Politica
Pd sempre più diviso sul dopo Decaro. Appoggio ufficiale a Laforgia di una parte del partito
In una lettera, nove esponenti di spicco dei Dem, tra cui la presidente Titti Caterina De Simone
Bari - giovedì 25 gennaio 2024
19.45
Il Pd è sempre più in alto mare e la rotta verso le amministrative di Bari rischia di diventare un naufragio. Dopo vent'anni di Governo cittadino, i Dem non riescono a trovare un accordo su un nome da candidare come erede di Decaro, e le spaccature interne stanno diventando sempre più evidenti.
L'ultimo scossone, dopo l'annuncio di Pietro Petruzzelli di volersi candidare nonostante la decisione del partito di congelare tutti i suoi nomi, arriva con una lettera firmata al momento da nove esponenti di peso del Pd, tra cui Titti Caterina De Simone, presidente del partito di Bari. Con lei Nicola Biancofiore (segretario circolo PD Municipio II e delegato del Sindaco ai diritti civili); Gianni Giannini (ex assessore regionale PD); Mario Loizzo (ex presidente consiglio regionale e componente assemblea provinciale PD); Antonella Morga (componente dell'assemblea cittadina e nazionale PD); Paola Pellecchia (componente della segreteria cittadina del PD); Anna Rossiello (componente assemblea cittadina PD); Sabino Scaringello ( segreteria circolo PD Municipio II) e Sabino Zinni (ex consigliere regionale e componente assemblea regionale Pd). Una lettera in cui si dichiara a chiare lettere la volontà di appoggiare la candidatura dell'avvocato Laforgia, e di non ritenere il nome di Vito Leccese un nome capace di unire.
«Consapevoli del valore simbolico che queste elezioni amministrative avranno a livello nazionale, con ostinazione in questi mesi abbiamo cercato di creare confronto e ragionare sulle varie candidature sin qui emerse - scrivono -. Al centro, la necessità di tenere unita la coalizione e fare sintesi su un nome che potesse rappresentarla. Trascorsi due mesi da quando il PD ha congelato la possibilità di una sua proposta unitaria, senza passi avanti, né indietro da parte di nessuno, abbiamo dovuto rimandare la convocazione dell'assemblea cittadina in attesa di un chiarimento nazionale con i 5 stelle. Al momento senza esito e non sappiamo per quanto tempo. Se la sintesi unitaria su un nome del PD non ha avuto sbocchi perché non c'è accordo, per quali ragioni si propone un nome esterno (nello specifico quello di Vito Leccese ex capo di Gabinetto del Sindaco) piuttosto che convergere su quello già in campo dell'avvocato Michele Laforgia? Quali sono le ragioni? Non si comprende».
«Senza la sintesi su un nome del PD - aggiungono - noi pensiamo che a questo punto il partito democratico abbia innanzitutto il dovere di tenere unita la coalizione e di assumere il ruolo di federatore della coalizione, e per questo dovrebbe riunire subito il tavolo della coalizione invitando l'unico candidato in campo, ovvero l'avvocato Michele Laforgia per un confronto politico che faccia fare un passo avanti alla coalizione nell'interesse della città. Ascoltiamoci, confrontiamoci e troviamo una intesa politica. Noi pensiamo che questa proposta goda del sostegno di una significativa parte di elettori del PD e del centrosinistra e possa rappresentare bene comune, valori e principi, su cui lavorare per il futuro di Bari».
«La strada per uscire dall'impasse non può essere quella di altri nomi esterni imposti dall'alto, ma quella dell'unità di tutta la coalizione che raccoglie tutte le forze politiche e sociali di opposizione alle destre. Questo è un appello aperto a chiunque lo voglia sottoscrivere», concludono.
L'ultimo scossone, dopo l'annuncio di Pietro Petruzzelli di volersi candidare nonostante la decisione del partito di congelare tutti i suoi nomi, arriva con una lettera firmata al momento da nove esponenti di peso del Pd, tra cui Titti Caterina De Simone, presidente del partito di Bari. Con lei Nicola Biancofiore (segretario circolo PD Municipio II e delegato del Sindaco ai diritti civili); Gianni Giannini (ex assessore regionale PD); Mario Loizzo (ex presidente consiglio regionale e componente assemblea provinciale PD); Antonella Morga (componente dell'assemblea cittadina e nazionale PD); Paola Pellecchia (componente della segreteria cittadina del PD); Anna Rossiello (componente assemblea cittadina PD); Sabino Scaringello ( segreteria circolo PD Municipio II) e Sabino Zinni (ex consigliere regionale e componente assemblea regionale Pd). Una lettera in cui si dichiara a chiare lettere la volontà di appoggiare la candidatura dell'avvocato Laforgia, e di non ritenere il nome di Vito Leccese un nome capace di unire.
«Consapevoli del valore simbolico che queste elezioni amministrative avranno a livello nazionale, con ostinazione in questi mesi abbiamo cercato di creare confronto e ragionare sulle varie candidature sin qui emerse - scrivono -. Al centro, la necessità di tenere unita la coalizione e fare sintesi su un nome che potesse rappresentarla. Trascorsi due mesi da quando il PD ha congelato la possibilità di una sua proposta unitaria, senza passi avanti, né indietro da parte di nessuno, abbiamo dovuto rimandare la convocazione dell'assemblea cittadina in attesa di un chiarimento nazionale con i 5 stelle. Al momento senza esito e non sappiamo per quanto tempo. Se la sintesi unitaria su un nome del PD non ha avuto sbocchi perché non c'è accordo, per quali ragioni si propone un nome esterno (nello specifico quello di Vito Leccese ex capo di Gabinetto del Sindaco) piuttosto che convergere su quello già in campo dell'avvocato Michele Laforgia? Quali sono le ragioni? Non si comprende».
«Senza la sintesi su un nome del PD - aggiungono - noi pensiamo che a questo punto il partito democratico abbia innanzitutto il dovere di tenere unita la coalizione e di assumere il ruolo di federatore della coalizione, e per questo dovrebbe riunire subito il tavolo della coalizione invitando l'unico candidato in campo, ovvero l'avvocato Michele Laforgia per un confronto politico che faccia fare un passo avanti alla coalizione nell'interesse della città. Ascoltiamoci, confrontiamoci e troviamo una intesa politica. Noi pensiamo che questa proposta goda del sostegno di una significativa parte di elettori del PD e del centrosinistra e possa rappresentare bene comune, valori e principi, su cui lavorare per il futuro di Bari».
«La strada per uscire dall'impasse non può essere quella di altri nomi esterni imposti dall'alto, ma quella dell'unità di tutta la coalizione che raccoglie tutte le forze politiche e sociali di opposizione alle destre. Questo è un appello aperto a chiunque lo voglia sottoscrivere», concludono.