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Cronaca
Porto di Bari, traffico illegale di fitostimolanti: sequestrate 40 tonnellate di fitosanitari illegali
Il prodotto trasportato era cianammide, vietato in Europa sin dal 2008
Bari - venerdì 4 aprile 2025
9.58 Comunicato Stampa
I funzionari dell'Ufficio delle Dogane di Bari e i Finanzieri del II Gruppo Bari, quotidianamente impegnati nel dispositivo di contrasto ai traffici illeciti nel porto cittadino, hanno sottoposto a sequestro oltre 40 tonnellate di prodotti fitosanitari illegali, denunciando tre soggetti per falso in atto pubblico (bollette doganali), frode in commercio nonché per la violazione della normativa europea di riferimento.
I container frigo provenienti dalla Cina, giunti nel territorio nazionale attraverso la rotta ellenica, sono stati selezionati nell'ambito della quotidiana congiunta analisi dei rischi sui flussi commerciali in entrata nel territorio nazionale.
Gli accertamenti svolti in sede di controllo fisico della merce hanno consentito di riscontrare da subito anomalie relativamente alle date riportate e alle modalità di trasporto utilizzate per l'importazione nonché l'assenza di una corretta etichettatura dei prodotti.
Il successivo esame chimico, eseguito presso il Laboratorio Chimico dell'Agenzia delle Dogane di Bari, ha dato conferma ai sospetti certificando che il prodotto trasportato non era altro che cianammide, prodotto fitostimolante, comunemente denominato "Dormex", vietato in Europa sin dal 2008.
La cianammide, utilizzata in agricoltura quale fattore di crescita per le piante da frutto, rappresenta un attivatore per anticipare la maturazione rispetto ai tempi naturali delle piante da frutto, quali vite, ciliegio, kiwi e drupacee. La sostanza è stata bandita in quanto tossica e potenzialmente dannosa per la salute umana e l'ambiente, con possibili effetti di lunga durata e l'incremento esponenziale dei sequestri negli ultimi anni evidenzia l'esistenza di un mercato parallelo di fitostimolanti contraffatti illegali non rispettosi degli standard di sicurezza minimi imposti dall'Unione Europea.
Il commercio e l'utilizzo di prodotti illegali oltre che costituire un fattore di pericolo per la salute dei consumatori, produce una distorsione del mercato con effetti di concorrenza sleale nell'economia reale, a danno di quelle aziende che, operando nella legalità e nel rispetto degli standard imposti dalla normativa vigente, sono obbligati ad adottare processi produttivi maggiormente costosi.
L'attività sinergica contro i traffici illeciti condotta congiuntamente dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in attuazione del Protocollo di collaborazione sottoscritto a livello centrale, costituisce un presidio costante a tutela del mercato e della competitività delle aziende italiane e a salvaguardia della salute dei cittadini consumatori.
Si precisa che il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, le persone indagate non sono state ancora rinviate a giudizio e non possono essere considerate colpevoli fino alla pronuncia di una sentenza definitiva di condanna. La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari in ottemperanza alle disposizioni del D.Lgs. n. 188/2021, ritenendo sussistente l'interesse pubblico all'informazione con riguardo alla tutela della legalità economica.
I container frigo provenienti dalla Cina, giunti nel territorio nazionale attraverso la rotta ellenica, sono stati selezionati nell'ambito della quotidiana congiunta analisi dei rischi sui flussi commerciali in entrata nel territorio nazionale.
Gli accertamenti svolti in sede di controllo fisico della merce hanno consentito di riscontrare da subito anomalie relativamente alle date riportate e alle modalità di trasporto utilizzate per l'importazione nonché l'assenza di una corretta etichettatura dei prodotti.
Il successivo esame chimico, eseguito presso il Laboratorio Chimico dell'Agenzia delle Dogane di Bari, ha dato conferma ai sospetti certificando che il prodotto trasportato non era altro che cianammide, prodotto fitostimolante, comunemente denominato "Dormex", vietato in Europa sin dal 2008.
La cianammide, utilizzata in agricoltura quale fattore di crescita per le piante da frutto, rappresenta un attivatore per anticipare la maturazione rispetto ai tempi naturali delle piante da frutto, quali vite, ciliegio, kiwi e drupacee. La sostanza è stata bandita in quanto tossica e potenzialmente dannosa per la salute umana e l'ambiente, con possibili effetti di lunga durata e l'incremento esponenziale dei sequestri negli ultimi anni evidenzia l'esistenza di un mercato parallelo di fitostimolanti contraffatti illegali non rispettosi degli standard di sicurezza minimi imposti dall'Unione Europea.
Il commercio e l'utilizzo di prodotti illegali oltre che costituire un fattore di pericolo per la salute dei consumatori, produce una distorsione del mercato con effetti di concorrenza sleale nell'economia reale, a danno di quelle aziende che, operando nella legalità e nel rispetto degli standard imposti dalla normativa vigente, sono obbligati ad adottare processi produttivi maggiormente costosi.
L'attività sinergica contro i traffici illeciti condotta congiuntamente dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in attuazione del Protocollo di collaborazione sottoscritto a livello centrale, costituisce un presidio costante a tutela del mercato e della competitività delle aziende italiane e a salvaguardia della salute dei cittadini consumatori.
Si precisa che il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, le persone indagate non sono state ancora rinviate a giudizio e non possono essere considerate colpevoli fino alla pronuncia di una sentenza definitiva di condanna. La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari in ottemperanza alle disposizioni del D.Lgs. n. 188/2021, ritenendo sussistente l'interesse pubblico all'informazione con riguardo alla tutela della legalità economica.