Enti locali
Policlinico di Bari, le perdite passano da 41 a 14 milioni
Record positivo per Neurochirurgia, aumentano del 30% le ore in sala operatoria e i trapianti sono un 18% in più rispetto all'anno precedente
Bari - venerdì 10 luglio 2020
Comunicato Stampa
Il Policlinico di Bari chiude il bilancio 2019 con un recupero di 27 milioni di euro. Il piano strategico di efficientamento avviato dalla direzione generale ha consentito un significativo miglioramento rispetto al 2018, riducendo la perdita da 41 milioni dell'esercizio precedente a 14 milioni di oggi. A influenzare la performance sono gli effetti derivanti dal cosiddetto "aumento produttivo". La componente assistenziale 2019 – ospedaliera, specialistica e farmaceutica – con un valore di 281 milioni di euro, ha fatto registrate un incremento complessivo rispetto ai volumi 2018 di 10,5 milioni di euro.
In particolare nel 2019 sono cresciuti sia i ricoveri in regime ordinario, complessivamente 40.402, sia le attività in day service, pari a 37.480. A registrare il maggior incremento di produttività, in termini di volumi e in termini di complessità, sono state le unità operative di Neurochirurgia universitaria (+2,5 milioni di euro), Chirurgia epatobiliare e Centro trapianti (+2,1 milioni di euro), Chirurgia toracica universitaria (+884mila euro). Con il segno più anche le attività di Neurologia universitaria, Urologia, Ortopedia, Chirurgia generale, Medicina interna ospedaliera, universitaria "Baccelli" e "Murri".
Le sale operatorie a disposizione sono passate da 16 a 21 e questo ha determinato l'aumento delle ore di sala operatoria da 48mila del 2018 a 63mila del 2019 con un incremento pari al 30%. A crescere è stato anche il numero di ore di sala operatoria per la chirurgia robotica in particolare quella urologica. Significativi i numeri dei trapianti: 295 quelli effettuati nel 2018, 348 quelli fatti nel 2019 con una crescita del 18%. In particolare i trapianti di rene sono passati da 55 a 73 e quelli di cornea da 108 a 158.
Aumentano anche i volumi delle prestazioni erogate in regime di day service: in tutto 37.480 rispetto alle 31.445 del 2018. L'incremento pari a 6.035 rispetto all'anno precedente è attribuibile principalmente alle specialità di Oculistica, Ortopedia e Oncologia. L'effetto positivo dell'incremento dal valore di attività ha garantito il riconoscimento da parte della Regione Puglia di un maggior valore del contributo per le cosiddette funzioni non tariffate per complessivi 4,3 milioni di euro.
«Nel 2019 il Policlinico di Bari ha concentrato gli sforzi verso patologie complesse per offrire ai pazienti provenienti da tutta la Puglia una risposta sanitaria concreta e d'eccellenza in loco, necessaria per evitare che si debba andare fuori a curarsi. L'aumento dei volumi della produttività è riconducibile proprio al trattamento dell'alta complessità di cui il 'Policlinico di Puglia' è l'unico hub a valenza regionale - commenta il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – Il risultato del 2019 arriva anche grazie all'impegno della Regione Puglia che si è concretizzato nel finanziamento di alcuni investimenti fatti dall'azienda, in primis il nuovo pronto soccorso, circa 3 milioni di euro che sono stati interamente riconosciuti e quindi hanno contribuito al risultato economico».
Il 2019, infatti, è stato l'anno del restyling del pronto soccorso: la struttura, rimessa a nuovo in tempi record, è stata inaugurata e aperta a ottobre. Il piano strategico aziendale 2019-2021 articolato in azioni di intervento sia sul piano dell'efficienza strutturale e dei processi produttivi, sia su quello della razionalizzazione di importanti voci di costo prevede: la riorganizzazione logistica dei reparti medici e chirurgici; la riorganizzazione degli ambienti e della disponibilità delle sale operatorie; la riorganizzazione delle attività ambulatoriali; la riorganizzazione dei processi aziendali e delle risorse umane ai fini della razionalizzazione; la condivisione delle risorse strumentali finalizzata all'uso più efficiente e più efficace delle stesse; la razionalizzazione del consumo dei farmaci, in particolare antibiotici, e dei dispositivi medici; l'incremento dell'attività produttiva e il miglioramento dei parametri di produzione.
Tuttavia, a seguito dell'emergenza Covid19, il piano di efficientamento adottato dal Policlinico di Bari dovrà necessariamente essere riformulato e riadattato alle nuove esigenze sanitarie.
In particolare nel 2019 sono cresciuti sia i ricoveri in regime ordinario, complessivamente 40.402, sia le attività in day service, pari a 37.480. A registrare il maggior incremento di produttività, in termini di volumi e in termini di complessità, sono state le unità operative di Neurochirurgia universitaria (+2,5 milioni di euro), Chirurgia epatobiliare e Centro trapianti (+2,1 milioni di euro), Chirurgia toracica universitaria (+884mila euro). Con il segno più anche le attività di Neurologia universitaria, Urologia, Ortopedia, Chirurgia generale, Medicina interna ospedaliera, universitaria "Baccelli" e "Murri".
Le sale operatorie a disposizione sono passate da 16 a 21 e questo ha determinato l'aumento delle ore di sala operatoria da 48mila del 2018 a 63mila del 2019 con un incremento pari al 30%. A crescere è stato anche il numero di ore di sala operatoria per la chirurgia robotica in particolare quella urologica. Significativi i numeri dei trapianti: 295 quelli effettuati nel 2018, 348 quelli fatti nel 2019 con una crescita del 18%. In particolare i trapianti di rene sono passati da 55 a 73 e quelli di cornea da 108 a 158.
Aumentano anche i volumi delle prestazioni erogate in regime di day service: in tutto 37.480 rispetto alle 31.445 del 2018. L'incremento pari a 6.035 rispetto all'anno precedente è attribuibile principalmente alle specialità di Oculistica, Ortopedia e Oncologia. L'effetto positivo dell'incremento dal valore di attività ha garantito il riconoscimento da parte della Regione Puglia di un maggior valore del contributo per le cosiddette funzioni non tariffate per complessivi 4,3 milioni di euro.
«Nel 2019 il Policlinico di Bari ha concentrato gli sforzi verso patologie complesse per offrire ai pazienti provenienti da tutta la Puglia una risposta sanitaria concreta e d'eccellenza in loco, necessaria per evitare che si debba andare fuori a curarsi. L'aumento dei volumi della produttività è riconducibile proprio al trattamento dell'alta complessità di cui il 'Policlinico di Puglia' è l'unico hub a valenza regionale - commenta il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – Il risultato del 2019 arriva anche grazie all'impegno della Regione Puglia che si è concretizzato nel finanziamento di alcuni investimenti fatti dall'azienda, in primis il nuovo pronto soccorso, circa 3 milioni di euro che sono stati interamente riconosciuti e quindi hanno contribuito al risultato economico».
Il 2019, infatti, è stato l'anno del restyling del pronto soccorso: la struttura, rimessa a nuovo in tempi record, è stata inaugurata e aperta a ottobre. Il piano strategico aziendale 2019-2021 articolato in azioni di intervento sia sul piano dell'efficienza strutturale e dei processi produttivi, sia su quello della razionalizzazione di importanti voci di costo prevede: la riorganizzazione logistica dei reparti medici e chirurgici; la riorganizzazione degli ambienti e della disponibilità delle sale operatorie; la riorganizzazione delle attività ambulatoriali; la riorganizzazione dei processi aziendali e delle risorse umane ai fini della razionalizzazione; la condivisione delle risorse strumentali finalizzata all'uso più efficiente e più efficace delle stesse; la razionalizzazione del consumo dei farmaci, in particolare antibiotici, e dei dispositivi medici; l'incremento dell'attività produttiva e il miglioramento dei parametri di produzione.
Tuttavia, a seguito dell'emergenza Covid19, il piano di efficientamento adottato dal Policlinico di Bari dovrà necessariamente essere riformulato e riadattato alle nuove esigenze sanitarie.