Attualità
Orecchiette artigianali servite in case e ristoranti? La Regione Puglia detta le linee guida
La giunta stabilisce che responsabile del controllo sarà l'operatore del settore alimentare, la palla passa alle Asl
Puglia - martedì 11 febbraio 2020
19.33
Dopo il caso di novembre e le polemiche che hanno seguito il sequestro di alcune orecchiette artigianali e non tracciabili in un ristorante di Bari, adesso si passa alle contromisure per regolarizzare il fenomeno. La vicenda ha interessato anche i media internazionali, come il famoso New York Times, diventando un vero e proprio caso di costume. Nelle scorse ore, quindi, la giunta regionale della Puglia ha approvato le linee guida per l'applicazione della normativa sull'igiene degli alimenti in attività di preparazione per l'immissione sul mercato e/o per la somministrazione di alimenti presso locali utilizzati principalmente come abitazione privata (Home Food – Home Restaurant).
«Le attività di programmazione ed esecuzione dei Controlli Ufficiali su Home Food e Home Restaurant sono demandate ai Dipartimenti di Prevenzione attraverso i servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione (SIAN) e i servizi veterinari (SIAV Area B) delle aziende sanitarie locali nell'ambito delle rispettive competenze - si legge nella nota diramata dalla Regione Puglia. Responsabile di garantire il rispetto delle disposizioni della legislazione alimentare nell'impresa alimentare posta sotto il suo controllo sarà l'operatore del settore alimentare (OSA), sia essa persona fisica o giuridica».
«Sebbene la quantità di alimenti prodotti e somministrati attraverso questa nuova tipologia di imprese alimentari non sia elevata, la non corretta applicazione della normativa comunitaria e nazionale in materia di sicurezza alimentare può costituire un problema di salute pubblica non trascurabile - è scritto più avanti. Le regioni, in sede di coordinamento interregionale dell'area prevenzione e sanità pubblica, hanno più volte manifestato la necessità di definire indirizzi operativi da applicare all'home food e all'home restaurant. In questo caso, la legislazione comunitaria è venuta incontro a queste esigenze, dando la possibilità alle regioni di declinarla sui territori (il regolamento CE 852/04 sull'igiene dei prodotti alimentari prevede al capitolo III dell'allegato II i requisiti applicabili ai locali di abitazioni private in cui si svolgono attività di preparazione degli alimenti e somministrazione). Questo permette alle imprese che svolgono attività sui territori, di poterle svolgerle in totale legalità. Il rispetto delle prescrizioni, richiamate linea guida approvate oggi, delinea i limiti entro cui le imprese possono operare, pur essendo riconosciuta loro la possibilità di dotarsi di strumenti di gestione della sicurezza alimentare flessibili in funzione della dimensione dell'impresa e dei rischi ad essa correlati».
«Le attività di programmazione ed esecuzione dei Controlli Ufficiali su Home Food e Home Restaurant sono demandate ai Dipartimenti di Prevenzione attraverso i servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione (SIAN) e i servizi veterinari (SIAV Area B) delle aziende sanitarie locali nell'ambito delle rispettive competenze - si legge nella nota diramata dalla Regione Puglia. Responsabile di garantire il rispetto delle disposizioni della legislazione alimentare nell'impresa alimentare posta sotto il suo controllo sarà l'operatore del settore alimentare (OSA), sia essa persona fisica o giuridica».
«Sebbene la quantità di alimenti prodotti e somministrati attraverso questa nuova tipologia di imprese alimentari non sia elevata, la non corretta applicazione della normativa comunitaria e nazionale in materia di sicurezza alimentare può costituire un problema di salute pubblica non trascurabile - è scritto più avanti. Le regioni, in sede di coordinamento interregionale dell'area prevenzione e sanità pubblica, hanno più volte manifestato la necessità di definire indirizzi operativi da applicare all'home food e all'home restaurant. In questo caso, la legislazione comunitaria è venuta incontro a queste esigenze, dando la possibilità alle regioni di declinarla sui territori (il regolamento CE 852/04 sull'igiene dei prodotti alimentari prevede al capitolo III dell'allegato II i requisiti applicabili ai locali di abitazioni private in cui si svolgono attività di preparazione degli alimenti e somministrazione). Questo permette alle imprese che svolgono attività sui territori, di poterle svolgerle in totale legalità. Il rispetto delle prescrizioni, richiamate linea guida approvate oggi, delinea i limiti entro cui le imprese possono operare, pur essendo riconosciuta loro la possibilità di dotarsi di strumenti di gestione della sicurezza alimentare flessibili in funzione della dimensione dell'impresa e dei rischi ad essa correlati».