Scuola e Lavoro
Preoccupazione per i lavoratori della ristorazione ospedaliera
I sindacati incontrano la dirigenza della Regione, rassicurazioni sui tagli
Bari - sabato 14 aprile 2018
11.01 Comunicato Stampa
Le Organizzazioni Sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL Puglia unitamente con le confederazioni sindacali regionali hanno incontrato la direzione regionale, nelle persone del dottor Ruscitti e del dottor Montanaro, per affrontare e discutere sul futuro occupazionale e reddituale delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nell'appalto ristorazione ospedaliera di tutta la Puglia.
«Abbiamo da subito nuovamente con grande senso di responsabilità richiamato la Regione Puglia ad avere un comportamento corretto nei confronti delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori - scrivono in un comunicato congiunto i segretari regionali Barbara Neglia, Antonio Arcadio e Giuseppe Zimmari, rispettivamente di Filcams Cgil Puglia, Fisascat Cisl Puglia e Uiltucs Uil Puglia - i quali sono fortemente preoccupati per la loro sorte occupazionale visto le innumerevoli incertezze che il futuro appalto prevede. I dirigenti regionali ci hanno comunicato che il futuro servizio di ristorazione e produzione pasti sarà svolto in soli 7 centri cottura (Per Foggia Ospedali Riuniti, Barletta, Bari con gli Ospedali DiVenere e Giovanni XXIII, Taranto con il solo centro cottura di Castellaneta, Brindisi Ospedale Perrino e Ostuni) a differenza dei precedenti 45 con il sistema di Cook and Chill e Fresco Caldo. La gara prevederà un unico lotto regionale per un valore di 300milioni di euro e la possibilità alla azienda aggiudicatrice di provvedere anche al pasto degli oltre 40mila addetti diretti ed indiretti del servizio sanitario pubblico. In primis, abbiamo assunto forti perplessità sui soli 7 centri cottura che a nostro avviso non garantiranno la continuità occupazionale per tutti, che comporteranno grossi problemi di carattere logistico ai dipendenti e che non saranno insufficienti a dare le giuste risposte utilizzando il metodo (Cook and chill e fresco caldo) ai pazienti ricoverati negli ospedali. Abbiamo richiamato le attuali problematiche che stanno vivendo le due province di Bari e Brindisi dove le aziende oggi titolari del servizio hanno aperto procedure di licenziamento collettivo o altri strumenti per ridurre i costi del personale, ormai in assenza di ammortizzatori sociali, il tutto aggravato quindi da una gara che non ha certezze per nessuno. La Regione ha ribadito che nessun lavoratore subirà alcuna perdita economica visto che sarà anche messo a gara il pasto per i dipendenti pubblici diretti e indotto Asl. Abbiamo chiesto di condividere con le organizzazioni sindacali degli incontri tecnici per verificare insieme il bando, perché ci interessa la salvaguardia occupazionale e reddituale di tutte le lavoratrici e lavoratori, ci interessano certezze garanzie oltre che un degno servizio per tutti i degenti di tutti gli ospedali pugliesi e non altro».
Barbara Neglia Antonio Arcadio Giuseppe Zimmari
«Abbiamo da subito nuovamente con grande senso di responsabilità richiamato la Regione Puglia ad avere un comportamento corretto nei confronti delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori - scrivono in un comunicato congiunto i segretari regionali Barbara Neglia, Antonio Arcadio e Giuseppe Zimmari, rispettivamente di Filcams Cgil Puglia, Fisascat Cisl Puglia e Uiltucs Uil Puglia - i quali sono fortemente preoccupati per la loro sorte occupazionale visto le innumerevoli incertezze che il futuro appalto prevede. I dirigenti regionali ci hanno comunicato che il futuro servizio di ristorazione e produzione pasti sarà svolto in soli 7 centri cottura (Per Foggia Ospedali Riuniti, Barletta, Bari con gli Ospedali DiVenere e Giovanni XXIII, Taranto con il solo centro cottura di Castellaneta, Brindisi Ospedale Perrino e Ostuni) a differenza dei precedenti 45 con il sistema di Cook and Chill e Fresco Caldo. La gara prevederà un unico lotto regionale per un valore di 300milioni di euro e la possibilità alla azienda aggiudicatrice di provvedere anche al pasto degli oltre 40mila addetti diretti ed indiretti del servizio sanitario pubblico. In primis, abbiamo assunto forti perplessità sui soli 7 centri cottura che a nostro avviso non garantiranno la continuità occupazionale per tutti, che comporteranno grossi problemi di carattere logistico ai dipendenti e che non saranno insufficienti a dare le giuste risposte utilizzando il metodo (Cook and chill e fresco caldo) ai pazienti ricoverati negli ospedali. Abbiamo richiamato le attuali problematiche che stanno vivendo le due province di Bari e Brindisi dove le aziende oggi titolari del servizio hanno aperto procedure di licenziamento collettivo o altri strumenti per ridurre i costi del personale, ormai in assenza di ammortizzatori sociali, il tutto aggravato quindi da una gara che non ha certezze per nessuno. La Regione ha ribadito che nessun lavoratore subirà alcuna perdita economica visto che sarà anche messo a gara il pasto per i dipendenti pubblici diretti e indotto Asl. Abbiamo chiesto di condividere con le organizzazioni sindacali degli incontri tecnici per verificare insieme il bando, perché ci interessa la salvaguardia occupazionale e reddituale di tutte le lavoratrici e lavoratori, ci interessano certezze garanzie oltre che un degno servizio per tutti i degenti di tutti gli ospedali pugliesi e non altro».
Barbara Neglia Antonio Arcadio Giuseppe Zimmari