Cronaca
Controlli a tappeto della Guardia Costiera, sequestrata una tonnellata di pesce in Puglia
520 controlli tutta la Regione: accertati 6 reati e 29 illeciti amministrativi. Sanzioni da oltre 40.000 Euro
Puglia - lunedì 22 ottobre 2018
15.12
Si è conclusa nello scorso weekend la maxi operazione "Made in Italy" delle unità di Guardia Costiera, coordinate dal 6° Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari, che ha comportato controlli a tappeto in tutta la Puglia sulla filiera della pesca. In totale sono stati 520 i controlli operati in tutta la Regione, con l'accertamento di 6 reati e 29 illeciti amministrativi, per un totale di oltre 40.000 Euro di sanzioni pecuniarie comminate ed il sequestro di una tonnellata circa di prodotto ittico.
Si segnala in particolare l'attività svolta al momento dello sbarco del pescato da un peschereccio appena rientrato nel porto di Mola di Bari, che ha consentito di contestare al comandante la mancata dichiarazione sul giornale di pesca del quantitativo di prodotto ittico e quindi la detenzione ai fini del commercio illegale di 260 kg. pesce vario (triglie, polpi, merluzzi, seppie e calamari) contenuto in 52 casse che, sottoposto a sequestro, è stato interamente devoluto in beneficenza a diverse Onlus di Bari, Mola e Monopoli, in quanto ritenuto idoneo al consumo dal servizio veterinario.
Il titolare di un ristorante di Polignano a Mare, invece, è stato denunciato per frode in commercio aggravata e per il cattivo stato di conservazione degli alimenti: i militari della Guardia Costiera hanno trovato e sequestrato tranci di "tonno pinna gialla" di importazione, decongelato e scaduto da 10 giorni, quando il menù riportava tra le pietanze la dicitura "tagliata di tonno rosso" teoricamente fresco e di provenienza locale. I militari hanno, inoltre, scoperto tranci di "pesce spada" decongelato, anch'esso di produzione estera, che una volta deconfezionato doveva essere conservato e consumato, previa cottura, entro 24 ore.
Episodi che puntano i riflettori sul fenomeno della vendita di prodotto ittico non dichiarato e quindi non tracciabile sin dal momento del suo sbarco, o la somministrazione di prodotto privo di etichettatura e informazioni obbligatorie sulla provenienza, spesso in cattivo stato di conservazione e di qualità non corrispondente a quella indicata in menù e depliant informativi.
L'operazione, infatti, si è concentrata nei punti di sbarco del pescato, ai fini della prevenzione e repressione dell'abusivismo e della commercializzazione degli esemplari di taglia inferiore alla minima, nonché della verifica sulla tracciabilità e la corretta compilazione delle previste dichiarazioni dei quantitativi e delle specie pescati, ma anche presso dettaglianti e attività di ristorazione per il contrasto delle frodi in commercio e la somministrazione di prodotto in cattivo stato di conservazione.
Si segnala in particolare l'attività svolta al momento dello sbarco del pescato da un peschereccio appena rientrato nel porto di Mola di Bari, che ha consentito di contestare al comandante la mancata dichiarazione sul giornale di pesca del quantitativo di prodotto ittico e quindi la detenzione ai fini del commercio illegale di 260 kg. pesce vario (triglie, polpi, merluzzi, seppie e calamari) contenuto in 52 casse che, sottoposto a sequestro, è stato interamente devoluto in beneficenza a diverse Onlus di Bari, Mola e Monopoli, in quanto ritenuto idoneo al consumo dal servizio veterinario.
Il titolare di un ristorante di Polignano a Mare, invece, è stato denunciato per frode in commercio aggravata e per il cattivo stato di conservazione degli alimenti: i militari della Guardia Costiera hanno trovato e sequestrato tranci di "tonno pinna gialla" di importazione, decongelato e scaduto da 10 giorni, quando il menù riportava tra le pietanze la dicitura "tagliata di tonno rosso" teoricamente fresco e di provenienza locale. I militari hanno, inoltre, scoperto tranci di "pesce spada" decongelato, anch'esso di produzione estera, che una volta deconfezionato doveva essere conservato e consumato, previa cottura, entro 24 ore.
Episodi che puntano i riflettori sul fenomeno della vendita di prodotto ittico non dichiarato e quindi non tracciabile sin dal momento del suo sbarco, o la somministrazione di prodotto privo di etichettatura e informazioni obbligatorie sulla provenienza, spesso in cattivo stato di conservazione e di qualità non corrispondente a quella indicata in menù e depliant informativi.
L'operazione, infatti, si è concentrata nei punti di sbarco del pescato, ai fini della prevenzione e repressione dell'abusivismo e della commercializzazione degli esemplari di taglia inferiore alla minima, nonché della verifica sulla tracciabilità e la corretta compilazione delle previste dichiarazioni dei quantitativi e delle specie pescati, ma anche presso dettaglianti e attività di ristorazione per il contrasto delle frodi in commercio e la somministrazione di prodotto in cattivo stato di conservazione.