Attualità
Policlinico di Bari, tablet e smartphones per comunicare con i pazienti dei reparti Covid
L'iniziativa del nosocomio cittadino per avvicinare i parenti ai loro cari che si trovano in isolamento
Bari - martedì 7 aprile 2020
14.21
Tablet e smartphone nei reparti Covid per permettere ai pazienti di comunicare con i parenti a distanza. Il Policlinico di Bari mette la tecnologia a disposizione dei pazienti ricoverati nei reparti di isolamento per il trattamento dell'infezione da Coronavirus Covid-19. Per effettuare le videochiamate che consentono di spezzare la solitudine e di connettersi con i propri cari sono utilizzati dispositivi tecnologici: alla terapia intensiva sono stati forniti dall'azienda dei dispositivi mobili dotati di videocamera e con connessione web. Al pronto soccorso è stato donato un tablet per i colloqui telematici da un'azienda di Grumo Appula. Molti medici e infermieri hanno scelto inoltre di utilizzare direttamente i propri telefonini per assicurare le comunicazioni.
«Prima del Covid19 la nostra era una terapia intensiva open in cui non veniva mai a mancare il contatto tra il paziente e i familiari, adesso con il divieto delle visite in corsia suppliamo con la tecnologia – spiega il direttore della Uoc di Anestesia e Rianimazione del Policlinico di Bari, prof. Salvatore Grasso. La comunicazione con i parenti, infatti, è importantissima perché migliora la prognosi dei pazienti».
In Terapia intensiva, in particolare, quando il paziente è sveglio e viene estubato, i medici provvedono a metterlo in contatto con i parenti o attraverso una videochiamata o con messaggi audio e video inviati dai familiari e viceversa.
A spiegare i benefici derivanti dalla comunicazione è la dottoressa Maria Grazia Foschino Barbaro, del servizio di Psicologia dell'azienda Policlinico di Bari – Giovanni XXIII: «La connessione con i parenti, quello che chiamiamo il social sharing, è un forte fattore di protezione. L'emozione dominante nei pazienti ricoverati è la paura e nei momenti di maggiore stress i riferimenti affettivi sono un elemento di profonda sicurezza, possono contenere ansia e paura. Il supporto sociale è essenziale per fronteggiare situazioni stressanti. Per questo è opportuno promuovere le modalità di contatto sociale attraverso l'uso adeguato della tecnologia».
«Prima del Covid19 la nostra era una terapia intensiva open in cui non veniva mai a mancare il contatto tra il paziente e i familiari, adesso con il divieto delle visite in corsia suppliamo con la tecnologia – spiega il direttore della Uoc di Anestesia e Rianimazione del Policlinico di Bari, prof. Salvatore Grasso. La comunicazione con i parenti, infatti, è importantissima perché migliora la prognosi dei pazienti».
In Terapia intensiva, in particolare, quando il paziente è sveglio e viene estubato, i medici provvedono a metterlo in contatto con i parenti o attraverso una videochiamata o con messaggi audio e video inviati dai familiari e viceversa.
A spiegare i benefici derivanti dalla comunicazione è la dottoressa Maria Grazia Foschino Barbaro, del servizio di Psicologia dell'azienda Policlinico di Bari – Giovanni XXIII: «La connessione con i parenti, quello che chiamiamo il social sharing, è un forte fattore di protezione. L'emozione dominante nei pazienti ricoverati è la paura e nei momenti di maggiore stress i riferimenti affettivi sono un elemento di profonda sicurezza, possono contenere ansia e paura. Il supporto sociale è essenziale per fronteggiare situazioni stressanti. Per questo è opportuno promuovere le modalità di contatto sociale attraverso l'uso adeguato della tecnologia».