Enti locali
Policlinico di Bari, riapre il Centro grandi ustionati: polo per la cura con cellule staminali
Torna in attività l’unità operativa di Chirurgia plastica al terzo piano del padiglione Asclepios, dopo i lavori di ristrutturazione
Bari - martedì 15 settembre 2020
12.28 Comunicato Stampa
Riapre da oggi al terzo piano del padiglione Asclepios, dopo i lavori di ristrutturazione e di ammodernamento, il Centro grandi ustionati, annesso all'Unità operativa complessa di Chirurgia plastica, del Policlinico di Bari.
Il Centro, diretto dal professor Giuseppe Giudice, è composto di un'area di Terapia sub-intensiva per il ricovero di 8 pazienti con ustioni fino al 15%-20% della superficie corporea e di un'area di Terapia intensiva per il ricovero di 2 pazienti con ustioni gravi superiori al 20% della superficie corporea, accolti in box singoli e dotati di apparecchiature per il monitoraggio dei parametri vitali. Sono presenti, inoltre, due sale di balneoterapia per il lavaggio dei pazienti e i percorsi dei pazienti, del personale, dei visitatori e del materiale sono studiati per assicurare flussi separati. Il centro Ustioni di Bari rappresenta un'eccellenza non solo per l'attività clinica ma anche per l'attività scientifica: numerose sono le ricerche sviluppate dal gruppo barese, pubblicate sulle riviste internazionali più importanti del settore.
I medici pugliesi, infatti, risultano essere pionieri nell'uso delle cellule staminali per la rigenerazione tissutale e tra i primi a utilizzare una metodica innovativa per la rimozione precoce del tessuto morto. Attraverso queste tecniche innovative vengono trattati i pazienti ustionati al Policlinico di Bari.
«Il Centro grandi ustionati del Policlinico di Bari rappresenta un'eccellenza assoluta per il trattamento dei grandi ustionati, riconosciuto a livello nazionale, e assicura la cura a pazienti in condizioni cliniche complesse che giungono dalla nostra Regione ma soprattutto dalle Regioni limitrofe come Basilicata, Calabria e Molise – commenta il direttore del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore - L'obiettivo è incrementare i posti letto e rendere la struttura uno dei punti di riferimento più importanti d'Italia».
Il Centro di Bari è stato tra i primi a utilizzare un metodo innovativo per la rimozione precoce del tessuto morto dei pazienti ustionati: il trattamento viene eseguito direttamente a letto con l'uso di un prodotto naturale senza il tradizionale ricorso alla chirurgia in sala operatoria. Si tratta di una tecnica mini-invasiva adottata per l'escarectomia (la rimozione precoce del tessuto morto) attraverso una sostanza a base di enzimi arricchiti con bromelina. Con un duplice vantaggio sia per il paziente sia per l'ospedale: da un lato consente di eseguire l'escarectomia a letto del degente e dunque senza alcuna perdita ematica; dall'altro annulla i costi di occupazione delle sale operatorie e la necessità di emostrasfusioni.
Il gruppo barese è tra i pionieri di un'altra tecnica di avanguardia: l'utilizzo di cellule staminali adulte prelevate dal grasso corporeo che induce la rigenerazione tissutale, evitando il prelievo di cute per la copertura dei tessuti lesi dall'ustione.
«Considero le cellule staminali una grande scommessa per il futuro dei pazienti grandi ustionati – afferma il professor Giuseppe Giudice – una metodica questa che permette alla nostra disciplina di essere meno interventistica e più rigenerativa. L'utilizzo di cellule staminali, infatti, consente una migliore cicatrizzazione, riducendo l'incidenza di esiti cicatriziali invalidanti e consentendo ai pazienti un reinserimento più rapido e completo nel contesto sociale e lavorativo».
L'obiettivo della direzione generale del Policlinico di Bari è quello di ampliare la struttura attuale, peraltro già esistente e fornita di tutte le attrezzature necessarie, aumentando la ricettività del Centro fino a 8 ricoveri in Terapia Intensiva. La realizzazione di un'area di rianimazione dedicata a questo tipo di patologia, in grado di affrontare anche problemi clinici di elevata complessità consentirebbe, al Centro di Bari, di diventare tra i più importanti Centri grandi ustionati di Italia.
Il Centro, diretto dal professor Giuseppe Giudice, è composto di un'area di Terapia sub-intensiva per il ricovero di 8 pazienti con ustioni fino al 15%-20% della superficie corporea e di un'area di Terapia intensiva per il ricovero di 2 pazienti con ustioni gravi superiori al 20% della superficie corporea, accolti in box singoli e dotati di apparecchiature per il monitoraggio dei parametri vitali. Sono presenti, inoltre, due sale di balneoterapia per il lavaggio dei pazienti e i percorsi dei pazienti, del personale, dei visitatori e del materiale sono studiati per assicurare flussi separati. Il centro Ustioni di Bari rappresenta un'eccellenza non solo per l'attività clinica ma anche per l'attività scientifica: numerose sono le ricerche sviluppate dal gruppo barese, pubblicate sulle riviste internazionali più importanti del settore.
I medici pugliesi, infatti, risultano essere pionieri nell'uso delle cellule staminali per la rigenerazione tissutale e tra i primi a utilizzare una metodica innovativa per la rimozione precoce del tessuto morto. Attraverso queste tecniche innovative vengono trattati i pazienti ustionati al Policlinico di Bari.
«Il Centro grandi ustionati del Policlinico di Bari rappresenta un'eccellenza assoluta per il trattamento dei grandi ustionati, riconosciuto a livello nazionale, e assicura la cura a pazienti in condizioni cliniche complesse che giungono dalla nostra Regione ma soprattutto dalle Regioni limitrofe come Basilicata, Calabria e Molise – commenta il direttore del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore - L'obiettivo è incrementare i posti letto e rendere la struttura uno dei punti di riferimento più importanti d'Italia».
Il Centro di Bari è stato tra i primi a utilizzare un metodo innovativo per la rimozione precoce del tessuto morto dei pazienti ustionati: il trattamento viene eseguito direttamente a letto con l'uso di un prodotto naturale senza il tradizionale ricorso alla chirurgia in sala operatoria. Si tratta di una tecnica mini-invasiva adottata per l'escarectomia (la rimozione precoce del tessuto morto) attraverso una sostanza a base di enzimi arricchiti con bromelina. Con un duplice vantaggio sia per il paziente sia per l'ospedale: da un lato consente di eseguire l'escarectomia a letto del degente e dunque senza alcuna perdita ematica; dall'altro annulla i costi di occupazione delle sale operatorie e la necessità di emostrasfusioni.
Il gruppo barese è tra i pionieri di un'altra tecnica di avanguardia: l'utilizzo di cellule staminali adulte prelevate dal grasso corporeo che induce la rigenerazione tissutale, evitando il prelievo di cute per la copertura dei tessuti lesi dall'ustione.
«Considero le cellule staminali una grande scommessa per il futuro dei pazienti grandi ustionati – afferma il professor Giuseppe Giudice – una metodica questa che permette alla nostra disciplina di essere meno interventistica e più rigenerativa. L'utilizzo di cellule staminali, infatti, consente una migliore cicatrizzazione, riducendo l'incidenza di esiti cicatriziali invalidanti e consentendo ai pazienti un reinserimento più rapido e completo nel contesto sociale e lavorativo».
L'obiettivo della direzione generale del Policlinico di Bari è quello di ampliare la struttura attuale, peraltro già esistente e fornita di tutte le attrezzature necessarie, aumentando la ricettività del Centro fino a 8 ricoveri in Terapia Intensiva. La realizzazione di un'area di rianimazione dedicata a questo tipo di patologia, in grado di affrontare anche problemi clinici di elevata complessità consentirebbe, al Centro di Bari, di diventare tra i più importanti Centri grandi ustionati di Italia.