Politica
Ospedale Covid in Fiera a Bari, spesi 1 milione e 200 mila euro di troppo
La cifra emerge dalla audizione in Commissione Bilancio e Programmazione della Regione Puglia
Bari - martedì 15 febbraio 2022
11.19 Comunicato Stampa
Nuovi dubbi sulla gestione della costruzione dell'ospedale Covid in Fiera del Levante sono emersi nel pomeriggio di ieri, durante la seduta della Commissione Bilancio e Programmazione della Regione Puglia.
Nel merito sono stati ascoltati il dirigente della Sezione opere pubbliche ed il collegio dei collaudatori dell'Ospedale Covid. In particolare, lo scopo dell'audizione era di capire lo stato del collaudo tecnico ed amministrativo. Il dirigente regionale Giovanni Scannicchio ha precisato che sono in corso delle verifiche e che è stata acquisita tutta la documentazione prodotta nel corso dell'appalto di un'opera che è stata ultimata il 15 gennaio 2021. Ha poi aggiunto che il collaudo tecnico è stato ultimato l'8 febbraio scorso e che alla Commissione di collaudo è demandata una seconda fase di collaudo che però non è stata ancora ultimata a seguito del rilievo di alcune criticità. Scannicchio ha spiegato che si è trattato di un appalto integrato, nato in epoca Covid, con un provvedimento autorizzativo della Prefettura, per un importo iniziale di circa 9,5 milioni. Poi, nel corso dell'appalto, il direttore dei lavori, nella stessa persona del RUP, ha emesso cinque ordini di servizio che hanno modificato alcune migliorie, determinando il raddoppio del costo fino ad arrivare al costo finale di circa 19 milioni di euro. Si è in attesa che la commissione di collaudo stili a breve una relazione in virtù di un'accurata revisione contabile basata su una serie di verifiche ritenute necessarie a seguito delle prescrizioni rilevate dal Collegio dei collaudatori.
A tal proposito, da parte del presidente del collegio dei collaudatori è stato specificato che si è concluso il collaudo tecnico-amministrativo ma che, nell'atto stesso del collaudo sono stati definiti tutti gli aspetti da approfondire dal punto di vista contabile. Il collegio ha inoltrato alcune richieste di chiarimenti al RUP e direttore lavori, soprattutto per gli atti integrativi. Numerose criticità hanno riguardato anche la modalità di redazione dell'atto contabile. Sono state rilevate discordanze tra la contabilità dei lavori e lo stato di fatto. Necessita soprattutto di verifiche il computo metrico estimativo di progetto esecutivo redatto dall'esecutore, che sarebbe dovuto chiudersi con l'importo di 9,4 milioni di euro, ma che ha visto invece calcolate le migliorie erroneamente quantificate, nonostante debbano avere impatto zero sull'importo dell'opera. Il collegio aspetta quindi chiarimenti precisi dal RUP e direttore lavori, prima di proporre una sua opinione e una corretta soluzione del problema contabile, considerato che le prime risposte avute sono state ritenute non condivisibili.
Durante le visite effettuate dai collaudatori sono state verbalizzate le irregolarità riscontrate tra quello realizzato e quanto contabilizzato. C'è in definitiva una supervalutazione delle migliorie che determina, dunque, un incremento dei costi che si riverbera su tutti e cinque gli ordini di servizio. Un dato certo è che un incremento di base può incidere circa per il 13 per cento dell'importo iniziale. È da considerare anche che il documento contabile comprende due elaborati, dai quali è consentito fare un'analisi dell'evoluzione. La relazione che sarà trasmessa dal collegio dei collaudatori sarà oggetto di approfondimento e successivamente la commissione si aggiornerà.
«Se si considera il contratto principale, senza cioè tutte le opere aggiuntive, potrebbe rilevarsi una discordanza per circa 1,2milioni di euro tra contabilità dei lavori e stato di fatto dell'ospedale della Fiera del Levante. E il tutto potrebbe aver avuto conseguenze in termini di maggior costo anche sulle opere aggiuntive. Attendiamo ora gli ulteriori approfondimenti da parte del gruppo di lavoro istituito presso l'assessorato ai Lavori pubblici e la Commissione di collaudo».
Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
«La Commissione di collaudo aveva rilevato da tempo alcune perplessità, purtroppo mai risolte e nonostante diverse interlocuzioni con il responsabile del procedimento per la realizzazione dell'ospedale alla Fiera del Levante. Tali perplessità consisterebbero nella circostanza che la gara per la realizzazione dell'ospedale era stata bandita con il metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa su progetto preliminare, cioè un elaborato tecnico contenente solo le macro-voci delle prestazioni, per un importo di 9,559milioni. Il progetto esecutivo realizzato dall'impresa aggiudicataria, contrattualizzato per 9,559milioni, conteneva però nel computo metrico-estimativo, ossia l'elenco scomposto in dettagli delle macro-voci delle prestazioni, lavorazioni contabilizzate con il segno meno, che a prima vista potrebbero sembrare un regalo ma che nella contabilità significano non già un regalo, ovvero un offerta di migliorie, ma un pagamento a parte e quindi aggiuntivo rispetto ai 9,559milioni posti a base di gara e del contratto. In altri termini, si sarebbe sottoscritto un contratto per 9,559milioni, che però faceva riferimento a un computo metrico estimativo superiore del 13 per cento circa, portando quindi il valore del contratto alla maggiore cifra di circa 10,800milioni. A ciò si aggiunga che questa operazione contabile potrebbe avere generato un maggior costo su tutte le voci unitarie delle opere aggiuntive, perché ovviamente parametrate in termini contabili a quelle del computo tecnico estimativo del progetto esecutivo. È una questione tecnicamente complessa, che però va compresa con particolare attenzione per le ovvie ricadute in termini di regolarità contabile dell'opera. Ringrazio il dirigente regionale Giovanni Scannicchio, responsabile del gruppo di lavoro di verifica, e la Commissione di collaudo per l'impegno tecnico-professionale e la disponibilità a informare il Consiglio regionale».
«Quando il primo febbraio 2021, con l'ospedale Covid in Fiera del Levante non ancora inaugurato, tenemmo una conferenza stampa davanti alla struttura fieristica a Bari e denunciammo fra le tante altre cose la procedura di gara e i costi lievitati dell'appalto, qualcuno sostenne – anche nel centrodestra, ahinoi – che facevamo un'opposizione 'urlata'. Il presidente Emiliano non solo ignorò il nostro grido di allarme – quindi oggi non può dire io non sapevo – ma chiamò a raccolta esponenti del Governo nazionale, artisti e cantanti per smontare le nostre critiche. Ascoltare in prima Commissione, in audizione, i componenti della Commissione di collaudo che mettono in discussione non solo l'intera procedura, ma anche la quantificazione di quanto sia costata la prima fase di aggiudicazione dell'ospedale Covid in Fiera, aggiudicata per 9,4 milioni di euro, è sì una soddisfazione, ma anche una grande amarezza, perché a pagare, sia in termini economici sia di salute, sono i pugliesi. La Commissione collaudo, infatti, nutre seri dubbi sul calcolo economico delle migliorie quantificando già un aggravio di costi iniziali, rispetto all'appalto, di 1,4 milioni di euro. Senza contare che gli altri 5 ordini di servizio che hanno fatto lievitare l'appalto a oltre 17 milioni di euro, il doppio di quanto previsto inizialmente, devono ancora essere oggetto di verifica. Per questo, oggi più di ieri, Fratelli d'Italia chiede l'istituzione di una Commissione d'indagine, perché sicuramente è importante il lavoro che stiamo svolgendo in prima Commissione, ma una Commissione d'indagine, lo dice la parola stessa, ha poteri d'indagine amministrativa più specifici e quindi potremmo meglio verificare se quello che è stato speso ha avuto effetti positivi sulla salute dei pugliesi. Per essere chiari: aver speso in questo modo tutti quei milioni di euro ha portato a un'inferiore mortalità da covid in Puglia? C'è stata meno diffusione del virus? O, invece, è stato solo uno spreco e quei soldi – come diceva Fratelli d'Italia – andavano spesi meglio sul territorio?»
Nel merito sono stati ascoltati il dirigente della Sezione opere pubbliche ed il collegio dei collaudatori dell'Ospedale Covid. In particolare, lo scopo dell'audizione era di capire lo stato del collaudo tecnico ed amministrativo. Il dirigente regionale Giovanni Scannicchio ha precisato che sono in corso delle verifiche e che è stata acquisita tutta la documentazione prodotta nel corso dell'appalto di un'opera che è stata ultimata il 15 gennaio 2021. Ha poi aggiunto che il collaudo tecnico è stato ultimato l'8 febbraio scorso e che alla Commissione di collaudo è demandata una seconda fase di collaudo che però non è stata ancora ultimata a seguito del rilievo di alcune criticità. Scannicchio ha spiegato che si è trattato di un appalto integrato, nato in epoca Covid, con un provvedimento autorizzativo della Prefettura, per un importo iniziale di circa 9,5 milioni. Poi, nel corso dell'appalto, il direttore dei lavori, nella stessa persona del RUP, ha emesso cinque ordini di servizio che hanno modificato alcune migliorie, determinando il raddoppio del costo fino ad arrivare al costo finale di circa 19 milioni di euro. Si è in attesa che la commissione di collaudo stili a breve una relazione in virtù di un'accurata revisione contabile basata su una serie di verifiche ritenute necessarie a seguito delle prescrizioni rilevate dal Collegio dei collaudatori.
A tal proposito, da parte del presidente del collegio dei collaudatori è stato specificato che si è concluso il collaudo tecnico-amministrativo ma che, nell'atto stesso del collaudo sono stati definiti tutti gli aspetti da approfondire dal punto di vista contabile. Il collegio ha inoltrato alcune richieste di chiarimenti al RUP e direttore lavori, soprattutto per gli atti integrativi. Numerose criticità hanno riguardato anche la modalità di redazione dell'atto contabile. Sono state rilevate discordanze tra la contabilità dei lavori e lo stato di fatto. Necessita soprattutto di verifiche il computo metrico estimativo di progetto esecutivo redatto dall'esecutore, che sarebbe dovuto chiudersi con l'importo di 9,4 milioni di euro, ma che ha visto invece calcolate le migliorie erroneamente quantificate, nonostante debbano avere impatto zero sull'importo dell'opera. Il collegio aspetta quindi chiarimenti precisi dal RUP e direttore lavori, prima di proporre una sua opinione e una corretta soluzione del problema contabile, considerato che le prime risposte avute sono state ritenute non condivisibili.
Durante le visite effettuate dai collaudatori sono state verbalizzate le irregolarità riscontrate tra quello realizzato e quanto contabilizzato. C'è in definitiva una supervalutazione delle migliorie che determina, dunque, un incremento dei costi che si riverbera su tutti e cinque gli ordini di servizio. Un dato certo è che un incremento di base può incidere circa per il 13 per cento dell'importo iniziale. È da considerare anche che il documento contabile comprende due elaborati, dai quali è consentito fare un'analisi dell'evoluzione. La relazione che sarà trasmessa dal collegio dei collaudatori sarà oggetto di approfondimento e successivamente la commissione si aggiornerà.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE FABIANO AMATI
«Se si considera il contratto principale, senza cioè tutte le opere aggiuntive, potrebbe rilevarsi una discordanza per circa 1,2milioni di euro tra contabilità dei lavori e stato di fatto dell'ospedale della Fiera del Levante. E il tutto potrebbe aver avuto conseguenze in termini di maggior costo anche sulle opere aggiuntive. Attendiamo ora gli ulteriori approfondimenti da parte del gruppo di lavoro istituito presso l'assessorato ai Lavori pubblici e la Commissione di collaudo».
Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
«La Commissione di collaudo aveva rilevato da tempo alcune perplessità, purtroppo mai risolte e nonostante diverse interlocuzioni con il responsabile del procedimento per la realizzazione dell'ospedale alla Fiera del Levante. Tali perplessità consisterebbero nella circostanza che la gara per la realizzazione dell'ospedale era stata bandita con il metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa su progetto preliminare, cioè un elaborato tecnico contenente solo le macro-voci delle prestazioni, per un importo di 9,559milioni. Il progetto esecutivo realizzato dall'impresa aggiudicataria, contrattualizzato per 9,559milioni, conteneva però nel computo metrico-estimativo, ossia l'elenco scomposto in dettagli delle macro-voci delle prestazioni, lavorazioni contabilizzate con il segno meno, che a prima vista potrebbero sembrare un regalo ma che nella contabilità significano non già un regalo, ovvero un offerta di migliorie, ma un pagamento a parte e quindi aggiuntivo rispetto ai 9,559milioni posti a base di gara e del contratto. In altri termini, si sarebbe sottoscritto un contratto per 9,559milioni, che però faceva riferimento a un computo metrico estimativo superiore del 13 per cento circa, portando quindi il valore del contratto alla maggiore cifra di circa 10,800milioni. A ciò si aggiunga che questa operazione contabile potrebbe avere generato un maggior costo su tutte le voci unitarie delle opere aggiuntive, perché ovviamente parametrate in termini contabili a quelle del computo tecnico estimativo del progetto esecutivo. È una questione tecnicamente complessa, che però va compresa con particolare attenzione per le ovvie ricadute in termini di regolarità contabile dell'opera. Ringrazio il dirigente regionale Giovanni Scannicchio, responsabile del gruppo di lavoro di verifica, e la Commissione di collaudo per l'impegno tecnico-professionale e la disponibilità a informare il Consiglio regionale».
FRATELLI D'ITALIA: «LA COMMISSIONE COLLAUDO HA CONFERMATO CIÒ CHE DENUNCIAMMO UN ANNO FA. ORA SI ISTITUISCA COMMISSIONE D'INDAGINE DA NOI RICHIESTA»
«Quando il primo febbraio 2021, con l'ospedale Covid in Fiera del Levante non ancora inaugurato, tenemmo una conferenza stampa davanti alla struttura fieristica a Bari e denunciammo fra le tante altre cose la procedura di gara e i costi lievitati dell'appalto, qualcuno sostenne – anche nel centrodestra, ahinoi – che facevamo un'opposizione 'urlata'. Il presidente Emiliano non solo ignorò il nostro grido di allarme – quindi oggi non può dire io non sapevo – ma chiamò a raccolta esponenti del Governo nazionale, artisti e cantanti per smontare le nostre critiche. Ascoltare in prima Commissione, in audizione, i componenti della Commissione di collaudo che mettono in discussione non solo l'intera procedura, ma anche la quantificazione di quanto sia costata la prima fase di aggiudicazione dell'ospedale Covid in Fiera, aggiudicata per 9,4 milioni di euro, è sì una soddisfazione, ma anche una grande amarezza, perché a pagare, sia in termini economici sia di salute, sono i pugliesi. La Commissione collaudo, infatti, nutre seri dubbi sul calcolo economico delle migliorie quantificando già un aggravio di costi iniziali, rispetto all'appalto, di 1,4 milioni di euro. Senza contare che gli altri 5 ordini di servizio che hanno fatto lievitare l'appalto a oltre 17 milioni di euro, il doppio di quanto previsto inizialmente, devono ancora essere oggetto di verifica. Per questo, oggi più di ieri, Fratelli d'Italia chiede l'istituzione di una Commissione d'indagine, perché sicuramente è importante il lavoro che stiamo svolgendo in prima Commissione, ma una Commissione d'indagine, lo dice la parola stessa, ha poteri d'indagine amministrativa più specifici e quindi potremmo meglio verificare se quello che è stato speso ha avuto effetti positivi sulla salute dei pugliesi. Per essere chiari: aver speso in questo modo tutti quei milioni di euro ha portato a un'inferiore mortalità da covid in Puglia? C'è stata meno diffusione del virus? O, invece, è stato solo uno spreco e quei soldi – come diceva Fratelli d'Italia – andavano spesi meglio sul territorio?»