Politica
Palagiustizia, protestano gli avvocati. Emiliano: «Regione non ha competenza»
Il presidente ha incontrato i manifestanti sotto la Prefettura: «Responsabilità è dello Stato. Se ce lo chiedono interverremo»
Puglia - martedì 12 giugno 2018
13.41
Animi sempre più caldi attorno alla questione del Palazzo di Giustizia di Bari. Stamattina gli avvocati si sono dati appuntamento in piazza Prefettura per chiedere udienza al Predetto di Bari, Marlisa Magno, affinché faccia pressione sul neonato governo per sbloccare l'indecorosa situazione in cui versa la giustizia barese, amministrata nella tendopoli di via Nazariantz.
A discutere con gli avvocati manifestanti anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che a chi gli chiede spiegazioni dice: «Con un mutamento legislativo il Governo deve trovare in fretta un nuovo Palazzo di Giustizia. Per qualunque esigenza noi siamo a disposizione».
Gli avvocati lamentano al governo regionale l'inerzia nelle due settimane appena passate, in cui si sono susseguiti la dichiarazione d'inagibilità del palazzo di via Nazariantz e il trasferimento nelle tende. «Ognuno ha le sue competenze - ricorda Emiliano - e questa è competenza esclusiva dello Stato. La Regione non ha nessun ruolo, ma se lo Stato ci chiede di intervenire lo faremo, esattamente com'è successo quando ci hanno chiesto le tende. Se ci chiedono dei palazzi noi siamo in grado di dare una mano, ma ci devono dire cosa dobbiamo fare. In sostituzione dello Stato la Regione Puglia non interverrà più».
Si era paventata l'ipotesi di un trasferimento in alcuni edifici di proprietà regionale, ma Emiliano chiarisce i motivi per cui un tale scenario risulti impercorribile: «La nuova sede del Consiglio Regionale ha una funzione diversa - spiega il governatore. Per essere adibita a tribunale dovrebbe essere smontata e rimontata in un altro modo; una cosa che non avrebbe senso. Non è, tuttavia, l'unico immobile di proprietà dello Stato o della Regione. Ribadisco, però, che la strategia sull'edilizia giudiziaria è del governo e noi lo assistiamo in ogni maniera possibile. Faremo di tutto per utilizzare i fondi del Patto per il Sud anche per la giustizia qualora fosse necessario. Quello che non si può fare è scaricare sul Comune o sulle Regioni una serie di inadempienze gravissime dello Stato. Quello che posso fare - prosegue Emiliano - è stimolare alcuni proprietari di immobili a partecipare alla gara di cui oggi si discute».
A chi gli chiede una maggiore presenza delle Istituzioni, Emiliano risponde: «Quando il ministro della Giustizia è venuto a Bari non mi ha invitato, e oggi ugualmente non è stata richiesta la mia presenza. Se qualcuno mi chiede formalmente di interloquire io accetto di buon grado, ma non mi posso presentare a una riunione senza avere le giuste competenze. Non avevo bisogno di darvi pacche sulle spalle».
«Mascherate con avvocati e giudici non ne voglio fare - rilancia il governatore. Quando la competenza del palazzo di giustizia apparteneva al Comune non sono stati commessi errori; già all'epoca non c'era niente da fare».
A discutere con gli avvocati manifestanti anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che a chi gli chiede spiegazioni dice: «Con un mutamento legislativo il Governo deve trovare in fretta un nuovo Palazzo di Giustizia. Per qualunque esigenza noi siamo a disposizione».
Gli avvocati lamentano al governo regionale l'inerzia nelle due settimane appena passate, in cui si sono susseguiti la dichiarazione d'inagibilità del palazzo di via Nazariantz e il trasferimento nelle tende. «Ognuno ha le sue competenze - ricorda Emiliano - e questa è competenza esclusiva dello Stato. La Regione non ha nessun ruolo, ma se lo Stato ci chiede di intervenire lo faremo, esattamente com'è successo quando ci hanno chiesto le tende. Se ci chiedono dei palazzi noi siamo in grado di dare una mano, ma ci devono dire cosa dobbiamo fare. In sostituzione dello Stato la Regione Puglia non interverrà più».
Si era paventata l'ipotesi di un trasferimento in alcuni edifici di proprietà regionale, ma Emiliano chiarisce i motivi per cui un tale scenario risulti impercorribile: «La nuova sede del Consiglio Regionale ha una funzione diversa - spiega il governatore. Per essere adibita a tribunale dovrebbe essere smontata e rimontata in un altro modo; una cosa che non avrebbe senso. Non è, tuttavia, l'unico immobile di proprietà dello Stato o della Regione. Ribadisco, però, che la strategia sull'edilizia giudiziaria è del governo e noi lo assistiamo in ogni maniera possibile. Faremo di tutto per utilizzare i fondi del Patto per il Sud anche per la giustizia qualora fosse necessario. Quello che non si può fare è scaricare sul Comune o sulle Regioni una serie di inadempienze gravissime dello Stato. Quello che posso fare - prosegue Emiliano - è stimolare alcuni proprietari di immobili a partecipare alla gara di cui oggi si discute».
A chi gli chiede una maggiore presenza delle Istituzioni, Emiliano risponde: «Quando il ministro della Giustizia è venuto a Bari non mi ha invitato, e oggi ugualmente non è stata richiesta la mia presenza. Se qualcuno mi chiede formalmente di interloquire io accetto di buon grado, ma non mi posso presentare a una riunione senza avere le giuste competenze. Non avevo bisogno di darvi pacche sulle spalle».
«Mascherate con avvocati e giudici non ne voglio fare - rilancia il governatore. Quando la competenza del palazzo di giustizia apparteneva al Comune non sono stati commessi errori; già all'epoca non c'era niente da fare».