Cronaca
Parentopoli all'Arif, indagini della guardia di Finanza. Ragno: «Massima collaborazione»
Lo scandalo riguarderebbe l'assunzione di circa 350 persone, tra cui anche soggetti vicini ai clan del Gargano
Bari - giovedì 24 gennaio 2019
8.41
Circa 350 persone, 39 irrigui e 304 forestali, assunti all'Arif perché parenti, amici e affiliati. Le indagini della guardia di finanza stanno scoperchiando un vaso di pandora da cui l'Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestale ne esce con le ossa rotte. Due filoni di inchiesta, uno della Corte dei Conti e l'altro della Procura, parlano di amanti, amici e parenti di politici e dirigenti pubblici, e cosa ancora più grave persone legate ai clan mafiosi del Gargano. Assunzione fatte sembrerebbe anche senza alcun concorso pubblico.
«Il nome dell'Arif dovrebbe cambiare da 'Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali' in 'Amanti, raccomandati, inciuci e favori' - ironizza Damascelli - La situazione ormai è insostenibile ed è per questo che siamo costantemente con i riflettori puntati su ciò che accade in quella che sta diventando un'agenzia di collocamento. La Giunta regionale, nonostante le nostre denunce ormai quotidiane, continua a mettere la polvere sotto il tappeto. Ma noi vogliamo sapere: a chi sono legati i neo assunti? Pretendiamo un'azione forte, a tutela dei cittadini pugliesi».
«Se la Procura dovesse confermare le indiscrezioni delle prime indagini e formulare accuse - sottolinea Laricchia di M5S - potrebbe affiorare un sistema marcio che ruota attorno a fatti come quelli che accadono in ARIF e, qualcuno, dovrebbe cominciare a fare seri mea culpa anziché continuare a giocare con le poltrone di assessorati e Agenzie».
«Le vicende legate alla cosiddetta "parentopoli" - spiega il direttore dell'agenzia Ragno - si ritiene siano quelle già oggetto di polemiche circa 1 anno fa e sono relative ad assunzioni realizzate, tramite agenzia, dal precedente Direttore generale, con scadenza 31/12/2018. E come già avvenuto nel corso del mio servizio in Arif, senza alcuna eccezione, non vi è stata alcuna proroga. Riguardo le "consulenze", in poco meno di 3 anni di permanenza presso l'Arif, sono state attivate solo 4 collaborazioni, tutte secondo le procedure di legge e ricadono sotto la fattispecie "servizi" nel Codice degli appalti. Poi in merito alle assunzioni di 7 unità (su 10 richieste, in quanto per 3 profili non si sono ritenute valide le proposte prevenute all'Agenzia interinale) di personale in somministrazione per esigenze di ufficio, si precisa intanto che solo 5 sono attualmente in servizio e che l'espletamento della selezione è avvenuto su piattaforma telematica dell'Agenzia incaricata ed è stata attiva per diversi giorni. Sono pervenute 163 candidature, tra le quali sono state selezionate le unità lavorative in questione. Ciò detto certamente c'è ancora molto lavoro da fare, l'Agenzia ha bisogno ancora di profonde modificazioni per farla diventare pienamente efficiente e moderna (in primo luogo personale tecnico, fondi adeguati e mezzi) e ben vengano tutte le iniziative tese a fare chiarezza sulla complessa vicenda dell'Arif».
«Il nome dell'Arif dovrebbe cambiare da 'Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali' in 'Amanti, raccomandati, inciuci e favori' - ironizza Damascelli - La situazione ormai è insostenibile ed è per questo che siamo costantemente con i riflettori puntati su ciò che accade in quella che sta diventando un'agenzia di collocamento. La Giunta regionale, nonostante le nostre denunce ormai quotidiane, continua a mettere la polvere sotto il tappeto. Ma noi vogliamo sapere: a chi sono legati i neo assunti? Pretendiamo un'azione forte, a tutela dei cittadini pugliesi».
«Se la Procura dovesse confermare le indiscrezioni delle prime indagini e formulare accuse - sottolinea Laricchia di M5S - potrebbe affiorare un sistema marcio che ruota attorno a fatti come quelli che accadono in ARIF e, qualcuno, dovrebbe cominciare a fare seri mea culpa anziché continuare a giocare con le poltrone di assessorati e Agenzie».
«Le vicende legate alla cosiddetta "parentopoli" - spiega il direttore dell'agenzia Ragno - si ritiene siano quelle già oggetto di polemiche circa 1 anno fa e sono relative ad assunzioni realizzate, tramite agenzia, dal precedente Direttore generale, con scadenza 31/12/2018. E come già avvenuto nel corso del mio servizio in Arif, senza alcuna eccezione, non vi è stata alcuna proroga. Riguardo le "consulenze", in poco meno di 3 anni di permanenza presso l'Arif, sono state attivate solo 4 collaborazioni, tutte secondo le procedure di legge e ricadono sotto la fattispecie "servizi" nel Codice degli appalti. Poi in merito alle assunzioni di 7 unità (su 10 richieste, in quanto per 3 profili non si sono ritenute valide le proposte prevenute all'Agenzia interinale) di personale in somministrazione per esigenze di ufficio, si precisa intanto che solo 5 sono attualmente in servizio e che l'espletamento della selezione è avvenuto su piattaforma telematica dell'Agenzia incaricata ed è stata attiva per diversi giorni. Sono pervenute 163 candidature, tra le quali sono state selezionate le unità lavorative in questione. Ciò detto certamente c'è ancora molto lavoro da fare, l'Agenzia ha bisogno ancora di profonde modificazioni per farla diventare pienamente efficiente e moderna (in primo luogo personale tecnico, fondi adeguati e mezzi) e ben vengano tutte le iniziative tese a fare chiarezza sulla complessa vicenda dell'Arif».