Vita di città
Orecchiette a Bari Vecchia, la serrata arriva sulle pagine del "Times"
Il quotidiano britannico pone l'accento sulla vicenda che vede coinvolte le pastaie di Jarche Vasce
Bari - lunedì 18 novembre 2024
12.17
La serrata delle pastaie di Jarche Vasce, a Bari Vecchia, è arrivata sulla pagine del "The Times", prestigioso quotidiano britannico, nella versione on line.
La vicenda delle pastaie, che avrebbero venduto orecchiette industriali spacciate per fresche e caserecce, è dunque finita sulle pagine inglesi in cui si sottolinea come le "little ears" siano ad oggi uno dei regali più apprezzati di ritorno da Bari, "capital of the Puglia regione". Nell'articolo, il giornalista britannico evidenzia quanto accaduto nelle scorse giornate, con le inchieste giornalistiche ed i controlli delle autorità che hanno riscontrato uno stato igienico-sanitario (in talune abitazioni) non all'altezza degli standard richiesti dalla legislazione nazionale.
Ed è di queste ore la notizia che probabilmente saremmo di fronte ad una svolta, con una possibile regolarizzazione definitiva (quella fiscale c'era stata qualche anno fa) grazie ad una società pronta a formare le pastaie con l'ausilio di medici specializzati nel settore (qui l'articolo).
Resta in ogni caso un danno di immagine che difficilmente potrà essere cancellato, con una notizia che è rimbalzata in diversi Paesi da cui provengono le migliaia di turisti che annualmente affollano i vicoli della Città Vecchia di Bari.
Ma...in ogni storia c'è sempre un risvolto imprevedibile: anche nella giornata più difficile, quella di sabato 16 novembre, quella della serrata delle pastaie, a Jarche Vasce arrivavano decine di turisti, anche italiani, pronti a mangiare persino in casa, come pubblicizzato da alcuni siti. E questo la dice lunga sul gradimento che le orecchiette baresi continuano ad avere sui visitatori.
La vicenda delle pastaie, che avrebbero venduto orecchiette industriali spacciate per fresche e caserecce, è dunque finita sulle pagine inglesi in cui si sottolinea come le "little ears" siano ad oggi uno dei regali più apprezzati di ritorno da Bari, "capital of the Puglia regione". Nell'articolo, il giornalista britannico evidenzia quanto accaduto nelle scorse giornate, con le inchieste giornalistiche ed i controlli delle autorità che hanno riscontrato uno stato igienico-sanitario (in talune abitazioni) non all'altezza degli standard richiesti dalla legislazione nazionale.
Ed è di queste ore la notizia che probabilmente saremmo di fronte ad una svolta, con una possibile regolarizzazione definitiva (quella fiscale c'era stata qualche anno fa) grazie ad una società pronta a formare le pastaie con l'ausilio di medici specializzati nel settore (qui l'articolo).
Resta in ogni caso un danno di immagine che difficilmente potrà essere cancellato, con una notizia che è rimbalzata in diversi Paesi da cui provengono le migliaia di turisti che annualmente affollano i vicoli della Città Vecchia di Bari.
Ma...in ogni storia c'è sempre un risvolto imprevedibile: anche nella giornata più difficile, quella di sabato 16 novembre, quella della serrata delle pastaie, a Jarche Vasce arrivavano decine di turisti, anche italiani, pronti a mangiare persino in casa, come pubblicizzato da alcuni siti. E questo la dice lunga sul gradimento che le orecchiette baresi continuano ad avere sui visitatori.