Politica
Popolare di Bari, Fitto: «Il Governo vuole svendere patrimonio bancario del Sud»
L'euro-deputato di Fratelli d'Italia attacca: «Preoccupa il silenzio delle istituzioni locali»
Bari - lunedì 30 dicembre 2019
10.01 Comunicato Stampa
Continua a far discutere a livello politico la crisi della Banca popolare di Bari, recentemente commissariata da Bankitalia a causa delle troppe perdite. Sul caso è intervenuto anche Raffaele Fitto, europarlamentare di Fratelli d'Italia e candidato di centrodestra alla presidenza della Regione Puglia, che attacca la strategia del Governo in merito all'istituto di credito. «Il premier Giuseppe Conte ha scoperto le carte e quello che temevamo si profila come la strategia che il Governo ipotizza per la Banca Popolare di Bari: una possibile soluzione di mercato - dice Fitto. Vale a dire la concreta possibilità che uno dei più grandi patrimoni bancari del Sud vengano svenduti. Tutto questo non può passare in silenzio. In ballo non c'è solo "una banca", ma il futuro economico-produttivo di un intero territorio. Per questo è necessario che ci sia una chiara discussione prima che il destino della Popolare di Bari sia segnato definitivamente. Preoccupa, poi, non poco anche il silenzio delle istituzioni locali, pronte a sfornare dichiarazioni e comunicati all'indomani del commissariamento da parte della Banca d'Italia, e che ora di fronte a questa soluzione stanno zitte».
«A questo punto ci chiediamo: che fine ha fatto la Banca del Sud? Era, come previsto, un bluff? Perché il Governo non si è mai attivato con la Commissione europea per notificare o semplicemente comunicare quanto previsto dal DL Crescita (DL 34/2019, art.44.bis) che avrebbe consentito alla Banca popolare di Bari un credito d'imposta di 500 milioni di euro?», continua Fitto. «Avevamo già espresso grandi perplessità sull'operato del Governo, ora siamo davvero preoccupati. Non vorremmo che anche per la Popolare di Bari si apra una fase di lunga e lenta agonia senza soluzione con danni per i risparmiatori, i dipendenti e per le casse dello Stato», conclude Fitto.
«A questo punto ci chiediamo: che fine ha fatto la Banca del Sud? Era, come previsto, un bluff? Perché il Governo non si è mai attivato con la Commissione europea per notificare o semplicemente comunicare quanto previsto dal DL Crescita (DL 34/2019, art.44.bis) che avrebbe consentito alla Banca popolare di Bari un credito d'imposta di 500 milioni di euro?», continua Fitto. «Avevamo già espresso grandi perplessità sull'operato del Governo, ora siamo davvero preoccupati. Non vorremmo che anche per la Popolare di Bari si apra una fase di lunga e lenta agonia senza soluzione con danni per i risparmiatori, i dipendenti e per le casse dello Stato», conclude Fitto.