Cronaca
Presunti illeciti della fondazione legata Renzi, perquisizioni anche a Bari
Secondo la Procura di Firenze l'organizzazione pagò le spese per le iniziative politiche dell'ex segretario Pd
Bari - martedì 26 novembre 2019
15.33
La fondazione Open, vicina al leader di Italia Viva Matteo Renzi, sotto la lente d'ingrandimento della magistratura. Perquisizioni della guardia di finanza si sono svolte a Firenze, Milano, Torino, Roma, Napoli, Parma, Bari, La Spezia, Pistoia, Alessandria e Modena, legate a un'indagine della procura fiorentina sulla fondazione Open, di cui era presidente l'avvocato Alberto Bianchi. Lo riporta l'agenzia di stampa Adn Kronos.
Attiva dal 2012 al 2018, Open era nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, tra le quali la convention della Leopolda. L'avvocato Bianchi risulta indagato per traffico di influenze illecite tra il 2016 e il 2018. La procura procede anche per reati in violazione della legge sul finanziamento dei partiti politici. I soggetti perquisiti sarebbero stati tra i finanziatori della Fondazione Open.
Le perquisizioni eseguite sono oltre 20 e sarebbero avvenute nei confronti di imprenditori o rappresentanti legali di società i cui nomi risulterebbero tra i finanziatori dell'organizzazione politica tra il 2012 e il 2018 per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi nella sua ascesa alla segreteria del Pd e anche dopo.
L'organizzazione creata per sostenere finanziariamente l'ascesa politica di Renzi pagò, tra le altre, anche le spese per le convention renziana della Leopolda, le due campagne per le primarie del Pd che poi hanno portato all'elezione a segretario di Renzi (2012 e 2013) e anche la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 2016. L'elenco dei finanziatori della Fondazione Open è stato sequestrato nel settembre scorso nell'ufficio fiorentino di Bianchi.
Alberto Bianchi, 65 anni, uno dei più stretti collaboratori dell'ex segretario Pd nel cosiddetto "Giglio Magico", è stato oggetto di sequestri il 17, 18, 19 settembre scorsi. Nel suo studio legale i militari delle fiamme gialle hanno sequestrato documentazione relativa all'attività della Fondazione Open con l'acquisizione dei nominativi dei finanziatori dell'attività politica dello stesso ente. Dall'esame dei verbali delle operazioni compiute dalla Guardia di Finanza, secondo la ricostruzione della procura, emergerebbe che la Fondazione Open avrebbe agito da "'articolazione' di partito politico" nel caso, ad esempio, della corsa di Matteo Renzi alle primarie del Pd nel 2012, in seguito per la costituzione del "comitato per Matteo Renzi segretario" del Pd in occasione delle primarie del 2013.
L'azione da "articolazione" di partito politico della Fondazione Open sarebbe ravvisata dalla Procura anche dalla presenza di ricevute di versamento da parte di alcuni parlamentari. Al tempo stesso la Fondazione Open avrebbe anche "rimborsato spese a parlamentari".
I reati contestati dalla procura fiorentina emergerebbero dalle annotazioni della finanza inviate al pubblico ministero titolare delle indagini sin dal 14 luglio scorso a cui sono seguiti successivamente verbali redatti il 22 agosto, il 23 settembre, il 4 ottobre, il 9 ottobre, il 23 ottobre e il 13 novembre.
Nell'indagine della procura di Firenze sulla Fondazione Open, coordinata dal procuratore aggiunto Luca Turco con il pm Antonino Nastasi, i magistrati ipotizzano i reati di traffico di influenze illecite, riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita e false comunicazioni sociali.
Attiva dal 2012 al 2018, Open era nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, tra le quali la convention della Leopolda. L'avvocato Bianchi risulta indagato per traffico di influenze illecite tra il 2016 e il 2018. La procura procede anche per reati in violazione della legge sul finanziamento dei partiti politici. I soggetti perquisiti sarebbero stati tra i finanziatori della Fondazione Open.
Le perquisizioni eseguite sono oltre 20 e sarebbero avvenute nei confronti di imprenditori o rappresentanti legali di società i cui nomi risulterebbero tra i finanziatori dell'organizzazione politica tra il 2012 e il 2018 per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi nella sua ascesa alla segreteria del Pd e anche dopo.
L'organizzazione creata per sostenere finanziariamente l'ascesa politica di Renzi pagò, tra le altre, anche le spese per le convention renziana della Leopolda, le due campagne per le primarie del Pd che poi hanno portato all'elezione a segretario di Renzi (2012 e 2013) e anche la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 2016. L'elenco dei finanziatori della Fondazione Open è stato sequestrato nel settembre scorso nell'ufficio fiorentino di Bianchi.
Alberto Bianchi, 65 anni, uno dei più stretti collaboratori dell'ex segretario Pd nel cosiddetto "Giglio Magico", è stato oggetto di sequestri il 17, 18, 19 settembre scorsi. Nel suo studio legale i militari delle fiamme gialle hanno sequestrato documentazione relativa all'attività della Fondazione Open con l'acquisizione dei nominativi dei finanziatori dell'attività politica dello stesso ente. Dall'esame dei verbali delle operazioni compiute dalla Guardia di Finanza, secondo la ricostruzione della procura, emergerebbe che la Fondazione Open avrebbe agito da "'articolazione' di partito politico" nel caso, ad esempio, della corsa di Matteo Renzi alle primarie del Pd nel 2012, in seguito per la costituzione del "comitato per Matteo Renzi segretario" del Pd in occasione delle primarie del 2013.
L'azione da "articolazione" di partito politico della Fondazione Open sarebbe ravvisata dalla Procura anche dalla presenza di ricevute di versamento da parte di alcuni parlamentari. Al tempo stesso la Fondazione Open avrebbe anche "rimborsato spese a parlamentari".
I reati contestati dalla procura fiorentina emergerebbero dalle annotazioni della finanza inviate al pubblico ministero titolare delle indagini sin dal 14 luglio scorso a cui sono seguiti successivamente verbali redatti il 22 agosto, il 23 settembre, il 4 ottobre, il 9 ottobre, il 23 ottobre e il 13 novembre.
Nell'indagine della procura di Firenze sulla Fondazione Open, coordinata dal procuratore aggiunto Luca Turco con il pm Antonino Nastasi, i magistrati ipotizzano i reati di traffico di influenze illecite, riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita e false comunicazioni sociali.