Attualità
Politecnico di Bari, torna in presenza lo "sportello di ascolto e accoglienza"
A causa della pandemia, il servizio, inaugurato a febbraio 2021, era stato rimodulato online nei mesi scorsi
Bari - mercoledì 4 agosto 2021
7.57
Venerdì prossimo, 6 agosto, lo "sportello di ascolto e accoglienza" rivolto a studenti e dipendenti del Politecnico di Bari per attività di informazione e prevenzione contro la violenza in tutte le sue forme tornerà ad operare in presenza presso la sede del Poliba, nel Campus universitario, al primo piano del corpo Biblioteca Centrale. A causa della pandemia, infatti, il servizio, inaugurato a febbraio 2021, è stato rimodulato online nei mesi scorsi: dopo l'apertura di venerdì prossimo, continuerà ad operare in presenza con l'impiego di un'educatrice psicologa e una psicologa psicoterapeuta il primo e il terzo venerdì di ogni mese, dalle ore 9 alle 11, a partire da settembre.
Lo sportello, finanziato dall'assessorato comunale al Welfare e dalla Regione Puglia nell'ambito del programma "Rafforzare la non violenza", è frutto della collaborazione interistituzionale con il Politecnico di Bari, che ha creduto nell'importanza di ospitare nella propria sede un punto di ascolto del Centro antiviolenza comunale, attualmente gestito dalla cooperativa Comunità San Francesco, al fine di farne un presidio di accoglienza ascolto e sostegno per le vittime di violenza. Un analogo sportello è stato attivato anche presso l'Università degli studi Aldo Moro di Bari, con l'obiettivo condiviso di attivare delle antenne territoriali di prevenzione e sensibilizzazione, accoglienza e orientamento per gli studenti, i docenti e il personale delle due università cittadine.
"Il benessere fisico e psicologico di chi studia e lavora al Poliba è, e sarà, un obiettivo primario ed irrinunciabile del Politecnico di Bari - dichiara il rettore Francesco Cupertino -. La nostra attenzione, la capacità di ascoltare e supportare chi subisce violenze fisiche e psicologiche, devono essere massime. Lo sportello di ascolto antiviolenza ha continuato ad operare anche nel periodo del lockdown, a distanza, garantendo il servizio di prevenzione, tutela e accompagnamento. La prossima riapertura in presenza dello sportello, insieme al potenziamento del servizio previsto da settembre, sono un segno importante e un sostegno concreto per chi è vittima di qualsiasi forma di violenza".
"Nonostante l'emergenza sanitaria e il periodo estivo, proseguono le attività di prevenzione, formazione, ascolto, tutela e protezione delle donne vittime di violenza nei luoghi informali, in strada, nel contesti lavorativi, nella scuola e nelle università - sottolinea l'assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico -. Ripartono anche gli sportelli "in presenza" all'interno delle università cittadine grazie all'importante accordo di collaborazione che il Welfare ha sottoscritto con le università di Bari e in particolare il Politecnico, che colgo l'occasione di ringraziare per le diverse attività che stiamo realizzando insieme sui temi del contrasto alle violenze e l'attenzione al genere, tanto più importanti dopo il lungo periodo di confinamento obbligato che ha visto crescere disagi e violenze tra le mura domestiche. Proprio in questa direzione abbiamo potenziato spazi e sportelli diffusi di ascolto in tutta la città, unità di strada, programmi di formazione, con l'impegno di 300 operatori formati nelle scuole primarie, secondarie e nell'università al fine di agire in maniera incisiva sulla prevenzione e sull'orientamento. Senza dimenticare l'impegno dell'assessorato al Welfare nella cabina di regia per la stesura del nuovo piano nazionale contro la violenza sulle donne, un percorso nel quale abbiamo cercato di mettere a frutto l'esperienza maturata in questi anni sul fronte dell'ascolto e della presa in carico delle vittime in collaborazione con la rete cittadina e interistituzionale".
Lo sportello, finanziato dall'assessorato comunale al Welfare e dalla Regione Puglia nell'ambito del programma "Rafforzare la non violenza", è frutto della collaborazione interistituzionale con il Politecnico di Bari, che ha creduto nell'importanza di ospitare nella propria sede un punto di ascolto del Centro antiviolenza comunale, attualmente gestito dalla cooperativa Comunità San Francesco, al fine di farne un presidio di accoglienza ascolto e sostegno per le vittime di violenza. Un analogo sportello è stato attivato anche presso l'Università degli studi Aldo Moro di Bari, con l'obiettivo condiviso di attivare delle antenne territoriali di prevenzione e sensibilizzazione, accoglienza e orientamento per gli studenti, i docenti e il personale delle due università cittadine.
"Il benessere fisico e psicologico di chi studia e lavora al Poliba è, e sarà, un obiettivo primario ed irrinunciabile del Politecnico di Bari - dichiara il rettore Francesco Cupertino -. La nostra attenzione, la capacità di ascoltare e supportare chi subisce violenze fisiche e psicologiche, devono essere massime. Lo sportello di ascolto antiviolenza ha continuato ad operare anche nel periodo del lockdown, a distanza, garantendo il servizio di prevenzione, tutela e accompagnamento. La prossima riapertura in presenza dello sportello, insieme al potenziamento del servizio previsto da settembre, sono un segno importante e un sostegno concreto per chi è vittima di qualsiasi forma di violenza".
"Nonostante l'emergenza sanitaria e il periodo estivo, proseguono le attività di prevenzione, formazione, ascolto, tutela e protezione delle donne vittime di violenza nei luoghi informali, in strada, nel contesti lavorativi, nella scuola e nelle università - sottolinea l'assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico -. Ripartono anche gli sportelli "in presenza" all'interno delle università cittadine grazie all'importante accordo di collaborazione che il Welfare ha sottoscritto con le università di Bari e in particolare il Politecnico, che colgo l'occasione di ringraziare per le diverse attività che stiamo realizzando insieme sui temi del contrasto alle violenze e l'attenzione al genere, tanto più importanti dopo il lungo periodo di confinamento obbligato che ha visto crescere disagi e violenze tra le mura domestiche. Proprio in questa direzione abbiamo potenziato spazi e sportelli diffusi di ascolto in tutta la città, unità di strada, programmi di formazione, con l'impegno di 300 operatori formati nelle scuole primarie, secondarie e nell'università al fine di agire in maniera incisiva sulla prevenzione e sull'orientamento. Senza dimenticare l'impegno dell'assessorato al Welfare nella cabina di regia per la stesura del nuovo piano nazionale contro la violenza sulle donne, un percorso nel quale abbiamo cercato di mettere a frutto l'esperienza maturata in questi anni sul fronte dell'ascolto e della presa in carico delle vittime in collaborazione con la rete cittadina e interistituzionale".