione, dotata di una rete di pusher, vari canali di approvvigionamento, speciali tecniche di occultamento di droga e denaro.
Il giro d'affari stimato è stato di oltre 1 milione di euro, con stipendi a corrieri e ai pusher tra i 300 euro ed i 500 euro a trasporto. Nei quattro anni di indagini sono state arrestate 15 persone, sequestrati 41 chilogrammi di hashish, 19 chilogrammi di marijuana, 1,5 chilogrammi di cocaina nonché una mitraglietta Skorpion.
21, come detto, gli ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna. Dopo la decisione, del 13 marzo scorso, della Corte di Cassazione che ha respinto oppure dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai 21 imputati - condannati alle pene comprese tra gli 8 mesi e i 18 anni, per un totale di 148 anni di carcere -, oggi sono scattati gli arresti.
In manette, infatti, oltre al «promotore» del sodalizio, Giuseppe Martiradonna, rinchiuso nel carcere di Terni e condannato alla pena più alta (18 anni e 29 giorni), anche altre 15 persone. Le condanne, infatti, sono state l'ultimo capitolo della indagine "Astra" condotta tra gli anni 2016 e 2018 e che ha consentito di accertare l'esistenza di un'associazione finalizzata al traffico di droga, contigua al clan Palermiti, operante a Japigia e nel sud-est del capoluogo nonché a Mola di Bari.
Nell'ambito di questa indagine, il 17 maggio 2021, furono arrestate 36 persone, una delle quali rintracciata in Albania, e sequestrati diversi chilogrammi di droga, oltre a contanti e armi. Nell'inchiesta dei Carabinieri, partita dalla richiesta d'aiuto presentata dalla sorella di una tossicodipendente e diretta dai pubblici ministeri antimafia Fabio Buquicchio, Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, sono stati documentati oltre 25mila casi di spaccio di stupefacenti in circa un anno.
A turno, 24 ore su 24, hanno accertato le indagini, i pusher vendevano a centinaia di clienti ogni tipo di sostanza. Tra gli arrestati ci sono pregiudicati ritenuti vicini al clan Palermiti, ritenuto il principale fornitore del gruppo capeggiato dalla famiglia Martiradonna. Le articolate attività tecniche e dinamiche hanno consentito di ricostruire la struttura dell'organizzazione, dotata di una rete di pusher, vari canali di approvvigionamento, speciali tecniche di occultamento di droga e denaro.
Il giro d'affari stimato è stato di oltre 1 milione di euro, con stipendi a corrieri e ai pusher tra i 300 euro ed i 500 euro a trasporto. Nei quattro anni di indagini sono state arrestate 15 persone, sequestrati 41 chilogrammi di hashish, 19 chilogrammi di marijuana, 1,5 chilogrammi di cocaina nonché una mitraglietta Skorpion.