Politica
Polemiche sulla statua di Montanelli, a Bari c'è chi propone di intitolargli una strada
L'idea del consigliere di Fratelli d'Italia Filippo Melchiorre: «Un grande giornalista legato alla nostra città»
Bari - lunedì 15 giugno 2020
10.54
La statua di Indro Montanelli a Milano è diventata un vero e proprio caso nazionale. La furia iconoclasta che in questi giorni sta attraversando le coscienze occidentali, decisa a eliminare dalle città del mondo le effigi di personaggi macchiatisi di razzismo nella loro esistenza, ha toccato anche il famoso giornalista, che durante l'occupazione italiana dell'Etiopia, ai tempi delle guerre coloniali del fascismo, comprò per 500 lire una ragazza eritrea di 12 anni per farla diventare la sua "sposa".
La statua di Montanelli, che torreggia nell'omonimo giardino milanese, dove nel 1977 il giornalista venne gambizzato dalle Brigate rosse, nel weekend è stata imbrattata con vernice spray dai collettivi studenteschi del capoluogo lombardo.
Se a Milano si discute sullo spessore morale di quello che è riconosciuto come uno dei migliori giornalisti italiani, a Bari c'è chi propone di dedicargli una strada della città. L'idea arriva da Filippo Melchiorre, capogruppo al Comune per Fratelli d'Italia: «C'è un filo rosso che lega Indro Montanelli con Bari - scrive Melchiorre. Nel sacrario dei Caduti di oltremare al quartiere Japigia risposa Roberto Ricci, detto Berto, fiorentino, volontario caduto in Libia nella Seconda guerra, creatore della rivista "L'Universale", nonché maestro ed esempio di vita di Indro Montanelli. Ricci, classe 1905, il 2 febbraio del '41 fu tra i primi a cadere sotto il piombo dell'aviazione inglese. In età matura, decenni addietro, Montanelli scriveva il "Solo maestro di carattere che abbia avuto". Montanelli è stato un grande giornalista che si è battuto per la libertà di stampa, un giornalista indipendente grazie anche al suo maestro Berto Ricci. Dopo lo scempio fatto a Milano alla sua statua, Bari può e deve dare l'esempio di una città libera ed aperta omaggiando Indro Montanelli con l'intitolazione di una strada o magari una biblioteca, un luogo di aggregazione per giovani studenti, una targa… magari vicino a dove risposa il suo grande maestro di vita e di libertà».
Foto: I Sentinelli di Milano
La statua di Montanelli, che torreggia nell'omonimo giardino milanese, dove nel 1977 il giornalista venne gambizzato dalle Brigate rosse, nel weekend è stata imbrattata con vernice spray dai collettivi studenteschi del capoluogo lombardo.
Se a Milano si discute sullo spessore morale di quello che è riconosciuto come uno dei migliori giornalisti italiani, a Bari c'è chi propone di dedicargli una strada della città. L'idea arriva da Filippo Melchiorre, capogruppo al Comune per Fratelli d'Italia: «C'è un filo rosso che lega Indro Montanelli con Bari - scrive Melchiorre. Nel sacrario dei Caduti di oltremare al quartiere Japigia risposa Roberto Ricci, detto Berto, fiorentino, volontario caduto in Libia nella Seconda guerra, creatore della rivista "L'Universale", nonché maestro ed esempio di vita di Indro Montanelli. Ricci, classe 1905, il 2 febbraio del '41 fu tra i primi a cadere sotto il piombo dell'aviazione inglese. In età matura, decenni addietro, Montanelli scriveva il "Solo maestro di carattere che abbia avuto". Montanelli è stato un grande giornalista che si è battuto per la libertà di stampa, un giornalista indipendente grazie anche al suo maestro Berto Ricci. Dopo lo scempio fatto a Milano alla sua statua, Bari può e deve dare l'esempio di una città libera ed aperta omaggiando Indro Montanelli con l'intitolazione di una strada o magari una biblioteca, un luogo di aggregazione per giovani studenti, una targa… magari vicino a dove risposa il suo grande maestro di vita e di libertà».
Foto: I Sentinelli di Milano