presentata la App MyTutela per le vittime di violenza
presentata la App MyTutela per le vittime di violenza
Servizi sociali

Parte da Bari MyTutela, app per segnalare casi di violenza, stalking e bullismo

Bottalico: «Strumento informatico che ha valore legale, sociale e di prevenzione»

Si chiama MyTutela ed è una applicazione sviluppata da Marco Testi e Marco Calonzi, consulenti informatici presso procure e tribunali italiani, con l'obiettivo di aiutare le vittime di abusi, violenza, stalking e bullismo, attraverso la raccolta e l'archiviazione su smartphone di prove (sms, telefonate, email, chat, whatsapp, immagini e video) con valore legale.

Si tratta di uno strumento riconosciuto dalle forze dell'ordine, nato nel 2016 a seguito dell'omicidio di Sara di Pierantonio, la 22enne soffocata e bruciata dal suo fidanzato a Roma. L'omicida, infatti, aveva cancellato tutti i dati e danneggiato il cellulare di Sara: così i due fondatori di MyTutela, che allora lavoravano al caso, impiegarono diversi mesi per riuscire a ricostruire la lunga storia di stalking e minacce, poi sfociata in tragedia.

Stamattina MyTutela è stata presentata a Bari, in sala giunta del Palazzo di città, alla presenza dell'assessore cittadino al Welfare Francesca Bottalico, del presidente nazionale Mede@ Alberto Polini, del ceo di MyTutela Marco Calonzi, del responsabile nazionale Enti Locali Mede@ Francesco Longobardi e della coordinatrice nazionale Mede@ Daniele Natalizia.

Mede@, associazione impegnata nel contrasto alla violenza e nel sostegno delle vittime, collabora con l'amministrazione comunale per l'attivazione di sportelli anti bullismo nelle scuole, parrocchie e associazioni sportive, e ha voluto promuovere la conoscenza e l'utilizzo di MyTutela scegliendo proprio la città di Bari.

«Oggi è una giornata particolare - ha detto Francesca Bottalico - che cade nell'ambito della settimana di appuntamenti dedicati al contrasto alla violenza di genere e per questo abbiamo voluto presentare, in prima nazionale, questo nuovo strumento informatico che ha un valore sociale e di prevenzione a tutto tondo per le vittime di violenza, stalking e bullismo. Accanto al lavoro fondamentale di educazione culturale sui temi della violenza, promuoviamo un'azione concreta di tutela e accoglienza delle vittime, offrendo loro uno strumento di facile utilizzo che consente di registrare e conservare elementi probanti della condizione di violenza vissuta. Un dato tutt'altro che trascurabile, se pensiamo a quanto sia complesso e doloroso il percorso che porta le vittime di violenza a denunciare i propri aguzzini, per diversi ordini di ragioni: la paura di perdere il sostegno economico che spesso è rappresentato dal partner violento ma anche la paura di non essere credute o di essere giudicate negativamente. In questo senso MyTutela è uno strumento prezioso tanto per le vittime quanto per le forze dell'ordine e i legali».

«Mede@ - ha proseguito Francesco Longobardi - ha voluto partire da Bari per premiare il lavoro condotto dall'assessorato al Welfare sul contrasto alla violenza, un lavoro difficile, che spesso non paga ma che è fondamentale in termini di tenuta sociale. Vorremmo demolire il muro di omertà che spesso accompagna i fenomeni di violenza per mandare un messaggio chiaro: basta con i silenzi, utilizziamo le leggi e gli strumenti innovativi che possono aiutare tutte le vittime di violenza. Questa App può fungere da deterrente consentendo alle vittime - donne e adolescenti - di dimostrare i fenomeni di violenza subiti».

«Come professionisti, avvocati e psicologi, impegnati a combattere l'isolamento sociale e a contrastare la violenza - ha commentato Alberto Polini -, non appena siamo venuti a conoscenza di questo strumento abbiamo contattato gli ideatori e preso accordi per divulgarlo presso le realtà impegnate sugli stessi temi affinché tutte le potenziali vittime possano utilizzarlo. Spesso, infatti, la ricostruzione storica di vicende di stalking e violenza è estremamente difficile tanto per gli avvocati quanto per le istituzioni inquirenti, anche perché i cellulari delle vittime non di rado vengono manomessi o distrutti dagli stessi autori di reato. Con MyTutela chiunque si senta a rischio può raccogliere prove e documenti e inviarli ad un cloud che li conserverà mettendoli a disposizione dei legali e delle forze dell'ordine».

Marco Calonzi ha poi offerto una dimostrazione pratica dell'utilizzo dell'App.

MyTutela

MyTutela è l'App anti molestie che ha l'obiettivo di aiutare le vittime di abusi, violenza o di qualsiasi reato commesso tramite smartphone a raccogliere e archiviare in modalità forense le prove (sms, telefonate, email, chat, whatsapp, immagini e video) circa la loro condizione. A differenza delle altre App mobili che forniscono servizi di geolocalizzazione e chiamate di emergenza, MyTutela è l'unica applicazione riconosciuta dalle Forze dell'Ordine che consente di scaricare un report dei dati con valore legale da presentare in fase di denuncia e processo.

E questo per le vittime di abusi e molestie significa avere in mano le prove per potersi difendere da chi le perseguita. Al contempo MyTutela crea un valore aggiunto anche per le forze dell'ordine e per la magistratura, in quanto fornisce loro in modo immediato le evidenze digitali utili al fine di attivare tutte le misure protettive nei confronti della vittima.

Come funziona
• raccoglie e archivia i dati dal cellulare in modalità forense (sms, chiamate, whatsapp, chat, immagini e video)
• custodisce i dati per la vittima e per le forze dell'ordine proteggendoli anche nei casi in cui il cellulare venga danneggiato o perso
• consente di scaricare un report dei dati in formato 'ad hoc' da usare in fase di denuncia e processo
• grazie all'opzione 'Audio Ambiente' raccoglie le evidenze digitali a tutela delle vittime di violenza fisica
• in caso di pericolo consente di chiamare un numero di emergenza o le Forze dell'Ordine.


La App è attualmente disponibile per dispositivi Android, a breve anche per dispositivi Apple.
  • Francesca Bottalico
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