Politica
Primo scontro Laforgia-Leccese, e l'avvocato sottolinea: «Forse restiamo entrambi, da vedere i ruoli»
L'occasione è stata l'assemblea della Giusta Causa tenutasi questa mattina in corso Vittorio Emanuele, presente anche De Simone
Bari - sabato 17 febbraio 2024
13.36
L'assemblea della Giusta Causa tenutasi questa mattina è stata l'occasione per assistere al primo faccia a faccia tra i due candidati del centrosinistra, Vito Leccese e Michele Laforgia.
Entrambi hanno voluto essere chiari e schietti e comunicare apertamente ai partecipanti le cose dette in questi giorni che non sono andate giù. E se Leccese ha lamentato una certa distanza da parte della frangia che appoggia l'avvocato barese, partendo dal fatto di essere stato invitato a mezzo stampa e con uno scarno Whatsapp inviato ad un numero istituzionale, Laforgia ha criticato il brutto clima di scontro che c'è stato in queste settimane e che lo hanno fatto sentire il nemico da battere.
Durante l'assemble qualcuno ha definito la candidatura di Leccese una candidatura arrivata per "editto" e a questo Leccese ha risposto: «Non sono un candidato scelto per editto, ma dopo un lungo dialogo nel PD». Il capo di gabinetto del sindaco Decaro ha anche voluto sottolineare di non essere «una protesi di Antonio Decaro. Io sono profondamente diverso da lui in termini di sensibilità e sono frutto delle mie esperienze. C'è stato un momento della mia carriera politica in cui addirittura ritenevo gli ingegneri il nemico». In conclusione, Leccese ha voltuo ribadire: «Il nostro avversario principale è il centrodestra. Non dobbiamo far tornare indietro la città, ma dobbiamo andare avanti e dobbiamo sbrigarci perché non è rimasto molto tempo. Qui non sono in ballo i destini dei singoli individui, ma il destino della città».
Da parte sua, invece, Laforgia ha voluto sottolineare l'importanza del Movimento 5 Stelle nella diatriba, dopo che ieri si sono apertamente schierati a suo favore durante il tavolo del centrosinistra: «È un fatto politico importante che i 5 Stelle abbiano espresso il loro appoggio alla mia figura. Ora dobbiamo puntare all'unità, e non possiamo permetterci di correre divisi e di dire loro di andare da un'altra parte».
Ed a margine dell'assemblea, Laforgia ha lanciato la sua proposta, rispondendo a chi chiedeva come si poteva arrivare a far restare un solo nome in campo: «Alla fine penso che rimarremo in due, poi vedremo in che ruoli».
Entrambi hanno voluto essere chiari e schietti e comunicare apertamente ai partecipanti le cose dette in questi giorni che non sono andate giù. E se Leccese ha lamentato una certa distanza da parte della frangia che appoggia l'avvocato barese, partendo dal fatto di essere stato invitato a mezzo stampa e con uno scarno Whatsapp inviato ad un numero istituzionale, Laforgia ha criticato il brutto clima di scontro che c'è stato in queste settimane e che lo hanno fatto sentire il nemico da battere.
Durante l'assemble qualcuno ha definito la candidatura di Leccese una candidatura arrivata per "editto" e a questo Leccese ha risposto: «Non sono un candidato scelto per editto, ma dopo un lungo dialogo nel PD». Il capo di gabinetto del sindaco Decaro ha anche voluto sottolineare di non essere «una protesi di Antonio Decaro. Io sono profondamente diverso da lui in termini di sensibilità e sono frutto delle mie esperienze. C'è stato un momento della mia carriera politica in cui addirittura ritenevo gli ingegneri il nemico». In conclusione, Leccese ha voltuo ribadire: «Il nostro avversario principale è il centrodestra. Non dobbiamo far tornare indietro la città, ma dobbiamo andare avanti e dobbiamo sbrigarci perché non è rimasto molto tempo. Qui non sono in ballo i destini dei singoli individui, ma il destino della città».
Da parte sua, invece, Laforgia ha voluto sottolineare l'importanza del Movimento 5 Stelle nella diatriba, dopo che ieri si sono apertamente schierati a suo favore durante il tavolo del centrosinistra: «È un fatto politico importante che i 5 Stelle abbiano espresso il loro appoggio alla mia figura. Ora dobbiamo puntare all'unità, e non possiamo permetterci di correre divisi e di dire loro di andare da un'altra parte».
Ed a margine dell'assemblea, Laforgia ha lanciato la sua proposta, rispondendo a chi chiedeva come si poteva arrivare a far restare un solo nome in campo: «Alla fine penso che rimarremo in due, poi vedremo in che ruoli».