Attualità
Otto marzo, le rivendicazioni di studentesse e studenti a Bari: «Ci vogliamo vive»
Striscioni contro le discriminazioni: «Una donna al potere non è garanzia per tutte»
Bari - mercoledì 8 marzo 2023
18.24
«Oggi come Link, Zona Franka e UDS ci siamo attivati per l'8 marzo, Giornata Internazionale della donna». La rivendicazione arriva dalle studentesse dell'Università di Bari, polarizzate attorno alle associazioni Link Bari, Zona Franka e Uds, in occasione della giornata internazionale della donna.
«Ogni giorno lottiamo e rivendichiamo quelli che sono i diritti di tutte noi, a questo proposito abbiamo realizzato cartelloni per far emergere le diverse sfaccettature della violenza di genere, striscioni e abbiamo coperto le scritte misogine, violente e/o omotransfobiche che purtroppo sono continuamente presenti nei nostri dipartimenti», scrivono da Link Bari.
Tra le motivazioni dell'iniziativa si legge: «Ci è stata mostrata una visione distorta della realtà, una realtà in cui si pensa che avere una donna al potere sia sinonimo di garanzia per tutte le altre, ma questo non è vero se le politiche messe in atto reiterano e consolidano gli attuali rapporti di forza nella società. Viviamo in una società nella quale il diritto all'aborto viene attaccato dai nostri stessi ministri e ostacolato dalla massiccia presenza di medici obiettori e dalle difficoltà nell'ottenere i medicinali utili, chi decide di abortire è spesso vittima di pressioni e giudizi su una scelta che riguarda il proprio corpo. Le diseguaglianze di genere sono da sempre stata una tematica attuale nel nostro paese e tutt'ora continua ad esserlo». E ancora: «È inammissibile trovarci in un paese dove il divario salariale tra donne e uomini è sempre crescente, dove la donna si trova puntualmente sottoposta a ricatto economico,; così come nei numerosi casi di lavoro part time obbligatorio, nel quale la donna cerca di conciliare lavoro e cura della famiglia».
Snocciolando i dati sui femminicidi, Link Bari prosegue: «Continua a crescere anche il il tasso di femminicidi e violenza sessuale che conta, in Italia, già 20 donne uccise dall'inizio del 2023. Visti i numerosi episodi di violenza, come sindacato studentesco abbiamo cercato di rendere l'università un posto sicuro facendoci portatori dell'istituzione di centri antiviolenza e lavorando alla costruzione di un codice anti molestie all'avanguardia e in grado di rispondere ai bisogni di tutte, riteniamo fondamentale che la cultura patriarcale sistemica non impregni i luoghi di formazione, infatti lottiamo per introdurre programmi di studio che trattino temi dell'uguaglianza di genere e della sua importanza per costruire una società più giusta».
«Ogni giorno lottiamo e rivendichiamo quelli che sono i diritti di tutte noi, a questo proposito abbiamo realizzato cartelloni per far emergere le diverse sfaccettature della violenza di genere, striscioni e abbiamo coperto le scritte misogine, violente e/o omotransfobiche che purtroppo sono continuamente presenti nei nostri dipartimenti», scrivono da Link Bari.
Tra le motivazioni dell'iniziativa si legge: «Ci è stata mostrata una visione distorta della realtà, una realtà in cui si pensa che avere una donna al potere sia sinonimo di garanzia per tutte le altre, ma questo non è vero se le politiche messe in atto reiterano e consolidano gli attuali rapporti di forza nella società. Viviamo in una società nella quale il diritto all'aborto viene attaccato dai nostri stessi ministri e ostacolato dalla massiccia presenza di medici obiettori e dalle difficoltà nell'ottenere i medicinali utili, chi decide di abortire è spesso vittima di pressioni e giudizi su una scelta che riguarda il proprio corpo. Le diseguaglianze di genere sono da sempre stata una tematica attuale nel nostro paese e tutt'ora continua ad esserlo». E ancora: «È inammissibile trovarci in un paese dove il divario salariale tra donne e uomini è sempre crescente, dove la donna si trova puntualmente sottoposta a ricatto economico,; così come nei numerosi casi di lavoro part time obbligatorio, nel quale la donna cerca di conciliare lavoro e cura della famiglia».
Snocciolando i dati sui femminicidi, Link Bari prosegue: «Continua a crescere anche il il tasso di femminicidi e violenza sessuale che conta, in Italia, già 20 donne uccise dall'inizio del 2023. Visti i numerosi episodi di violenza, come sindacato studentesco abbiamo cercato di rendere l'università un posto sicuro facendoci portatori dell'istituzione di centri antiviolenza e lavorando alla costruzione di un codice anti molestie all'avanguardia e in grado di rispondere ai bisogni di tutte, riteniamo fondamentale che la cultura patriarcale sistemica non impregni i luoghi di formazione, infatti lottiamo per introdurre programmi di studio che trattino temi dell'uguaglianza di genere e della sua importanza per costruire una società più giusta».