Cronaca
Popolare di Bari, banca condannata a risarcire pensionata di 200mila euro
L’investimento dei risparmi era stato concentrato esclusivamente in azioni, operazione ad alto rischio
Bari - martedì 20 settembre 2022
14.52
Con recente sentenza del 1 agosto 2022 il Tribunale di Bari, quarta sezione civile, Giudice dott.ssa Raffaella Simone, ha condannato la banca Popolare di Bari a risarcire una consumatrice pensionata per la somma di circa 200mila euro (196.301,07 oltre interessi).
La condanna del Tribunale si fonda sulla ripetuta violazione delle regole di settore, evidenziata in corso di causa da una consulenza tecnica (perito dott. A. D'Innella) che ha posto in evidenza «Un duplice profilo di inadeguatezza, per incompatibilità con gli obiettivi di investimento della cliente e per eccessiva concentrazione».
Nel caso esaminato dal Tribunale, infatti, l'investimento dei risparmi della consumatrice era stato concentrato esclusivamente in azioni della banca, e quindi, come scrive il Tribunale, «In un unico titolo di elevata rischiosità». Inoltre, come evidenziato dal giudice barese, i due profili di rischio sottoscritti dalla consumatrice in anni diversi non sono compatibili con gli obiettivi di investimento poiché l'investimento in titoli illiquidi comporta in astratto «Rischi anche di azzeramento totale dell'investimento», rischio che invece la risparmiatrice non era disposta ad affrontare.
«La soddisfazione è enorme – ha dichiarato l'avvocato Massimo Melpignano, responsabile nazionale banca e finanza della associazione Konsumer, che ha assistito la cittadina in questa causa. Il Tribunale ha accolto le contestazioni che abbiamo sollevato e ha reso giustizia alla consumatrice, che ha così potuto ottenere la restituzione dei propri risparmi. Ma come sempre va ringraziata la consumatrice che ha combattuto per conseguire questo risultando, ottenendo un riconoscimento per sé e offrendo una speranza ai tanti risparmiatori ancora sofferenti per la perdita dei risparmi».
«Viene premiata la linea che la nostra associazione ha da subito sposato nelle tantissime vicende che ci vedono impegnati in tutta Italia nella difesa dei diritti delle vittime dei titoli illiquidi delle banche popolari – ha dichiarato Fabrizio Premuti Presidente nazionale dell'associazione. Come associazione siamo sempre pronti al dialogo, ma nella fermezza delle nostre ragioni e di quelle dei nostri associati e senza scendere a compromessi».
La condanna del Tribunale si fonda sulla ripetuta violazione delle regole di settore, evidenziata in corso di causa da una consulenza tecnica (perito dott. A. D'Innella) che ha posto in evidenza «Un duplice profilo di inadeguatezza, per incompatibilità con gli obiettivi di investimento della cliente e per eccessiva concentrazione».
Nel caso esaminato dal Tribunale, infatti, l'investimento dei risparmi della consumatrice era stato concentrato esclusivamente in azioni della banca, e quindi, come scrive il Tribunale, «In un unico titolo di elevata rischiosità». Inoltre, come evidenziato dal giudice barese, i due profili di rischio sottoscritti dalla consumatrice in anni diversi non sono compatibili con gli obiettivi di investimento poiché l'investimento in titoli illiquidi comporta in astratto «Rischi anche di azzeramento totale dell'investimento», rischio che invece la risparmiatrice non era disposta ad affrontare.
«La soddisfazione è enorme – ha dichiarato l'avvocato Massimo Melpignano, responsabile nazionale banca e finanza della associazione Konsumer, che ha assistito la cittadina in questa causa. Il Tribunale ha accolto le contestazioni che abbiamo sollevato e ha reso giustizia alla consumatrice, che ha così potuto ottenere la restituzione dei propri risparmi. Ma come sempre va ringraziata la consumatrice che ha combattuto per conseguire questo risultando, ottenendo un riconoscimento per sé e offrendo una speranza ai tanti risparmiatori ancora sofferenti per la perdita dei risparmi».
«Viene premiata la linea che la nostra associazione ha da subito sposato nelle tantissime vicende che ci vedono impegnati in tutta Italia nella difesa dei diritti delle vittime dei titoli illiquidi delle banche popolari – ha dichiarato Fabrizio Premuti Presidente nazionale dell'associazione. Come associazione siamo sempre pronti al dialogo, ma nella fermezza delle nostre ragioni e di quelle dei nostri associati e senza scendere a compromessi».