Attualità
Popolare di Bari: «La Banca e i soci meritano ben altro management»
Non ancora presentata la relazione semestrale 2021 nonostante gli obblighi di legge
Bari - giovedì 5 agosto 2021
15.41
Continuano ad addensarsi nubi sul futuro della Banca Popolare di Bari.
«Siamo sempre più preoccupati della gestione della nostra banca da parte del cda recentemente nominato - denunciano ASSOAZIONISTI BPB (Carrieri), COMITATO INDIPENDENTE AZIONISTI (Daddario) e AVVOCATI CONSUMATORI (Romito) - Nonostante gli obblighi legali gravanti sulle spa bancarie, a oggi, non abbiamo notizia della relazione semestrale 2021 che da tempo andava depositata e che fotografa lo stato economico e finanziario della società».
«Preoccupanti sono inoltre le dimissioni, di qualche giorno fa, del presidente del Consiglio Sindacale che denotano un malessere nel principale organo di controllo aziendale - aggiungono - Infine, meramente pubblicitarie sono le iniziative dei vertici societari di contrabbandare una procedura conciliativa destinata a pochissimi soci e finanziata con appena 4 milioni di euro, trattandosi appunto di accordo transattivo che esclude il 99% degli azionisti».
«In tale situazione rinnoviamo la richiesta di dimissioni e/o di rimozione dell'intero cda - concludono - stanti le gravi incapacitá gestionali sino a oggi dimostrate da un organo che da sempre abbiamo denunziato rispondere a logiche partitocratiche piuttosto che meritocratiche. La Banca e i soci meritano ben altro management».
«Siamo sempre più preoccupati della gestione della nostra banca da parte del cda recentemente nominato - denunciano ASSOAZIONISTI BPB (Carrieri), COMITATO INDIPENDENTE AZIONISTI (Daddario) e AVVOCATI CONSUMATORI (Romito) - Nonostante gli obblighi legali gravanti sulle spa bancarie, a oggi, non abbiamo notizia della relazione semestrale 2021 che da tempo andava depositata e che fotografa lo stato economico e finanziario della società».
«Preoccupanti sono inoltre le dimissioni, di qualche giorno fa, del presidente del Consiglio Sindacale che denotano un malessere nel principale organo di controllo aziendale - aggiungono - Infine, meramente pubblicitarie sono le iniziative dei vertici societari di contrabbandare una procedura conciliativa destinata a pochissimi soci e finanziata con appena 4 milioni di euro, trattandosi appunto di accordo transattivo che esclude il 99% degli azionisti».
«In tale situazione rinnoviamo la richiesta di dimissioni e/o di rimozione dell'intero cda - concludono - stanti le gravi incapacitá gestionali sino a oggi dimostrate da un organo che da sempre abbiamo denunziato rispondere a logiche partitocratiche piuttosto che meritocratiche. La Banca e i soci meritano ben altro management».